[…] Il Corriere, là dove ogni giornalista– lo ammetta o lo neghi – vorrebbe approdare. Squilla il telefono: che sia il dott. M., direttore del Corriere? Macché, è il tuo caporedattore… Dunque, lezione di giornalismo. Benedetto XVI è in vacanza in Val d’Aosta. Che fare? Niente. Niente di niente. Diciotto giorni a Les Combes? Insignificanti. Il Papa invita i credenti di tutto il mondo a una speciale preghiera per la pace in Medio Oriente? La cosa potrà interessare – ragionano al Corriere – a centinaia di milioni di trascurabili fedeli, ma non ai nostri lettori. Il nostro collaboratore Melloni insiste per una controreplica – imbarazzata quanto imbarazzante – sulle vacanze papali? Ottimo, liquidiamo l’iniziativa della preghiera nel titolo di quella pappardella. Gli Angelus domenicali? Silenzio. E poi non c’è spazio […] Il Papa non ha propriamente una villa, neanche uno chalet in Val d’Aosta. E quando va a passeggio è l’unico «turista» a ignorare i suggerimenti modaioli del Corriere. Quindi ignoriamolo a nostra volta. Finché un oscuro consigliere regionale della Vallée, tale A. B., in sigla per evitargli la figuraccia, protesta per l’eccesso di onori riservati al “signor Ratzinger”, consistenti par di capire in una scultura di legno, e per l’evidente mancanza di pluralismo religioso: infatti un anno fa all’intellettuale islamico Tariq Ramadan (un duro estremista) fu impedito di partecipare a un convegno dell’Università della Val d’Aosta. Eccola qua la notiziona! Non l’accoglienza del popolo valdostano, ma la cafonaggine dell’unico cittadino eccentrico di tutta la Valle. Sbatti il “signor Ratzinger” in prima pagina, e all’interno dagliene una intera, con tanto di servizio fotografico in cui il Santo Padre sorride cortese, ignaro dell’articolo che gli ficcheranno sotto la foto. […] Abbiamo proprio imparato. Il Papa va trattato come gli shorts e la notizia, se non è ben speziata, va lasciata nell’oblio. E la notizia qual è? Sta tutta racchiusa in quel “signor” Ratzinger, sparato nei titoli, oh quale coraggiosa trasgressione, oh quale esemplare esercizio di laicità. Laicità? A noi pare laicismo di bassa tacca, becero e banale, ma siamo alunni ancora troppo sensibili, abbiamo polpastrelli troppo teneri per certi tasti e un palato troppo delicato per certe torte. Abbiamo decisamente ancora molto da imparare, per essere alla vostra bassezza.
L’articolo di critica sul Corriere è stato pubblicato sul sito dell’Avvenire