Livia Turco affida a Maura Cossutta l’incarico di rivedere le linee-guida della legge sulla fecondazione assistita. E si scatena la polemica. Non solo la Cdl protesta, ma anche nel centrosinistra si apre un fronte cattolico di contestazione al ministro della Salute. Maura Cossutta, medico, figlia di Armando, ex deputato del Pdci, è stata tra i capofila della battaglia referendaria contro la legge 40. «Non possiamo non dirci delusi» scrivono Paola Binetti, Luigi Bobba, Enzo Carra e Emanuela Baio Dossi, parlamentari della Margherita. Dorina Bianchi (anche lei Dl) chiede che l’incarico venga affidato ad un comitato scientifico. Insomma, nell’Unione tornano i tempi cupi dopo il compromesso sulle cellule staminali, salutato con soddisfazione da cattolici e laici. Un segnale di pericolo per Romano Prodi, consapevole che la mediazione sui temi eticamente sensibili è decisiva per le sorti del Partito democratico. Un’occasione per la Cdl per incunearsi nelle divisioni degli avversari. Ad innescare la polemica è stata ieri la risposta della Turco all’interpellanza firmata da Alfredo Mantovano e da altri 16 senatori Cdl. Il ministro ha confermato la nomina della Cossutta nell’ambito di «un più ampio mandato in materia di tutela della salute della donna e del bambino». Ma ha anche assicurato «il pieno rispetto della legge sulla fecondazione assistita, la cui revisione non rientra nel programma di governo, né quindi del ministero». […]
Fonte: il Mattino