Che cosa risponde Maria Luisa Ciccone ai vertici della Chiesa Cattolica che alla vigilia del suo attesissimo concerto allo stadio Olimpico di Roma denunciano la sua nuova, «sacrilega» tournee mondiale? «Madonna ha invitato il Papa al concerto», replica al tabloid newyorchese Daily News la sua portavoce Liz Rosenberg, «perché possa constatare con i suoi occhi l’eloquenza e la bellezza espresse per l’umanità da Madonna durante la toccante esecuzione di Live To Tell». «Credo che il Papa apprezzerebbe lo show e applaudirebbe la sua performance», insiste la pierre. «Madonna non pensa affatto che Gesù sarebbe arrabbiato con lei. Perché il messaggio d’amore per il prossimo e di tolleranza annunciato da Cristo è identico al messaggio della mia cliente. Il contesto dello spettacolo di Madonna sul crocifisso non è negativo né irrispettoso nei confronti della Chiesa». Ma intanto anche la Chiesa Ortodossa russa ha lanciato ieri un appello a boicottare il primo concerto della cantante a Mosca, in programma l’11 settembre, accusandola di «sfruttare i simboli cristiani mischiandoli con le sue passioni». L’ennesima sfida di una star che ha fatto fortuna attaccando i tabù sessuali e infangando la religione cattolica? «Certo — replica in coro la blogosfera musicale sul sito giovanile My space —ma la formula ormai è vecchia e ammuffita. Come nonna Ciccone. I nostri eroi, oggi, sono ben altri». Contro il Confessional Tour si è schierato anche il potente establishment della Chiesa Cattolica americana. Tuona un cardinale Usa: «Questa volta ha oltrepassato ogni limite. Il suo nuovo concerto è una sfida blasfema alla fede e una profanazione della croce». Gli fa eco un altro alto prelato: «Madonna merita di essere scomunicata: auto-crocefiggersi nella città dei Papi e dei martiri è un atto di aperta ostilità». La polemica esplosa in Italia ha avuto una grande eco sulla stampa americana e su Internet. Proprio per correre ai ripari Madonna si sarebbe inventata il plateale gesto alla Madre Teresa di ieri: promettere di versare tre milioni di dollari in favore dei «bambini affamati dell’Africa», continente, hanno subito malignato i tabloid, «dove peraltro non ha mai messo piede». Vista dall’America, l’ennesima polemica ha sortito comunque un effetto positivo: «È riuscita finalmente a mettere tutti d’accordo — ironizza la rubrica di gossip «Rush and Molloy» — cattolici, musulmani ed ebrei sono concordi nel condannarla». […] Intanto la polemica si sta trasformando in una manna di pubbliche relazioni per la popstar che, come spiega don Marco Fibbi del vicariato di Roma, «da anni utilizza forme pseudo-religiose per farsi pubblicità gratis».
L’articolo è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera