Pillola abortiva, i comunisti chiedono la testa di Viale

I comunisti italiani chiedono all’assessore regionale alla Sanità, Mario Valpreda, di rimuovere dalla gestione della sperimentazione della pillola abortiva il dottor Silvio Viale. Secondo Vincenzo Chieppa, consigliere regionale del Pdci, solo il suo allontanamento può salvare la sperimentazione e il successivo utilizzo della RU486. La richiesta di rimozione è contenuta in un’interpellanza urgente presentata ieri dal consigliere comunista dove si contesta il metodo di lavoro di Viale e si sottolinea come le accertate violazioni del protocollo rischiano di «danneggiare seriamente» non solo l’esito finale della sperimentazione ma anche l’«auspicabile» utilizzo della RU486 in tutti i centri sanitari della Regione. Chieppa chiede la testa di Viale, politicamente appartenente alla stessa coalizione del centrosinistra, così come fa Agostino Ghiglia, consigliere An, ma lo fa per motivi opposti dall’esponente di Alleanza Nazionale. «Noi – precisa il leader del Pdci – vogliamo che la sperimentazione non sia interrotta, anzi, che si arrivi alla progressiva sostituzione dell’intervento chirurgico per l’interruzione della gravidanza con l’utilizzo dei farmaci». Questo obiettivo, però, viene messo in pericolo dal fatto che «appare fuor di dubbio che la gestione operativa della sperimentazione è stata da parte di qualcuno utilizzata per finalità di parte, per visibilità personale e politica, facendone oggetto di continua polemica pubblica». Chieppa si dice preoccupato soprattutto della «prematura dimissione delle pazienti dal reparto ospedaliero con la conseguente “espulsione”, come si può leggere in modo testuale da un’intervista giornalistica al dottor Viale, avvenuta al domicilio di un quarto delle donne che finora si sono sottoposte alla sperimentazione». […] Viale, dunque, non ha nessuna intenzione di farsi da parte, anzi. Il commissario dell’azienda ospedaliera, Marinella D’Innocenzo ha chiesto un incontro con il ministro della Salute, Livia Turco. L’appuntamento è a settembre, quando sul tavolo del commissario e dell’assessore Valpreda arriverà il parere del Comitato etico. Due suoi componenti hanno chiesto la sospensione della sperimentazione per violazione del protocollo. Il parere, comunque, non è vincolante, anche se sarà difficile non tenerlo in considerazione.
Fonte: LaStampa.it

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