In India controlli serrati sui musulmani che si recano all’estero

Controlli serrati su ogni cittadino di fede musulmana che si reca all’estero: è l’ordine impartito dal governo dello stato indiano del Maharashtra alla polizia che, di conseguenza, sottopone i funzionari delle multinazionali a visite frequenti, interrogatori, controllo dei documenti e degli spostamenti internazionali. L’iniziativa fa parte della strategia messa in atto dalle autorità indiane in seguito alle esplosioni che l’11 luglio scorso hanno provocato a Mumbai, la capitale del Maharashtra, la morte di 180 persone. Ciascun musulmano, rivelano al quotidiano indiano “The Asian Age” fonti vicine al governo, è sotto stretta sorveglianza e deve fornire prove e giustificazioni sui propri spostamenti. Attivisti della società civile di Mumbai sostengono che «migliaia» di musulmani sono già stati arrestati in varie parti della città e che la polizia rifiuta di dare spiegazioni o prove che giustifichino la detenzione. Un gruppo di 18 parlamentari di tutti i partiti hanno incontrato recentemente il primo ministro indiano Manmohan Singh per sottoporgli la questione e sollecitare un suo intervento.
Fonte: LaStampa.it

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