Si uccide in casa sacerdote accusato di pedofilia

«Non sono un pedofilo». Sono queste le parole trovate scritte sulla lettera che don Marco Agostini ha lasciato prima di uccidersi. Poche frasi, in un foglio riempito soprattutto di scuse rivolte alla madre e alle persone a lui care per motivare il gesto che avrebbe compiuto di lì a poco. Nel quartiere popolare alla periferia sud della capitale, dove Don Marco aveva abitato da piccolo prima di entrare in seminario e dove era tornato da quattro mesi per trascorrervi gli arresti domiciliari, c’è sgomento e incredulità. Gli abitanti della zona sono restii a parlare di una vicenda che, appena venuta alla luce, aveva sconvolto quanti conoscevano don Marco. […] Il sacerdote, ex parroco di Pomezia, era stato arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di pedofilia nei confronti di diversi ragazzini che avevano frequentato la parrocchia. Erano state le stesse vittime a raccontare gli abusi. Don Marco Agostini si trovava agli arresti domiciliari nell’abitazione della madre. Il suo arresto era avvenuto ad Assisi dove era stato trasferito e dove si occupava di una casa ostello per la gioventù. Il sacerdote aveva prestato la sua opera nella parrocchia San Benedetto di Pomezia ed anche in una chiesa di Ardea.
Fonte: lastampa.it
Una raccolta di articoli di stampa e testimonianze raccolte al momento dell’arresto è disponibile sul sito Il Dialogo.

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