È finita la fuga di Mohammad Saleem, padre di Hina, la ventenne pachistana sgozzata e sepolta nel giardino di casa la scorsa settimana a Sarezzo, in val Trompia. L’uomo è stato fermato dai carabinieri di Gardone insieme allo zio della giovane vittima. Mohammad è stato poi trasferito alla Procura di Brescia dove, interrogato dal pm titolare dell’inchiesta, Paolo Guidi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Resta invece in stato di fermo presso la caserma dei carabinieri di Gardone il fratello della madre di Hina, mentre le forze dell’ordine sono ancora sulle tracce del genero di Mohammad. I tre uomini, irreperibili da sabato scorso, sono accusati di aver assassinato la ragazza per punirla per lo stile di vita occidentale che aveva adottato e per il legame sentimentale che la univa a un trentatreenne del posto, col quale aveva scelto, per giunta, di andare a convivere. […] La tragica fine di Hina Saleem ha sollevato polemiche anche nel mondo politico. Il senatore di An Francesco Storace ha affermato che “se sono vere le cronache dell’orrore di Brescia, c’è un motivo in più per ripensare le norme sulla cittadinanza. È inaccettabile considerare possibili nostri connazionali autentici mostri per i quali l’unica legge che vale si chiama sharia”.
Fonte: RaiNews24