Il padre di Hina aveva confessato “Non volevo diventasse come le altre”

Tranquillo. Come uno che ha fatto il suo dovere, e adesso deve sopportarne le conseguenze. Nessun segno di pentimento. Sparito per due giorni, ospite probabilmente di qualche amico o parente pakistano, ieri verso mezzogiorno si è costituito nella caserma dei carabinieri di Gardone Val Trompia Mohammed Saleem, 55 anni, il padre di Hina. “Sono stato io, da solo. Gli altri non c’entrano. L’ho fatto in un momento di rabbia” , ha detto. E ai militari che gli chiedevano perché un padre può arrivare a sgozzare la figlia, ha risposto: “Non volevo che diventasse come le ragazze di qui. Le avevo chiesto di cambiare vita, ma lei non voleva”. Insieme a Saleem c’era il cognato, Mohammed Tarik, 50 anni. Anche lui ricercato, insieme al marito della sorella di Hina. Era composto da loro tre il “consiglio di famiglia” che aveva deciso di giustiziare la ragazza ribelle, sotterrandola poi nel giardino di casa, a Sarezzo, nel bresciano, avvolta in un lenzuolo e con il viso rivolto verso la Mecca. All’appello, dunque, manca ancora un uomo; per gli altri due la latitanza è durata 48 ore e si sono costituiti solo perché non avevano vie d’uscita. […] I Saleem stavano lasciando l’Italia definitivamente, dopo aver fatto “giustizia” di quella ragazza che non voleva saperne di portare il velo, frequentare la moschea e sposare un cugino con un tradizionale matrimonio combinato, andando invece a vivere con un ragazzo italiano, per giunta già sposato? Uno “scandalo” da punire con la morte. Hina, che aveva solo 20 anni, venerdì pomeriggio si era recata nella casa paterna per annunciare al padre che le sue scelte erano definitive. Nella sua camera erano pronte due valigie dove avrebbe raccolto i propri abiti, per non dover più tornare. L’incontro con il padre è durato poco: meno di un quarto d’ora. È stata sgozzata con un coltello da cucina (i carabinieri ne hanno sequestrati alcuni, due sono sporchi di sangue), quindi padre, zio e cognato hanno scavato una buca in giardino. A notte, hanno calato il corpo dalla finestra e l’hanno sotterrato. Quando, dopo la denuncia della scomparsa di Hina da parte del fidanzato, i militari sono andati alla casa, il padre ha sostenuto di non sentirla da giorni. Poi la fuga.
Fonte: Repubblica.it

Archiviato in: Generale