Ferragosto a villa Giulia. «Ora ho solo bisogno dell’aiuto di Dio e sembra proprio che Diomelo stia dando», dice il Maestro — come tutti qui lo chiamano — nella sua splendida casa in collina davanti all’Adriatico. Convalescente dopo l’intervento, il mese scorso, per la rimozione di un cancro al pancreas, Luciano Pavarotti viene spinto lentamente attorno, da uno spazio all’altro, su una sedia a rotelle, dove resta inchiodato immobile da mane a sera. […] Ma nonostante la gravità del male che l’ha colpito e le difficoltà di un’operazione che è tuttavia riuscita ad estirpare interamente la massa tumorale, non ha l’aria afflitta e sconsolata di uno che è giunto «sul passo estremo » (come ha spesso cantato nel Mefistofele) e ha visto la morte da vicino. Ha conservato quel suo inconfondibile calore solare della voce (canta anche quando parla) e tale e quale è rimasto il suo sorriso di ragazzone emiliano, che gli spunta negli occhi prima di trasferirsi sulle labbra. […]
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