Qualora la contesa francese sul velo non avesse sollevato abbastanza polveroni, un nuovo caso, questa volta negli USA, ripropone tanti dilemmi sul limite da attribuire alla libertà religiosa. Sarah Yule, 24 anni, ha perso il posto presso l’ospedale cattolico “St. Mary” di Albany a causa del suo piercing alle labbra, che violerebbero il codice di abbigliamento richiesto dal nosocomio ai propri dipendenti. Il problema è che Sarah Yule aderisce a una religione, la Chiesa per la Modificazione Corporale, che ovviamente “impone” tale tipologia di abbigliamento. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che la Chiesa di cui Sarah è fedele non ha edifici, né culto, né divinità da venerare.
Un articolo (in inglese) di Jordan Carleo-Evangelist è stato pubblicato sul sito del Times Union
Il sito ufficiale della Church of Body Modification
Alcuni “ministri” della Chiesa