Benedetto XVI: «L’Occidente non releghi Dio in un angolo»

Papa Benedetto XVI torna a mettere in guardia il mondo contemporaneo dalla tentazione di relegare la fede in un angolo. Prescindere da Dio e agire come se non esistesse, questo è il suo ragionamento, costituisce una ipoteca al futuro della cultura contemporanea. Proprio come ha fatto ultimamente anche a Valencia, in Spagna, agli inizi di luglio durante l’incontro mondiale delle Famiglie, Papa Ratzinger ieri mattina – all’udienza del mercoledì, da Castelgandolfo dove si trova per le vacanze estive – ha ripetuto lo stesso monito. «C’è oggi chi vive come se non dovesse mai morire o come se tutto dovesse finire con la morte; alcuni si comportano ritenendo che l’uomo sia l’unico artefice del proprio destino, come se Dio non esistesse, giungendo qualche volta persino a negare che ci sia spazio per lui nel nostro mondo». Soffia il vento della secolarizzazione sull’Europa e la Chiesa da tempo visibilmente preoccupata per gli effetti che il dilagante laicismo produce non si stanca di predicare l’inversione di tendenza. La riscoperta del sacro e dei suoi valori, «sicura speranza e consolazione per il popolo di Dio che è in cammino» ha spiegato il Papa teologo ai quattromila pellegrini assiepati all’interno del cortile del palazzo papale. «Si è talmente presi dalle vicende di ogni giorno da dimenticare» le consolanti «realtà spirituali, che costituiscono una importante realtà di fede». Nonostante i grandi successi della scienza, i passi da gigante fatti in campo tecnologico l’uomo non è ancora riuscito a trovare risposte ai «quesiti più profondi dell’animo umano» che solo l’apertura al mistero di Dio può dare. «Solo la prospettiva dell’eternità – ha indicato il Papa – riesce a dare valore autentico agli eventi storici e soprattutto al mistero della fragilità umana, della sofferenza e della morte». […]
Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno
Con quest’ultima frase, il papa sembra dar ragione a coloro che insistono nel vedere l’unica funzione della religione in un orizzonte consolatorio della finitudine umana. Quanto al resto, l’insistenza di Ratzinger sulla secolarizzazione fa pensare che abbia un sogno ricorrente: affacciarsi al balcone di san Pietro e non trovare nessuno ad ascoltarlo…