La comunità ebraica e la Cdl all’attacco del vicepremier e ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, con qualche critica che sale anche dal centrosinistra. Beirut, quattordici agosto: un click immortala il titolare della Farnesina a braccetto fra le macerie della città con il deputato Hezbollah Hussein Haji Hassan’, e il portavoce e vicepresidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici si ribella per quel gesto con un «un esponente che rappresenta un’organizzazione nemica della pace e non solo di Israele». Nel mirino in realtà è l’atteggiamento del presidente dei Ds, che, secondo l’accusa, sulla questione mediorientale adotterebbe due pesi e due misure. A fianco di Pacifici scende in campo anche il centrodestra, con Forza Italia An e Udc in prima linea, ma qualche critica arriva anche da alcuni esponenti della maggioranza. Da Via dell’Umiltà, Fabrizio Cicchitto non va per il sottile e dice che «l’atteggiamento antisraeliano» di D’Alema rischia di rendere l’azione del governo «equivoca» e «problematica». Per Gasparri è «molto preoccupante» l’atteggiamento di D’Alema. […] Alle polemiche il ministero degli Esteri ribatte con una nota in cui si parla di «polemiche strumentali» che suscitano «solo sconcerto e risultano palesemente infondate e fuorvianti»; e si ricorda che il ministro D’Alema ha visitato sia i libanesi fra le macerie che gli israeliani che hanno sofferto per le azioni di Hezbollah.
Fonte: l’Arena