Progetto UAAR sull’ora alternativa

A livello nazionale, nel 2005-2006, secondo dati CEI il 91,6% degli studenti delle scuole pubbliche si avvalgono dell’IRC (materne 94,7%, elementari 95,2%, medie 93,1%, superiori 85%).
Benché tali dati facciano pensare a una massiccia frequenza dell’ora di religione, evidenziano anche che almeno 500.000 studenti non se ne avvalgono.
Chi non partecipa all’ora di religione ha sostanzialmente tre scelte:
1) Nessuna attività
2) Studio individuale (assistito o meno)
3) Frequentare delle attività formative
Quindi, laddove l’insegnamento della religione cattolica è garantito, strutturato e finanziato adeguatamente, le altre attività sono precarie e senza nessuna regola nell’assegnazione degli insegnanti e dei finanziamenti.
Ne risulta una doppia discriminazione:
1) Il diritto a un insegnamento previsto dalla legge viene, nei fatti, negato
2) La libertà di coscienza dei non cattolici viene violata
Il panorama religioso italiano è peraltro radicalmente mutato, in quanto:
1) Con l’aumento dell’immigrazione sono aumentati notevolmente i piccoli studenti con genitori non cattolici
2) Sono in aumento anche le nuove religioni (New Age, Scientology, Testimoni di Geova…)
3) Il paese è sempre più secolarizzato: anche il numero dei non credenti è in aumento
Per rimediare a questa situazione, e per far affermare concretamente il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, l’UAAR ha deciso di lanciare un progetto sull’ora alternativa, in fase di elaborazione e da attuarsi all’inizio del prossimo anno scolastico, che prevede di:
1) Dare assistenza ai genitori e agli studenti che chiedono l’attivazione di insegnamenti alternativi
2) Creare uno spazio online dove genitori, studenti e insegnanti possano trovare informazioni, documentazione, materiale di studio e supporto didattico sugli insegnamenti attivati, contribuendo essi stessi all’arricchimento della piattaforma.
3) Sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica su queste tematiche, affinché tutti soggetti coinvolti siano in grado di effettuare consapevolmente le proprie scelte
Prof. Rosalba Sgroia
Responsabile UAAR “Progetto ora alternativa”
sgrosal@fastwebnet.it
In attesa del lancio ufficiale dell’iniziativa, si ricorda che sul sito UAAR è disponibile una scheda sull’ora di religione cattolica.

32 commenti

Giovanni

L’insegnamento di Storia delle religioni è una delle alternative interessanti.
Ovviamente, occorrono insegnanti esperti sull’argomento (o un “pool” di insegnanti, purché uniti nella coerenza di un programma).
Ritengo che per i ministri del culto e i loro sostenitori, il timore che arranca su questo progetto sarebbe anche quello di spogliare il cattolicesimo del suo assolutismo.
Non perché ne uscirebbe svilito rispetto ad altre confessioni, ma perché le fedi nel loro insieme, in una prospettiva razionale e laica, svelerebbero il loro volto più scomodo e vero. Quello che si accartoccia sulla coscienza della gente per schiacciarla di dogmi e passività.

In ogni caso, un plauso all’iniziativa dell’UAAR e, se possibile, la mia disponibilità a collaborare al progetto di scuola alternativa, anche e non solo nelle mie competenze professionali.

Giovanni Sicuranza, Socio UAAR. Bologna

Edoardo Bianchi

sono iscritto al circolo di Varese e vedo finalmente – che al di là delle accademie sterili e girotondesche – ci sia una volontà di fare q.cosa.

Per me il tema dell’ora alternativa è fondamentale, dato che si parla di educazione e formazione.

Mia moglie ed io abbiamo condotto finora piccole lotte private all’interno degli organi collegiali della scuola per colmare la vergognosa lacuna di un p.o.f. per quell’ora e per cercare di tirare insieme altri interessati, convinti che l’unione fa la forza.

Comunque dopo un anno dalla mia proposta scritta di insegnamento dell’alternativa ad un dirigente scolastico del circ.did. di Varese sto aspettando ancora risposta. Nonostante averla presentata poi di persona, non solo al dirigente ma anche ad alcune insegnanti interessate e/o ‘tirate dentro’ nel ‘pool di sviluppo’ del progetto.

Il contenuto che proponevo per l’ora d’alternativa era sostan”zialmente di “Storia delle religioni”. Considerato l’ambito delle classi di quel plesso (studenti di elementari – un caso di verticalizzazione fallita, ndr) non di tipo storico in senso stretto, ma piuttosto comparativo e basato sulle “manifestazioni del sacro” o “ierofanie” di cui ha trattato Mircea Eliade. Con il vantaggio di una visione panoramica sui vari fenomeni riassunti nel sacro, tanto nel tempo quanto nello spazio.
Inoltre con l’idea di un percorso di tipo “induttivo” (pensando ad es. alla prima elem.) che parta dal vissuto personale per allargarsi poco per volta. Con temi semplici e accattivanti di ierofanie che vanno dagli alberi, al sole, all’acqua, etc.

All’interno del circolo di Varese si è parlato più volte dell’argomento. Tuttavia il poco tempo a disposizione per i ns incontri e il ns entusiasmo su varie iniziative non ci hanno ancora portato – come uaar varese – a sviluppare l’argomento.

Sono eventualmente disponibile a collaborare alla vs iniziativa e comunque cercherò di seguirne gli sviluppi.

Edoardo Bianchi, Socio UAAR, Varese

Tiziana Ficacci

La proposta dell’ora alternativa di religione mi sembra che metta ancora più a rischio la fragilissima laicità del nostro paese. Personalmente riterrei più valida una proposta che tenda a colmare l’ora di religione in unora in più di studio di materia scientifica, ad esempio la matematica, che nel nostro paese è materia ignoratissima. Tra l’altro, lo studio di questa materia oltre ad equipararci al resto del mondo porterebbe ad una maggiore attenzione alla razionalità. Credo che il compito della scuola pubblica sia quello di offrire a tutti gli studenti lo studio delle stesse materie, quindi il nodo mi sembra essere quello di eliminare l’iniqua ora di religione. Mi sembra di capire che UAAR ha già tracciato il percorso che intende seguire (tra l’altro assolutamente non dibattuto all’interno del circolo di Roma, almeno in questo ultimo anno) e quindi un qualsiasi dibattito è inutile, ma voglio ribadire che trovo assolutamente priva di laicità questa scelta. Per quello che mi riguarda favorirò i contatti di Carcano all’interno della comunità ebraica romana che sta elaborando, su scala nazionale, una proposta sull’argomento.

Tiziana Ficacci, Socio UAAR, Roma

homo interrogans (Giovanni)

Per i motivi sopra esposti, ritengo che storia delle religioni sia un valido contributo per scardinare l’assolutismo dogmatico del cattolicesimo quale religione valida sopra tutte e per tutti. Il confronto tra le religioni, nellaprospettiva sociale ed antropologica (materia mai studiata nel nostro paese) ne frammenta il valore e rende l’individuo liberodiintuire, con la propria mente, i limiti di verità assolute.
La matematica, pur interessante nella prospettiva descritta, e dunque meritevole di attenzione, a mio avviso non riesce a mordere il dogma assoluto come il confronto sociale ed antropologico delle superstizioni rligiose; anzi, rischierebbe (se insegnata con poco pensiero e a chi ha altri pensieri) di sembrare troppo astratta (sembrare, sottolineo) e dunque dogmatica.
Ma storia delle religioni, come ho accennato precedentemente, è solo una materia alternativa tra le tante. Matematica compresa.
Personalmente, non intendo fissarmi su un insegnamento, ma proporre qualcuno di quelli che riescano a stimolare la libertà di critica e pensiero dell’individuo. Anche materie che si allontanino da un concetto barocco ed abusato nell’italia di umanesimo e stimolino il senso pratico (quindi anche insegnamenti diversi da storia delle religioni).
Ad esempio, nelle scuole materne, percorsi nel parco con orienteering.

rosalba sgroia

L’iniziativa in questione è un’iniziativa nazionale e da tempo era nell’aria adoperarsi affinché ci fossero delle proposte costruttive da offrire a tutti queei genitori e insegnanti che , quotidianamente, nelle scuole vivono l’indifferenza verso chi non frequenta l’ora di religione.
Non è catastrofismo il mio, ovviamente: ci sono realtà scolastiche in cui si cerca di dare queste opportunità, ma vi assicuro che sono ancora molto poche.
Aggiungo un episodio della mia esperienza di docente elementare:
Durante i miei corsi di storia ho affrontato necessariamente la questione religiosa e i miei alunni di terza, quando hanno “scoperto” che non esiste solo il credo cattolico , ma una moltitudine di concezioni, anche NON religiose, hanno mostrato stupore e smarrimento. Mi chiedevano moltissime spiegazioni, ma non sempre ce n’era il tempo.
Vi assicuro che molti di loro, prima si scoprire questa realtà erano molto categorici rispetto a certe idee, non erano propensi ad ascoltare le ragioni dell’altro, dicevano ” questa è la religione di tutti” ecc…
Proporre nell’alternativa corsi di riflessione su questi argomenti, utilizzando magari un metodo diverso da quello semplicemente trasmissivo, cioè utilizzando il metodo socratico significa contribuire all’aumento di laicità.
Sono cmq d’accordo con Giovanni sul fatto che nell’alternativa ci debba essere ampia libertà di scegliere il tipo di insegnamento da proporre…

In ogni caso, con questa iniziativa, vogliamo sollecitare tutti quei dirigenti scolastici e insegnanti ad aprirsi su questi temi e a rendersi conto che ci sono persone non disposte ad essere considerate “nulla”.

monica marcenzi

Conosco i dissidi riguardanti l’ora alternativa: gli insegnanti della media inferiore non possono organizzare progetti o laboratori continuativi, in quanto devono coprire le assenze dei loro colleghi. L’ora di religione è messa di solito nella prima o nell’ultima ora del tempo lungo, per non avere alunni allo sbando all’interno dell’edificio.
La mia esperienza è molto diversa e positiva, perchè sono riuscita a coinvolgere gli stessi insegnanti di religione lavorando in team. Domandato il permesso alle famiglie che richiedevano l’esonero all’ I.R.C., abbiamo lavorato sull’etica comune a tutti gli uomini. Dal dettame “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”, si rendono concreti e operativi il rispetto, la solidarietà, la cooperazione.
Dimenticavo che lavoro nella scuola dell’infanzia, indirizzo che permette la massima creatività nell’insegnamento.

Augusto Marinelli

Personalmente credo che “l’ora alternativa” sia da rifiutare: mi sembra infatti che accettandola si entri nella logica concordataria, sostanzialmente legittimandola. Nella scuola pubblica l’insegnamento delle visioni del mondo è già parte integrante dei programmi di storia, espressamente previsto ad esempio in quelli dell’istruzione professionale che rimontano ormai a quasi dieci anni fa. L’insegnamento confessionale va puramente e semplicemente rifiutato: anche per non educare i nostri ragazzi al conformismo ed all’accettazione di ciò che ci si attende da loro.
Cominciamo dunque con il convincere i genitori laici ed i giovani laici a comportarsi in modo conseguenziale: tra l’altro evitando in questo modo situazioni incresciose come quando cittadini che sostenevano il referendum sulla fecondazione assistita venivano descritti ai loro figli durante le ore di insegnamento di R.C., che essi stessi avevano scelto, come nazisti e peggio. Comunque credo anch’io che i laici dovrebbero prendere coraggio e cominciare ad apparire e manifestrasi pubblicamente.

homo interrogans

Infatti.
Ma, almeno personalmente, “ora alternativa” ha al momento solo un valore lessicale, nel senso che per comodità di espressione e comprensione viene così definita.
Il fine ultimo è altro.
Storia delle religione ed altre materie dovranno (più o meno gradualmente, ma con decisione, tanto per essere accettate nella riforma di uno Stato ancora condizionato dagli “ipse dixit” e fideismi di contorno) sostituire l’ora di religione nell’insegnamento laico.
Per essere indottrinati dai dogmi cìè sempre l’ampia scelta del catechismo (oltre a tutti gli orpelli vari di cui abbiamo esperienza nel quotidiano, vd. ad esempio genuflessione di molti media nei confronti di ogni singhiozzo vescovil-papalino).

Giovanni

Credo che l’unica strada che un laico deve percorrere è quella di considerare tutte le religioni fatti personali dei genitori. Quanto ad una ora alternativa (viene proposto l’orientiring tra l’altro) è una disparità che la scuola pubblica non può permettersi. In quanto al fatto che i bambini ignorano le altre religioni evidentemente appartengono ad una scuola particolare di qualche sperduto paese, e i loro insegnanti potrebbero colmare questa lacuna anche in assenza dell’ora di religione attravero l’insegnamento della storia e della geografia, ma nel brevissimo tempo anche i villaggi più remoti del paese si metteranno al passo. Del resto poi credo che siano parecchie le cose che i bambini, specie col tipo di insegnamento che ancora oggi viene proposto nelle scuole elementari, ignorano e sinceramente non credo che le religioni rappresentino una voragine così grave.

Complimenti per il sito, non per l’ora alternativa, Giovanni

homo interrogans

Una precisazione doverosa, considerata l’ominimia.
Il sottoscritto, Giovanni Sicuranza, scrive con lo pseudonimo di “homo interrogans” dopo che ha iniziato a lasciare messaggi con il nome Giovanni.
Il Giovanni di cui sopra non ha nulla a che vedere con me, insomma.
E si nota dal pensiero.

homo interrogans

Le religioni sonon una voragine enorme che va riempita di contenuti.
Nella scuola strisciano fin dall’infanzia proprio per plasmare le menti fertili al credo.
E ai piccoli atti dogmatici e via via inconsci quotidiani.
Il fideismo vaticano nella nostra realtà è responsabile di continui misfatti, nei corpi, nelle coscienze, nella morale fuori dal contesto reale, ambigua e oscurantista.
Ma mi sa che mi ripeto.

homo interrogans

In ogni caso, i genitori hanno già la libera scelta di inviare i propri figli a catechismo, o a qualsiasi altra “verità religiosa”.
Facciamo in modo che il vescovado non decida quali e quanti insegnanti di religione mandare in avanscoperta nelle scuole laiche, facciamo in modo che ogni ministero religioso paghi il suo insegnamento nelle appositi sedi senza usufruire del bilancio già agonizzante dell’istruzione.
Anche se, a ben ascoltare un trasversale cuneo di politici vari ed eventuali, questo Stato non è laico nemmeno a parole.
Rispettoso minuto alternativo a todos.
homo interrogans

Gabriele Ignazi

Io credo che bisognerebbe tenere conto
delle carenze della scuola e far presente ai genitori che l’ora che adesso i ragazzi usano a scuola potrebbe esere riempita con altre materie (sono d’accordo con la matematica) . le dottrine religiose, sono d’ccordo con Giovanni , possono essere apprese attraverso lo studio della storia e della geografia.

Laura Cattaneo

Detto così potrebbe essere interessante avere l’ora alternativa, ma si corre il rischio in qualche modo di legittimare l’ora di religione e gli insegnanti che, mi pare, non seguono per l’assunzione lo stesso iter degli altri. Non sarebbe più opportuna una campagna stampa per comprendere che una ora di religione anche cattolica distoglie i nostri bambini dallo studio dell’informatica dell’inglese ecc. con i danni conseguenti con gli altri studenti del mondo?

Nadia Federici

mi sembra perdente scendere su un terreno che non compete le associazioni. l’orario scolastico è già troppo affollato e i bambini e i ragazzi possono apprendere la storia delle religioni attraverso lo studio delle altre materie. inoltre, se nell’ora facoltativa scegliessero la storia delle religioni o altre materie dovrebbero esserci più insegnanti e questo aumenterebbe allo sproposito i costi per l’istruzione oltre a quei mangiapane a ufo degli insegnanti “cattolici”. una associazione come la vostra della quale sono fortemente simpatizzante , secondo me dovrebbe condannare e sottolineare sempre più gli abusi e i misfatti che vengono compiuti nella scuola di Stato.

Raffaele Carcano

Una precisazione doverosa.
Le tesi dell’associazione pongono, tra gli obiettivi dell’UAAR, l’abolizione dell’IRC. Coerentemente con questo scopo, l’UAAR si impegna in iniziative culturali, supporta ricorsi giuridici e altre campagne di questo tipo, giù giù fino agli sticker contro l’IRC.
Ciò non toglie che la situazione attuale è quella che appare agli occhi di tutti. I genitori e gli studenti devono comunque fare una scelta, avvalersi o non avvalersi, e in quest’ultimo caso scegliere se non fare nulla, studiare individualmente o partecipare ad attività formative. L’UAAR, che ha come suo primario fine statutario la difesa dei diritti dei cittadini non credenti, fornisce anche consigli a chi glieli chiede. A chi sceglie lo studio individuale e a chi sceglie di non fare nulla si limita, ovviamente, a rappresentare il quadro legale entro cui far valere le proprie ragioni. Ma molti si sono rivolti all’UAAR chiedendo assistenza e supporto per l’ora alternativa: e questa iniziativa va incontro proprio a queste specifiche esigenze.
Un’ultima considerazione a carattere strettamente personale: la classe dirigente italiana concede un apertura di credito pressoché indiscriminata alle gerarchie cattoliche, nonostante solo un quarto della popolazione sia praticante e nonostante un buon sesto della popolazione si dichiari, nei sondaggi, come non cattolico. La percentuale di avvalentesi dell’IRC, tuttavia, è molto superiore, e raggiunge il 91,6%, nonostante la recente, forte immissione di bambini con genitori stranieri. Ritengo che qualsiasi tentativo di trasformazione della società sia utopico, se non si accompagna a una presa di coscienza da parte di ampi settori della popolazione. I genitori e gli studenti non cattolici devono, essi per primi, cominciare a essere coerenti e a non scegliere l’IRC. Solo così sarà possibile incidere veramente su questa realtà.

homo interrogans

Concordo con l’obiettivo dell’UAAR.
A tale proposito potremmo istituire un Concordato?
Termine che scivola a proposito, in quanto la presa di coscienza della gente, obiettivo difficile non tanto perché l’italiano ha in sé un profondo senso cattolico, ma quanto perché (e anche questo grazie all’esempio ecclesiastico nei secoli) ha un forte senso di appartenenza.
Appartenenza, si badi bene, non sociale, non statale.
Appartenenza all’apparenza.
L’italiano battezza il figlio perché così è.
Accetta l’ora di religione, nonostante sia impregnato di catechismi e osanna vari nel quotidiano, perché bisogna fare in questo modo.
I sacramenti e i dettami di ispirazione cattolica non sono vissuti nel profondo, ma nell’essere come si deve.
I politici si adeguano, avidi di voti nelle grasse conche di Comunione e Liberazione e lobby in odore di santità sparse negli angoli della finanza, dell’informazione. Dell’istruzione.
Eliminare l’ora di religione, sostituendola con qualunque sapore fortemente laico vogliate, purché non solo astratto (plasmiamo bambini di nozionismo pseudo-rinascimentale e li rallentiamo alla scienza e al saper vivere sociale), creerebbe nuovi posti di lavoro.
Ben vengano insegnanti nuovi e qualificati.
Se non ci sono fondi, è perché i Governi pontificano bene e scarabocchiano confusi frammenti di disposizioni. Deboli. Il fianco offerto al consociativismo e alle lobby.
E indovinate un po’ quale grande lobby èla più pasciuta?
Accarttocciarsi sulla mancanza di fondi, e dunque chiedere meno insegnanti, non è la soluzione. E’ il problema.
La soluzione c’è.
Fate i conti in tasca.
Informatevi.
Quanto deve la Vaticano S.p.A. alle tasche statali?
Leggete e annotate le cifre. L’UAAR si sta dimostrando un curioso contabile nelle Ultimissime.
Saluti bucati.

homo interrogans

Chiedo scusa. Affetto da demenza pre-senile, ho pubblicato lo scarabocchio di un intervento (stile politichese, insomma).
Di seguito mi ripeto e forse rinnovo.

Concordo con l’obiettivo dell’UAAR.
Potremmo istituire un Concordato?
Termine che scivola bene, in quanto l’eliminazione del Concordato è a mio avviso uno dei principali obiettivi, di difficile raggiungimento quanto la presa di coscienza della gente.
L’italiano ha in sé un profondo senso di appartenza, più che cattolico.
Appartenenza, si badi bene, non sociale, non statale.
Appartenenza all’apparenza.
L’italiano battezza il figlio perché “così è”.
Accetta l’ora di religione, nonostante sia impregnato di catechismi e osanna vari nel quotidiano, perché “bisogna fare in questo modo”.
I sacramenti e i dettami di ispirazione cattolica non sono vissuti nel profondo, ma nell’essere “come si deve”.
Chiedete ad un italiano se conosce i comandamenti a memoria.
Io li ignoro in gran parte. E voi?
Insomma, viviamo l’appartenenza religiosa come regole quotidiane e superficiali, da ripetere in gesti automatici e consolidati.
Immobili nel tempo.
E per questo ancora più difficili da scardinare.

I politici si adeguano, avidi di voti nelle grasse conche di Comunione e Liberazione e lobby in odore di santità sparse negli angoli della finanza, dell’informazione. Dell’istruzione.
Eliminare l’ora di religione, sostituendola con qualunque sapore fortemente laico vogliate, purché non solo astratto (plasmiamo bambini di nozionismo pseudo-rinascimentale e li rallentiamo alla scienza e al saper vivere sociale), creerebbe ulteriori posti di lavoro o renderebbe stabili i precari, numerosissimi, che meritano.
Ben vengano insegnanti nuovi e qualificati.
Se non ci sono fondi, è perché i Governi pontificano bene e scarabocchiano confusi frammenti di disposizioni. Deboli. Il fianco offerto al consociativismo e alle lobby.
E indovinate un po’ quale grande lobby è la più pasciuta?
Accarttocciarsi sulla mancanza di fondi, e dunque chiedere meno insegnanti, non è la soluzione. E’ il problema.
La soluzione c’è.
Fate i conti in tasca.
Informatevi.
Quanto deve la Vaticano S.p.A. alle tasche statali?
Leggete e annotate le cifre.
L’UAAR si sta dimostrando un curioso contabile nelle Ultimissime.
Saluti bucati.
homo interrogans disorientato

rosalba sgroia

Raffaele mi ha preceduto ed ha espresso il mio pensiero.
Ribadisco anche il fatto che l’ora alternativa è una delle ben QUATTRO opzioni che i GENITORI o gli STUDENTI scelgono. Nella mia esperienza vi dico che in moltissime scuole NON c’è chiarezza in merito e noi tentiamo di dare un supporto anche normativo ( tra un po’ sarà pubblicato il vademecum e la normativa, appunto) oltre che didattico-educativo. Ovviamente se in genitore concorda con l’insegnante che il proprio figlio necessita di un approfondimento di matematica o di altra materia, può richiederlo. Noi vogliamo offrire una VERA ALTERNATIVA a tutte le materie che già sono nel curricolo e se gli insegnamenti proposti come ALTERNATIVA possibile contribuiscono all’ampliamento dell’offerta formativa e, di conseguenza, all’attuazione di un insegnamento veramente plurale e laico.
Spero di aver reso l’idea.

Aggiungo anche che è doveroso parlare del fenomeno antropologico-religioso nel programma di Storia, sin dalle elementari in modo LAICO e non confessionale, ma purtroppo, se andate a vedere qalche sussidiario, vi renderete conto che la religione cristiano-cattolica la fa da padrone e snatura…la STORIA.
Io ne so qualcosa. Non faccio di tutta l’erba un fascio, ovviamente, ma è molto difficile scardinare questa mentalità.

Anche io sarei per l’eliminazione dell’ora di R.C. è ovvio, ma dovremmo rimettere mano al Concordato.

Dobbiamo procedere in questo modo: offrire strumenti culturali diversi, far circolare le idee, il confronto e dare RISPOSTE CONCRETE a chi chiede un effettivo insegnamento alternativo.
Il resto è aria fritta.
Ossequi
Rosalba Sgroia
resp. del Progetto ora alternativa

homo interrogans

L’insegnamento della storia è ideologia dogmatica intorno al Rinascimento, fenomeno da ridimensionare o quantomeno da collocare nel giusto contesto che ha ben poco di volontà ed eroismo italiano.
Con il fideismo retorico tra i primi moti di indipendenza (elitari e confusi) e la guerra civile post-fascista, si da un’immagine alta e falsata di uno Stato unito in realtà non voluto.
Quest’immagine era tuttavia necessaria per contrastare agli occhi di un popolo scontento o passivo, quella altrettanto forte e dogmatica dell’unica potenza che aveva davvero guidato gli italiani dividendoli e spremendoli: lo Stato pontificio.
Questo lo ho appreso studiando dopo la scuola. Con critica.
La storia insegnata a scuola scorre di superficialità e osanna l’Italia come uno Stato compiuto, sofferto, ma unito.
E la Chiesa è una delle protagoniste positive.
In un progetto di lunga durata, rivedere il Concordato e gli accordi con la Chiesa è possibile se i Governi sono decisi. Di pari passo, l’introduzione graduale di concreti insegnamenti nell’ora alternativa. Se mancano gli insegnanti, in attesa di fondi (da ottenere in pochi anni dalla graduale cessazione dei favoritismi) l’ora alternativa può essere la prima o l’ultima della giornata. E poi man mano raffozzarsi.
Fino a scalzare l’insegnamento religioso.
Credo che pochi anni siano sufficienti.

Sarah

Mi sembra un pò spiccia e poco rispettosa delel opinioni degli altri la risposta della coordinatrice del progetto sull’aria fritta.
Comunque ho capito di più dal chiarimento del lettore Carcano, ma la provvisorietà comunque , come dice uno dei commentatori rischia di essere permanente. E poi, non mi sembra ci sia stato nel chiarimento una risposta sui costi del progetto che dovrebbe sicuramente sostenere il Ministero. O no? Lo sapete si che nelle scuole non ci sono laboratori, non ci sono palestre, ecc. ecc. E ovviamente l’aria condizionata. E poi, chi dovrebeb formare i nuovi insegnanti? Concordo soprattutto con tutte le persone che hanno detto che la scyola pubblica deve fornire pari opportunità e pari insegnamento a tutti.

homo interrogans

Ribadisco.
I soldi si prendono eliminando i favoritismi e le pseudo-leggi concordatarie che li sorreggono.
La Vaticano S.p.A. evade sei miliardi di euro l’anno.
Se fossero nelle casse statali potrebbero bastarne due all’anno per l’istruzione durante i primi tre-cinque anni, con la prospettiva di eventuale aumento in base al raggiungimento documentato di obiettivi?
Gli altri milioni ad altri enti (sanità, ricerca).
In base alla meritocrazia.
E ci sono molte altre lobby a cui chiedere pecunia dovuta su scie di corporativismo.
E’ un programma molto generale scritto così, ma con un obiettivo raggiungibile se si ha il potere di muoversi.
E la volontà.
Saluti in rinnovamento.

francesco

mi domando più che altro perchè sempre tanto accanimento… sono un giovane seminarista…tra non molto sarò ordinato sacerdote della chiesa cattolica… ho 24 anni e con una certa curiosità mi sono addentrato nel vostro sito e con amarezza ne fuoriesco perchè un conto è lottare per una laicità dello stato un altro conto è la critica sfrenata a tutti i costi…assurdo neanche un intervento sul fatto che tanti sacerdoti, suore, laici lottano e spesso muoiono anche per dare da mangiare a chi non ne ha e per portare consolazione a chi spesso è solo e abbandonato nella malattia e nella vecchiaia…vi trovate voi per caso atei agnostici razionalisti accanto a queste persone? lo spero… io però a differenza vostra una certezza la posso dimostrare…io Gesù Cristo l’ho incontrato e questo è bastato per cambiarmi una vita e per chi non riesce a credermi dico di almeno provare a credere perchè l’anticlericalismo non chiuda l’accesso all’incontro con Dio…!non mi dispiacerebbe però che amichevolmente ci scambiassimo delle opinioni! come ha scritto homo interrogans: saluti in rinnovamento…anche interiore. Francesco

Micky

Ora di religione alla scuola materna (ex asilo). Quest’anno, mio figlio di tre anni e messo inizia il primo anno di scuola materna. La sua scuola pubblica di competenza è la Bianca Garavaglia di Busto Arsizio e pochi giorni fa c’è stata una riunione fra docenti e genitori. Si parlava di tante cose: una mamma ad esempio ha chiesto informazioni circa l’utilizzo del ciuccio e così via. In questa scuola, come nelle altre, questi bimbi, oltre ad imparare come fare da soli i propri bisogni, come mangiare da soli, ecc.., dovranno cimentarsi con l’ora di religione! Ovviamente le insegnanti ci hanno assicurato anche dell’esistenza dell’ora alternativa. Io ho preteso di conoscere bene i contenuti di quest’ora di regligione e l’insegnante, una ragazza un po’ timida e forse spiazzata dalla mia richiesta, mi ha spiegato che mai e poi mai l’ora di religione si sarebbe trasformata in ora di catechismo. Niente preghiere, insomma! Si parlerà di amicizia ecc… come se solo loro avessere il copyright per certi argomenti. Come genitore ateo e, lasciatemelo dire, anticlericale mi sono trovato nella spiacevole situazione di decidere se isolare una volta a settimana mio figlio di soli tre anni e mezzo dal resto della classe, ingenerando in lui un senso di diversità con non so quali conseguenze psicologiche, oppure accettare che partecipi all’ora di religione, così come mi è stata presentata. Ho dovuto scegliere (o forse non scegliere) il male minore, cioè la partecipazione all’ora di religione vigilando che non si trasformi in ora di catechismo. Ora voglio dire, è vergognoso che un genitore si debba trovare di fronte ad una scelta così dolorosa. Io spero tanto che in un futuro magari prossimo nessuna scuola pubblica o privata parificata si comporti da anticamera delle parrocchie. In attesa di quel giorno, vorrei dire alla gerarchie vaticane una sola parola: VERGOGNA! A voi dell’UAAR un caloroso ringraziamento per le Vs. battaglie di civiltà

homo interrogans

Caro Francesco.
Per molti anni, osservando il mondo che mi circonda, studiando quello che le scuole ufficiali non solo non dicono, ma fingono, ho maturato una forte, motivata avversione verso la Chiesa e il Vaticano.

Ne ho comprese tante, che qui non riporto per ragioni di tempo, ma che in parte ho già espresso negli altri miei interventi sparsi nel sito (e non solo), che per quello che la Chiesa ha fatto al senso di uno stato vero, in un corpo sociale zoppicante e superficiale quale quello italiano, al progresso, alla cura (e qui ti parlo da medico che vive anche la sofferenza), credo anzi di essere fin troppo conciliante nelle mie posizioni.
Ne vivo ancora altrettante per scelte che non si orientano ai dogmi della Chiesa. Da ateo ho il suo respiro addosso.
I suoi occhi e quelli dei suoi ruffiani laici.

Approvo, umanamente e professionalmente, chi è vicino a chi soffre. Ma, personalmente, apprezzo più un Gino Strada che una diocesi. Salvo, ovviamente, il giudizio sulla persona e in questo senso stimo anche il prete che vive davvero la fede nel suo intimo e aiuta senza tornaconto.
Perché il punto è questo: Gino Strada aiuta senza chiedere nulla in cambio. La Chiesa lo fa chiedendo in cambio la tua anima. Vuole illuminarti di divino mentre ti aiuta.
Non è bene disinteressato. E anche di questo ne ho esperienza ampia in molti conoscenti che la Chiesa ha sollevato da tetri momenti per calarli nel proprio dogma senza critica.
Ripeto, se ci fossero, come so che ci sono, preti e suori che aiutano senza chiedere nulla in cambio, sarei ben lieto di averli nella società.
Ma questa società è stata frammentata negativamente dalla caduta dell’impero romano ad oggi. Non lo affermo io, ma i documenti.
La ricerca staminale embrionale è un esempio che mi arriva prorpio oggi. Un paziete salvo perché curato nei Paesi Bassi, dove non c’è un limite dogmatico imposto da uno Stato che ascolta l’oscurantismo ecclesiale.
Lui ha una buona speranza. E ha i soldi per curarsi lontano.
In nome di Dio e di interessi di potere, molti no.
Ancora personalmente, e qui concludo, non mi interessa incontrare Gesù. Nelle migliori delle ipotesi lo considero un personaggio storico il cui messaggio è stato molto abilmente costruito in seguito per regnare non nel cielo ma nella terra. O un personaggio inventato, di cui non si ha notizia se non indiretta e sfumata, e secoli dopo, da tre storici romani.
Ma questo è il mio campo personale.
Solo, cercate di non convertirmi.
Grazie.

rosalba sgroia

scusate
Rispondo a sarah:

Mi spiace aver dato questa impressione, ma per aria fritta intendo tutte quelle parole che si sparpagliano e non si canalizzano in modo concreto e realizzabile. Ovviamente una persona può dire tutto quello che vuole, anche io, esprimendomi così.

Sarah, si intende di scuole?Insegna? Il progetto non ha costi in riferimento all’assunzione di altri insegnanti. Ci sono i docenti di classe che farebbero l’ora alternativa.

Proprio adesso ho ascoltato un terribile servizio al TG1: Fioroni e Ruini, al convegno dei prof di Religione hanno lasciato passare questo messaggio fuorviante e falso.
Nessuno vuole inserire altre figure professionali.

Sono sicura che questo progetto sta creando già preoccupazioni molto forti.

Ossequi

rosalba sgroia

GRAZIE MICKY del sostegno!

La tua esperienza è purtroppo comune a quella di migliaia di genitori…E’ davvero una vergogna.
Ieri a Roma, capitale d’Italia, al banchetto UAAR, ho parlato con una decina di persone che si lamentavano della discriminazione che alunni e famiglie devono subire. Immaginiamo cosa accade in altri paesi o cittadine, meno cosmopolite e aperte culturalmente.

Oltre alla discriminazione si aggiunge, in alcuni casi, anche il tentativo di conversione…Il che , per me, è anche peggio.
Saluti.

francesco

certamente inviando il mio commento il tentativo di conversione come tra le righe scrive rosalba sgroia non era affatto considerato. Tanto meno nelle mie intenzioni; anche perchè poi a conti fatti anche nel vostro campo mi sembra non manchino i tentativi di conversione (tra l’altro più espiliciti dei miei… qualora ci fossero) all’ateismo che con tutto rispetto credo sia spesso anche una scelta sofferta per chi effettivamente la motiva e la sceglie riflettendoci sopra! Scelta rispettabilissima quanto opinabile ma che non merita alcun giudizio da parte di nessuno! La mia “accusa” si riferiva all’ostinato anticlericalismo e alla critica a tutti i costi alla Chiesa Cattolica e ribadisco SOLTANTO alla Chiesa cattolica…ma siete atei agnostici razionalisti o acristi acattolici avaticani? perchè, in un paese plurale così tanto auspicato da voi mi devo sentir chiamare anche peggio di una vergogna (mi riferisco al tentativo di conversione accennato da rosalba) cosa che in nessun catechismo della Chiesa Cattolica è detto di voi! perchè se siete veramente atei e agnostici allora non inserite un certificato per lo “sbattezzo” islamico, buddista, ebraico e chi più ne ha più ne metta…visto che si parla di città cosmopolite e aperte culturalmente?!?! perchè vi fa tanto problema un’ora di religione e poi non vi fa problema chi pretende in Italia di gettare il crocifisso (segno anche laico) in modo blasfemo fuori da un’aula!?! siate almeno coerenti senza offendere chi certo non vi vuole offendere! e soprattutto se siete atei siatelo escludendo dalla vostra vita di fede e sociale tanto Cristo quanto Buddha o chiunque altro! A HOMO INTERRONS: ti ringrazio per la tua risposta, anche a te dico che non esiste nessun interesse alla conversione ma solo il desiderio di un confronto critico che anche per fare chiarezza su alcune questioni da parte tua e da parte mia non mi dispiacerebbe approfondire “laicamente” partendo semplicemente da punti di vista diversi! ma questo, se possibile, potremmo farlo in forma privata! vi ringrazio! Saluti. Francesco

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