[…] Il titolo del suo libro sarà proprio «Perché non sono cristiano»?
«Quasi: ”Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)”». Parentesi a parte, sembra una citazione di Kierkegaard.
«Lo è, ma viene intesa in un senso opposto al suo: per me indica, infatti, non la supposta inadeguatezza del fedele, che gli impedisce di raggiungere un autentico rapporto personale con Cristo, ma la dimostrata assurdità della fede cristiana stessa, che pretende di continuare a propinare all’uomo occidentale contemporaneo stantii miti mediorientali e infantili superstizioni medievali».
Ci sono anche assonanze con il «non possiamo non dirci cristiani» di Croce e con il meno apodittico «perché non sono cristiano» di Russell. Cosa pensa di aggiungere a quanto dichiarava il filosofo, matematico e scrittore di Cambridge?
«Il mio libro è nato proprio da quello di Russell. Io l’avevo letto da ragazzo, e me lo ricordavo con grande affetto, ma qualche tempo fa la Longanesi ha voluto ripubblicarlo e mi ha chiesto di scriverne una prefazione. Così l’ho riletto e sono rimasto molto deluso: vi ho trovato non solo una raccolta molto diseguale di saggi scritti in un gran lasso di tempo, ma anche una trattazione molto superficiale degli argomenti. Ad esempio, nel dibattito col gesuita padre Copleston sull’esistenza di Dio, Russell continua a dire che non capisce cosa significhi la parola ”Dio”, adottando una tattica molto difensiva che non fa giustizia alla filosofia laica. Allora ho pensato che avrei potuto scrivere un libro che affrontasse direttamente gli argomenti del cristianesimo, dal punto di vista della Chiesa stessa. E ho finito per leggere il Pentateuco e il Nuovo Testamento, e commentarli sistematicamente». […]
Il testo integrale dell’intervista di Raffaele Aragona a Piergiorgio Odifreddi è stato pubblicato sul sito del Mattino
Anticipazioni sul prossimo libro di Piergiorgio Odifreddi
2 commenti
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Spero solo che esca in fretta: l’aria è sempre più appestata da ciellini, berluschini, pere e casini vari che non se ne può più di sentire fiumi di parole teocon in salsa nostrana. Spero anche che l’esimio e imprescindibile matematico e logico Odifreddi abbia dato uno sguardo all’oltremodo illuminante testo di Leo Zen” L’invenzione del cristianesimo”.
Questo testo sarà la logica conclusione di un percorso di emancipazione umana e intellettuale che ha reso Odifreddi un autorevole esponente del mondo culturale. Ragionatore sottile e parlatore fecondo e instancabile egli è non solo un ottimo divulgatore che non volgarizza mai i contenuti della scienza, ma pure un punto di riferimento per chi voglia diventare adulto senza perdere mai la curiosità e il gusto del formulare quesiti.