Domani si apre il Meeting per l’amicizia tra i popoli, che quest’anno mette a tema una frase-provocazione di don Giussani: “La ragione è esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti”. Si affronta il nocciolo della modernità: l’inimicizia tra ragione e Mistero, il rapporto tra fede e ragione. Non per fare accademia salottiera, ma per rilanciare le ragioni di una presenza dei cattolici nella società e il cammino che è possibile fare insieme a tanti laici. Per spiegare il titolo, Giancarlo Cesana – leader ciellino ed eminenza grigia della kermesse riminese – sottolinea che «il cardinale Newman diceva che sarebbero venuti tempi in cui i cristiani avrebbero dovuto difendere la ragione. Questi tempi sono venuti. Mai come oggi si esalta la ragione, ma il suo fondamento è messo in discussione perché non si riesce a trovare un equilibrio tra un intellettualismo che si erge a misura di tutto e una concezione del pensiero come puro sviluppo dell’istintività biologica. Il titolo del Meeting sottolinea qual è la condizione fondamentale che permette alla ragione di esistere: la tensione all’infinito, la conoscenza inesausta di ciò che, essendo altro da sé, la costituisce. Se non c’è Dio, se non c’è infinito ordine, non c’è nemmeno ragione. La fede è una “esigenza” della ragione, come la ragione è esigenza di infinito. […]
L’intervista completa a Cesana è raggiungibile sul sito di Avvenire