Sono i predicatori dell’odio. Ma lo Stato li ha legittimati

Se un gruppo di estrema destra o estrema sinistra avesse chiesto una pagina di un giornale per lanciare un messaggio farneticante che recita «Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane», certamente si sarebbe scontrato con un netto rifiuto. Agli estremisti islamici dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) è andata diversamente. Perché gli estremisti islamici dell’Ucoii sono pienamente legittimati dalle istituzioni e dallo Stato, il loro presidente Nour Dachan siede in seno alla Consulta per l’islam italiano istituita dal ministero dell’Interno, affermano di controllare l’85% delle moschee e ritengono di essere i veri rappresentanti dell’insieme dei musulmani in Italia. Non importa se è un’organizzazione che nega il diritto di Israele all’esistenza e ne predica la distruzione, che legittima il terrorismo palestinese e gli attentati in Iraq e Afghanistan contro le forze multinazionali, che mira a monopolizzare il potere tra i musulmani nostrani e a concorrere alla nascita della Umma, la nazione islamica ovunque nel mondo, in sintonia con la strategia eversiva e talvolta violenta dei Fratelli Musulmani. Non importa se nell’inserto pubblicato a pagamento dal Quotidiano Nazionale l’Ucoii mira a consolidare agli occhi degli italiani un’immagine demonizzante e sanguinaria di Israele elaborando l’equivalenza «Marzabotto = Gaza = Fosse Ardeatine = Libano».[…] Per verificare la realtà dell’ideologia dell’odio, della violenza e della morte che anima l’Ucoii, al pari di Hamas e dei Fratelli Musulmani, basta dare in queste ore uno sguardo al sito gestito da Piccardo www.islam-online.it. Vi si può leggere il messaggio del 24 luglio della Associazione Islamica «Imam Mahdi», in cui si invitano «tutti gli uomini di buona volontà (…) ad adoperarsi per contribuire anch’essi a porre fine una volta per tutte al sedicente “Stato d’Israele”, a questo incubo orrendo, a questo mostro immondo che si nutre di sangue innocente». O il messaggio dal titolo «La premiata impresa di pulizie israeliana», di Carlo Bertani, del 30 luglio 2006, ripreso da www.disinformazione.it, che inizia così: «Mentre in Italia ci trastulliamo fra un voto di fiducia e uno sciopero dei farmacisti, la premiata ditta Tsahal Mossad ha dato inizio alla pulizia etnica del Libano meridionale». A noi non resta che prendere atto che oggi in Italia predicare e aizzare le masse a distruggere Israele è assolutamente lecito, che la stampa nazionale gratuitamente o a pagamento diffonde dei messaggi inequivocabilmente ostili al diritto all’esistenza di Israele. E che tutto ciò viene considerato libertà di espressione. […]

L’articolo di Magdi Allam è raggiungibile sul sito del Corriere