Un premio non si nega a nessuno. Dev’essere per questo che, un giorno sì e l’altro pure, arrivano notizie di nuovi riconoscimenti legati alla Mostra del cinema di Venezia. Tra ufficiali, ufficiosi, polemici, onorifici, principali e collaterali, ai compilatori di palmarès non basterà un pallottoliere per fare i conti.
Così, appena incassata la novità che anche il festival lagunare si doterà, a partire dall’anno prossimo, di un premio dedicato alla cinematografia “gay”, arriva la notizia – non proprio di quelle attese – che anche l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti o Uaar conferirà il suo. La vera notizia, in realtà, è l’esistenza della Uaar. Anche perché il premio sarà di quelli piccolini, non ufficiali o da platea televisiva. Però ci sarà e sarà assegnato a “un film che evidenzi ed esalti i valori dal laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose”. A parte Mel Gibson, può aspirarvi chiunque. […]
Il testo integrale dell’articolo di Simone Stimolo è stato pubblicato sul sito della Padania
Ho letto tutto l’articolo ma non mi sembra un vero e proprio “attacco”… si capisce chiaramente che il giornalista è incazzato e vorrebbe attaccare, ma gi mancano le basi per farlo, allora si butta sul generico: dare troppi piccoli premi sminuisce il festival (???).
Finalmente il premio UAAR! Pian piano la Uaar sarà conosciuta mediaticamente ad un livello più sostanzioso.
“A parte Mel Gibson può aspirarvi chiunque”?? AHAHAHAH!
SICURAMENTE NON I LEGHISTI!!!
Contentissimo per il premio dell’UAAR, sconforto nel leggere un giornalista elencare i valori laici disprezzandoli implicitamente, peccato che moltissimi di quei valori stanno alla base della nostra costituzione! ah dimenticavo che questi non sono italiani ma “padani”!
Essere citati da altri ci fà bene. L’importante che non offendino.
Vorrei far notare un fenomeno interessante: se utilizzo il PC dell’ufficio presso cui lavoro, in Germania, il Server mi blocca l’accesso al link della “Padania”.
Riporto qui la motivazione pari pari:
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Ció significa che il sito “la padania” é classificato in Germania come politico estremista (tipo i Republikaner, tanto per intenderci) e q
Mi stupisce il fatto che perdiamo tempo a commentare quello che dice la padania (non merita la maiuscola). Carini i cattolici padani , razzisti , xenofobi ecc. ecc.
Facciamo una colletta per regalare loro una copia del vangelo che , peraltro ,dovrebbeno conoscere bene. Quel Signore finito in croce chi sa cosa ne penserebbe di Borghezzio . Castell ecc.
Mi stupisce il fatto che si perda tempo in commenti sensati quando il giornalista in questione si chiama Stimolo.
L.
Se gli altri ne parlano vuol dire che UAAR sta espandendo i propri orizzonti! E vaiiiiiiiiiiiiii!!!
Paolo