La sofferenza non è “l’ultima parola” nella storia del mondo e della Chiesa, ma un “punto di passaggio verso la felicità e, anzi, essa stessa [la sofferenza] è già misteriosamente intrisa” di “gioia” e di “speranza”: lo ha detto Benedetto XVI agli oltre 7 mila pellegrini radunati in aula Paolo VI per l’udienza settimanale, spiegando loro i capisaldi del libro dell’Apocalisse di san Giovanni, discostandosi spesso dal discorso preparato, con aggiunte a braccio. Il papa ha affermato che a differenza del modo di intendere solito, l’Apocalisse non parla di “una catastrofe incombente”, o di “enigmi da risolvere”, ma raccontando delle persecuzioni che i cristiani subiscono nella storia, vuole infondere la certezza della “vittoria dell’Agnello, sgozzato eppure ritto in piedi” , divenendo un conforto per i cristiani, soprattutto per quelli dell’Asia. […] Il “senso della storia umana”, “il destino della storia – a detto il papa aggiungendo a braccio – è nelle mani” di Gesù Cristo, che l’Apocalisse mostra come “l’Agnello sgozzato, indifeso, ferito, morto, ma in piedi, vivo, partecipe del potere divino del Padre”. “Gesù, benché ucciso con un atto di violenza, invece di stramazzare a terra sta paradossalmente ben fermo sui suoi piedi, perché con la risurrezione ha definitivamente vinto la morte”. […] Siamo qui di fronte al tipico paradosso cristiano, secondo cui la sofferenza non è mai percepita come l’ultima parola, ma è vista come punto di passaggio verso la felicità e, anzi, essa stessa è già misteriosamente intrisa della gioia che scaturisce dalla speranza”. […]
Papa: l’Apocalisse, conforto per i cristiani perseguitati in Asia e nel mondo
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…EH!?!
No no, la religione non e’ l’oppio dei popoli ne’ tantomeno uno strumento per governare le masse. Non reagite ad abusi e ingiustizie. Non ribellatevi ai soprusi dei potenti. Calatevi le braghe in questa vita, verrete ripagati in quella eterna… sempre che esista. Ma anche se esistesse, perche’ non far niente anche per quella terrena? Soliti ragionamenti da menti dicotomico-bineuronali. Per l’AIDS la cosa migliore e’ l’astinenza, quindi niente preservativo; per la societa’ e’ meglio il matrimonio tradizionale, quindi niente PACS. D’ora in poi solo gelati al cioccolato che e’ il gusto migliore!
Più leggo quello che dicono più sono contento di essere ateo!