Intercettazioni e video inchiodano don Massimiliano

Intercettazioni telefoniche, videoriprese, controlli incrociati e pedinamenti. Le prove, secondo gli inquirenti, ci sono, eccome. «L’accusa di tentata violenza è tale perchè gli uomini della Squadra mobile sono intervenuti prima che il reato si consumasse nella sua interezza», evidenzia qualcuno ben accreditato negli ambienti giudiziari. L’arresto di don Massimiliano Crocetti si riferisce ad un unico fatto specifico, verificatosi a Oriolo Romano. L’inchiesta, portata avanti dalla Questura viterbese, è susseguente ad una denuncia presentata dall’ufficio dei servizi sociali del Comune il quale, di fronte al racconto dei familiari di un ragazzino del posto, non ha potuto fare altro che rivolgersi all’autorità giudiziaria. Una famiglia per altro disagiata che già da tempo, per questo motivo, era sotto l’ala protettiva dei servizi sociali. Da qui la delicata fase investigativa che ha poi portato all’arresto del parroco. L’accusa è di tentata violenza nei confronti di un minorenne. […]

Il testo integrale dell’articolo di Gianni Tassi è stato pubblicato sul sito del Messaggero

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Un commento

Max

Se il parroco è colpevole deve pagare! non possiamo pensare di aver lasciato i nostri figli nelle mani di un pedofilo! Il sito che allegherò è in costruzione e ne faremo vedere delle belle! Saluti e bun lavoro. Max

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