Finalmente si è avuto il coraggio di infrangere il muro della paura. Per la prima volta lo Stato italiano si trova costretto a guardare in faccia e a prendere posizione nei confronti della predicazione d’odio promossa dall’Ucoii, l’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia. L’Ucoi è il gruppo estremista islamico che afferma di controllare l’85% delle moschee e di rappresentare la maggioranza dei musulmani in Italia. Non è stato per iniziativa del governo che, in considerazione dei difficili equilibri della sua eterogenea coalizione, ha da un lato condannato il manifesto in cui si equipara Israele al nazismo ma, dall’altro, non intende allontanare l’Ucoii dalla Consulta per l’islam italiano, a meno che non sottoscriva una «carta dei valori» in cui, tra l’altro, si richiede di riconoscere l’unicità dell’Olocausto. […] E’ in un quadro generale di incertezza politica e precarietà giuridica che l’iniziativa della Procura di Roma è doppiamente apprezzabile. Innanzitutto perché consentirà un pronunciamento chiaro sulla denuncia in cui si ipotizza il reato di istigazione all’odio razziale. In secondo luogo perché ridà fiducia nella magistratura dopo una serie di sconcertanti episodi in cui, a dispetto della flagrante manifestazione di apologia del terrorismo, le procure non sono intervenute in ottemperanza all’obbligatorietà dell’azione penale. […]
Allam e l’inchiesta Ucoii
4 commenti
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Se si vuole trovare una voce critica verso l’Islam, forse sarebbe il caso di cercare qualcuno più credibile di Magdi Allam, noto anche come il “Pinocchio d’Egitto”. Segnalo alcuni articoli sulle sue avventure e presunti scoop giornalistici, che si riflettono anche nell’immagine che lui offre dell’Islam ai media (assai funzionale alla crociata anti-islamica in corso in Italia e non solo).
Chi è Magdi Allam, con una serie di link sulle sue mistificazioni e sui suoi rapporti con l’UCOII:
http://www.kelebekler.com/occ/pinoc0.htm
“Il Pinocchio d’Egitto”, articolo in 5 parti che raccoglie le bufale giornalistiche del Nostro durante la guerra in Iraq:
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000155.html
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000162.html
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000175.html
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000194.html
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/05/000225.html
Oltre questo, spero che la UAAR (o UAAR News) non si faccia assorbire dal coro del “chi critica Israele è antisemita”, che pare andare per la maggiore sui media. Fino a prova contraria, il comunicato dell’UCOII criticava la strage di Israele in Libano, non attaccava gli ebrei in quanto tali. L’accusa di “istigazione all’odio razziale” è paradossale, perchè dovrebbe comprendere anche non pochi ebrei, tra cui i movimenti di ebrei ortodossi antisionisti (che esistono sin da quando venne pianificata la costruzione dello “stato ebraico” negli anni ’40). Questa foto è abbastanza esplicativa:
http://www.carmillaonline.com/archives/rabbinicontroilsionismo.jpg
Posso capire che una certa confusione Israele-Ebraismo possa sorgere dal fatto che Israele è uno stato ebraico, e quindi assolutamente non laico. Ma la UAAR, nel suo lavoro scientifico di critica alla religione, dovrebbe forse essere più attenta.
Cordialmente,
Andrea Ponti, ateo
Le Ultimissime UAAR, come è scritto in calce agli articoli, non rappresentano necessariamente l’opinione dell’UAAR. Peraltro, all’interno delle Ultimissime si trovano articoli ripresi da altri siti, ad esempio “Avvenire”, che certamente non sono critici verso la religione.
Il nostro lavoro è di rendere disponibile un ampio ventaglio di opinioni e di notizie, affinché i navigatori del sito possano liberamente formarsi la propria opinione, senza “indottrinamenti” calati dall’alto, di qualunque tipo essi siano. E i commenti agli articoli possono fornire ulteriori spunti di approfondimento.
Cordiali saluti, e grazie dell’attenzione.
Raffaele Carcano
responsabile http://www.uaar.it
Signor Ponti,
Credo sia inutile per lei presentarsi come ateo, ateo non vuol dire necessariamente laico. Ci sono gli atei cristiani come la Fallaci e poi ci sono gli atei musulmani che agitatno lo spettro della crociata anti-islamica. Per adesso, le segnalo, sono gli Ebrei a lasciare l’Europa a causa dell’antisemitismo musulmano, stanno partendo dai paesi come Belgio, Francia, Olanda, paesi che hanno importanti comunità musulmane. Quanto al diritto a criticare Israele, mi sembra che non si faccia altro, sarebbe interessante sapere cosa pensate, lei e l’UCOII, della repressione sudanese in Darfur che è senz’altro più violenta di quella di Israele nei territori.
Semmai in pericolo è il diritto a criticare le religioni dopo la vicenda delle caricature blasfeme su Maometto e guarda a caso L’UCOII ha chiesto “alla magistratura di intervenire, usando la legge Mancino, nei confronti degli organi di stampa che hanno pubblicato e continuano la pubblicazione delle vignette offensive” in Italia. Capisco sia un lusso delle società occidentali poter rivendicarsi atei, simpatizzare con gli integralisti islamici e battersi per il diritto a criticare ossessivamente Israele, ma ogni tanto sarebbe importante ricordarsi degli atei che nel mondo musulmano rischiano l’apostasia.
Intendevo dire ovviamente rischiano la morte per apostasia