«Ammonimento giudiziario per aver provocato la folla con il segno della croce». La polizia ha indagato per sei mesi. Poi ha passato la pratica all’ufficio del procuratore che finalmente ha emesso la sentenza. Questa non fa esattamente un pregiudicato del polacco Artur Boruc, portiere della squadra di calcio del Celtic Glasgow (una serie infinita di campionati scozzesi e una Coppa dei Campioni nella bacheca). Ma il caution è un atto formale, viene registrato nel casellario e crea un precedente. La vicenda è cominciata il 12 febbraio: allo stadio Ibrox erano di fronte le due squadre più forti di Scozia, i padroni di casa dei Rangers e il Celtic. Rivalità che sconfina nell’odio storico perché i tifosi dei Rangers sono per tradizione di fede protestante, mentre il Celtic fu fondato nel 1888 da un prete cattolico nel quartiere più povero di Glasgow, abitato dagli immigrati irlandesi. […] Dunque, all’inizio del secondo tempo del derby (che a Glasgow si chiama old firm probabilmente perché è un vecchio conto sempre da saldare) il portiere del Celtic guarda la curva dei tifosi avversari e si fa il segno della croce. I protestanti, oltre a non avere in genere statue e immagini nelle loro chiese, non si fanno il segno della croce ritenendolo più o meno un atto di superstizione papista. Non si può dire se la gente in tribuna sia così avanzata teologicamente, comunque la risposta è un ruggito, misto a fischi e insulti. Il giorno dopo la polizia riceve una serie di denunce per turbativa dell’ordine pubblico. L’ammonimento emesso ieri, alla fine ha evitato che la cosa finisse con un processo, ma la motivazione è netta ed è di biasimo: il Crown Office ha stabilito che il gesto «ha provocato allarme ed eccitazione tra la folla e questo ha costituito turbativa della pace». È subito scesa in campo la Chiesa cattolica. «È allarmante condannare qualcuno per un segno della croce, un gesto internazionalmente accettato come atto di devozione religiosa», ha detto un portavoce della curia. […] Il fronte politico si è subito agitato, con i nazionalisti che accusano il Crown Office di «aver perso il senso comune e di aizzare l’odio settario». […]Fonte: Corriere.it
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