Riunione della Consulta islamica: l’Ucoii non si pente per le inserzioni sui giornali (“solo critiche a Israele, no antiebraismo”); il ministro Amato condanna l’iniziativa (“tesi inaccettabile”) e rilancia la necessità di una carta dei valori e dei principi sottoscritta da tutti. In apertura della riunione della Consulta per l’Islam Italiano, che si è svolta al Viminale, Giuliano Amato ha fatto riferimento a una lettera inviatagli dal presidente dell’Ucoii, Mohamed Nour Dachan, nella quale si “ammetteva un errore di comunicazione”. Secondo Dachan, la pagina pubblicata a pagamento su alcuni quotidiani lo scorso 19 agosto, “voleva essere di critica ad Israele e non antiebraica”. La lettera nella quale l’Ucoii spiega la propria azione è stata letta da Amato di fronte alla consulta, poi lo stesso ministro “nel prenderne atto – riferisce un comunicato del Viminale – ha tuttavia sottolineato che non si è trattato solo di un problema di comunicazione, ma dell’affermazione di una tesi comunque inaccettabile. E ha dunque ribadito la sua ferma condanna dell’episodio”. La nota del ministero riferisce poi che “il ministro Amato ha sostenuto l’opportunità che tutti i membri della consulta sottoscrivano una carta dei valori e dei principi, su cui costruire l’Islam italiano”. nel corso della riunione il titolare del Viminale ha “esposto i temi che a suo avviso questo documento dovrà mettere a fuoco, invitando tutti i partecipanti a formulare le loro riflessioni in merito, in una futura riunione della Consulta, alla quale saranno invitati a partecipare anche esponenti del mondo della cultura e del diritto”. “Al termine di questo confronto il ministro elaborerà la versione definitiva della carta dei valori e dei principi – prosegue il comunicato – che sottoporrà per la firma ai componenti della Consulta”. Sulla necessità della firma di una carta dei valori e sulla inadeguatezza dell’iniziativa dell’Ucoii si sono espressi i vari componenti della Consulta. “Nel corso del dibattito tutti i partecipanti, con accenti diversi, hanno espresso un giudizio fortemente negativo sul comunicato dell’Ucoii e si sono detti d’ accordo con la procedura per arrivare a sottoscrivere la carta – riferisce il comunicato del Viminale – Dachan, presidente dell’Ucoii, pur dichiarandosi pronto a incontrare la comunità ebraica, si è rifiutato di associarsi al giudizio fortemente negativo”.
Inserzioni contro Israele, l’Ucoii non si pente. Amato: “Necessaria una carta dei valori”
Un commento
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Ma perche’ dire cose vere su quanto ha fatto lo Stato fondamentalista religioso di Israele e’ razzismo, mentre dire cose vere su quanto ha fatto lo stato fondamentalista religioso dei Talebani in Afganistan non lo e’? Dove sta la differenza???
Sino a prova contraria, il governo dello Stato di Israele non rappresenta tutti i cittadini di discendenza ebraica del mondo. Neppure tutti quelli di israele, dove esiste una opposizione, in Parlamento e fuori. Allora perche’ si parla di razzismo?