Ashfaq Chaudhry, di Islamabad, ha denunciato per blasfemia i membri della Muttahida Majlis-e-Amal (MMA, alleanza politica di sei organizzazioni radicali islamiche), tra cui il leader dell’opposizione Maulana Fazlur Rehman. Il 21 agosto in Parlamento, i deputati della MMA hanno strappato alcune copie del disegno di legge per la protezione delle donne, contenente versi dal Libro sacro ai musulmani. Le accuse di Chaudhry, presidente del Pakistan People’s Movement di Islamabad, colpiscono anche Qazi Hussain Ahmed, presidente della MMA e Hafiz Hussain Ahmed, vice Segretario generale dell’Alleanza. Chaudhry riferisce poi che tutti i musulmani del Pakistan si ritengono offesi dal gesto dei deputati della MMA, che verranno indagati per violazione della legge sulla blasfemia. I colpevoli, ha aggiunto, avranno una punizione esemplare. La famigerata legge sulla blasfemia corrisponde alla Sezione 295-b del Codice penale: prevede l’ergastolo per la dissacrazione del Corano. […] Secondo Peter Jacob, Segretario esecutivo della Commissione nazionale giustizia e pace (organismo della Conferenza episcopale pakistana), si tratta dell’ennesimo caso di abuso della religione a scopi personali. […] “È la seconda volta – sottolinea Jacob – che il governo abusa della legge sulla blasfemia: la prima volta è stata sotto il premierato di Nawaz Sharif, quando alcuni membri dell’opposizione, che fecero commenti sulla legge islamica vennero accusati di blasfemia”. […] Giustizia e pace chiede, quindi, che i parlamentari della MMA siano giudicati in base alla legge, “ma non quella sulla blasfemia, di cui si ribadisce la necessaria abrogazione”. Su posizioni opposte il Muttaheda Qaumi Movement (MQM), secondo il quale la MMA ha dissacrato il Corano, le Hadith e la Sunna, diffamando il Pakistan. Contro l’Alleanza islamica il MQM ha annunciato l’invio di petizioni alla Corte Suprema.
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