Israele l’aveva detto e ridetto. «Non vogliamo Paesi islamici nel contingente Unifil che non ci riconoscono come Stato». Ieri il premier Romano Prodi ha invece confermato che i Paesi islamici faranno parte della forza internazionale. «Me lo ha confermato Kofi Annan (il segretario generale dell’Onu ndr) – ha spiegato il presidente del Consiglio -: il dialogo con i Paesi musulmani va avanti e c’è un accordo generale perché nel contingente ci siano anche caschi blu islamici». Una divergenza che rischia di minare seriamente gli equilibri diplomatici che reggono la triade Italia-Onu-Israele. Per il momento, l’unico Paese di religione musulmana accettato da Gerusalemme è la Turchia che deciderà oggi sull’invio di soldati in Libano. […] Israele non ha compilato una lista ufficiale dei propri nemici ma è certo che tra gli «indesiderati» ci sono l’Indonesia, la Malesia e il Bangladesh, le cui relazioni diplomatiche con Gerusalemme sono inesistenti. In queste ore, proprio il governo di Giakarta sta insistendo per inviare circa mille uomini tra soldati e forze di polizia. «Il fatto di mandare le nostre truppe in Libano – spiegano dal ministero degli Esteri indonesiano – rappresenta un segnale positivo nei confronti dei musulmani radicali convinti che Israele sia un nemico da combattere. E con questo gesto non ci saranno più gruppi che vorranno andare a fare la jihad». […]
Lingue disponibili
Articoli recenti
- La clericalata della settimana, 44: il senatore Ignazio Zullo (FdI) presenta la conferenza anti-aborto
- Parte la campagna “Ritratti di Famiglia”, c’è anche l’Uaar
- Unioni laiche e serie tv: cerimonie destrutturate ma dal gusto autentico
- “La tutela dei minori fra diritto e religione”. In uscita gli atti del convegno organizzato dall’Uaar
- La clericalata della settimana, 43: la crociata del sindaco di Beura-Cardezza (VB) contro Halloween
- Ultimi aggiornamenti sull’utilizzo dell’8×1000 allo Stato