Palermo, processioni religiose finanziate dal Comune

1 milione e 385mila euro: questa la cifra stanziata per feste di quartiere e manifestazioni religiose dalla giunta comunale di Palermo, che nei primi giorni di agosto ha approvato una delibera che prevede il finanziamento di ben 131 iniziative fra spettacoli di quartiere e manifestazioni a carattere religioso. La segnalazione di una mole così ingente di proposte di finanziamento era stata raccolta negli ultimi mesi da numerosi consiglieri comunali della maggioranza e dell’opposizione, nonché dallo stesso staff del sindaco Diego Cammarata (Forza Italia): a Palermo, del resto, si vota tra pochi mesi per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale e sono in molti a ritenere che i cospicui finanziamenti siano frutto di un tentativo dei consiglieri e dei partiti locali di ingraziarsi l’elettorato e le parrocchie delle rispettive circoscrizioni elettorali. Per questo l’aula di Palazzo delle Aquile, con un accordo bipartisan avrebbe agevolmente fatto passare il provvedimento che, si legge nel frontespizio, avrà “immediata esecuzione”. Dissenso nei confronti della delibera è stato espresso da Emilio Arcuri, capogruppo di Primavera siciliana in consiglio comunale: “Questa delibera, che è stata avallata a destra come a sinistra, dimostra quanto sia esile il confine tra clientelismo e voto di scambio. Stiamo assistendo agli stessi inciuci dell’Assemblea regionale. È un pessimo spettacolo”. “Dal grande ‘inciucio'” si è formalmente dissociata anche Rifondazione Comunista. […] La lista delle iniziative che otterranno il contributo dell’amministrazione cittadina, i cui dettagli sono stati resi noti il 9/8 nelle pagine palermitane di Repubblica, è assai lunga: per rimanere all’ambito strettamente religioso, per i festeggiamenti in onore di San Giuseppe l’associazione Eurosprint 2002 percepirà 10mila euro e il Circolo della Speranza di Passo di Rigano 15 mila. 4mila euro saranno invece assegnati alle ancelle missionarie di Cristo Re, per l’organizzazione dei festeggiamenti in onore di suor Maria Catena, mentre per la ricorrenza di Maria Santissima del Rosario la parrocchia omonima percepirà 13 mila euro. Stanziati inoltre 5 mila euro a favore dell’associazione Cruillas 3000, che organizza l’iniziativa “Bambini in parrocchia”. Altri finanziamenti andranno poi alle confraternite Maria Santissima Assunta alla Guadagna e San Gaetano, alle parrocchie del Santissimo Crocifisso, San Gabriele Arcangelo, San Giacomo Militari, Madonna Santissima delle Grazie, San Giuseppe a Passo di Rigano. […]

Fonte: Adista

6 commenti

Francesco

… e di un bello sciopero fiscale dei contribuenti palermitani non-cattolici contro la catto-arroganza dei politici comunali che ne pensate?

netzer

Niente di nuovo: la quasi totalità dei comuni, province e regioni d’Italia si comportanto esattamente nella stessa maniera. Praticamente ogni istituzione pubblica che fa bilancio e, quindi, ha risorse economiche proprie si presta a questo gioco.
Cos’à di diverso Palermo? Beh, per una volta, qualcuno ne parla….

netzer

cos’à…
chiedo scusa per la stupidaggine scritta ma si capisce comunque..
ciao a tutti

Marco

Si, VERGOGNA!
Se penso a quante imposte e sacrifici dobbiamo sostenere per supportare economicamente lo stato… se penso a quanti laici hanno contribuito senza essere assolutamente interpellati… mamma mia!

homo interrogans (Giovanni)

E’ una storia che striscia nei secoli.
I popoli italici sono stati spremuti ben bene nel nome divino. dapprima, esplicitamente, con le indulgenze, poi, ad oggi, con accordi taciuti tra uno stato che ha smesso di essere davvero laico dal 1871.
Le Guarentigie, promulgate in quel periodo, assicuravano al vaticano tre milioni di lire annue (cifra di allora) da parte di uno stato appena nato, zoppiccante e già vecchio. la vaticano spa rifiutò con disprezzo. intanto i suoi tentacoli strisciavano abili nel Banco di Roma e in altri luoghi illustri della finanza.
Con il Concordato del 1929 la Chiesa cattolica apostolica e romana ciripensa: vuole tutti i soldi che fin ad allora ha rifiutato, ma con gli interessi!!! Oltre tre miliardi di lire (tre miliardi del 1929).
Lo Stato, il Duce e il Re abbozzano ed elargiscono.
La Chiesa entra nelle lobby.
E se iniziassimo a farci ridare i soldi, e questa volta noi con gli interessi, quanto protremmo risanare dello Stato?
Sto facendo i conti.
Credo che finirò tra qualche mese.
A presto, allo Stato piacendo.

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