Spettacolo aberrante ieri mattina ad Omnibus: il filosofo Buttiglione indottrinato e smascherato dal trucido leghista Roberto Cota. Buttiglione infatti aveva parlato della necessità di «discriminare» gli immigrati. Cota ha portato alle estreme conseguenze il discorso, sostenendo che non bisogna accogliere quelli che hanno una cultura diversa dalla nostra. Cosicché dovremmo lasciar arrivare in Italia, secondo i leghisti (che poi non si considerano neanche italiani) soltanto quelli che sono identici agli italiani, purché cattolici apostolici romani. Invece i musulmani, che «hanno il loro sistema di regole diverso dal nostro», devono essere respinti. E i buddisti? Non si sa. Buttiglione, pur cercando di smarcarsi dal leghista e parlando genericamente di integrazione, ha insistito a dire che «bisogna discriminare chi non vuole diventare italiano». Peccato che la Costituzione non consenta di discriminare le persone sulla base delle loro convinzioni. E comunque, in termini filosofici, questa non sarebbe integrazione, ma disintegrazione degli immigrati.
E i buddisti?
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Perfino Voltaire sosteneva che è necessario non tollerare chi è intollerante. La costituzione consente eccome di “discriminare” le persone sulla base delle loro convinzioni (un individuo le cui credenze religiose siano in contrasto con la prima parte della costituzione stessa per esempio).
Trovo paradossale che dei conservatori come i leghisti si oppongano all’immigrazione islamica, quando molti musulmani hanno opinioni su codall’me dovrebbe essere strutturata la società che sono l’*immagine speculare* di quella leghista. E altra parte è ugualmente paradossale che gente che si autodefinisce “progressista” sia tanto prona a difendere degli gnomi medievali (naturalmente solo quelli d’importazione, non quelli nostrani).
E’ un peccato che un tema tanto importante sia affrontato con la leggerezza ironica della contrapposizione fra gente che si batte per la parte in realtà opposta alla propria.
Da tempo è sceso un velo di cupa tristezza sul panorama politico italiano. Lo spettacolo che di recente hanno offerto due isterici reazionari è ignominioso e ridicolo al tempo stesso: se il “giurista e filosofo” Rocco Buttiglione ama “volare alto” con il pensiero, ma si aggrappa al fatto che l’art. 3 primo comma della costituzione adopera la parola “cittadini” dovrebbe rammentare che esiste anche l’art. 2 che parla di “diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” che sono riconosciuti e garantiti dalla Repubblica e richiedono “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, l’art. 3 secondo comma che dice che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori (e la stragrande maggioranza degli immigrati rientra in questa categoria) all’organizzazione politica, economica e sociale del paese, l’art. 6 che parla di tutela delle minoranze linguistiche, l’art. 10 che dice che l’ordinamento italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute e che lo straniero ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica se non gode delle libertà democratiche garantite dalla costituzione, l’art. 11 (che forse non conosce!) che vieterebbe la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ora magari qui occorre fare uno sforzo interpretativo: perché come insegna san Paolo “la lettera uccide, lo spirito dà vita”…o la morte nel caso delle guerre che l’Italia sta combattendo da molti anni a questa parte sebbene siano schermate dal risibile sofisma delle missioni umanitarie o protette dall’ombrello bucato dell’ONU. E Buttiglione lo sa bene! O no? Ma ecco che il “filosofo allievo di Augusto Del Noce” ricasca nell’attenersi alla lettera dell’art. 3 Cost.: è chiaro che egli propende per l’uccisione. Ma no forse sbaglio: Buttiglione non è forse colui che crede alla vita, all’embrione o alla blastocisti come persona? Ma forse lo straniero non è né cittadino né persona dunque non è vita, è una cosa, magari come dicevano i Romani “res mancipi”.
Quanto a Cota credo che i suoi discorsi e quelli dei suoi camerati siano da tempo indistinguibili dai proclami e dalle frasi sgrammaticate dei manifestanti di Forza Nuova…una formazione politica le cui belle imprese, i natali illustri dei suoi fondatori e adepti e la cui convinta fede democratica sono noti a tutti! Buttiglione compreso!
“..se il “giurista e filosofo” Rocco Buttiglione ama “volare alto” con il pensiero,..” ma che cosa è la filosofia e la religione?…. se non pensieri e parole più o meno vuote… con le quali si cerca di dare una misera spiegazione (o meglio usando una parolona ragione), alla umana sofferenza? … e allora meglio la canzone di Mina Parole Parole … almeno la melodia è bella…. quella di Buttiglione ed altri un po’ meno…. (insomma ce ne vuole di bicarbonato per digerire le loro parole…)