Cassazione: il catechismo prevale sul diritto di vedere i figli

Le lezioni di catechismo prevalgono su tutto, anche sul diritto dei genitori separati di vedere i loro figli. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione annullando la condanna inflitta ad una madre romana di 46 anni, che non aveva rispettato la disposizione del giudice civile che, in sede di separazione, aveva disposto che il padre vedesse la figlia minore nello stesso giorno in cui la parrocchia aveva fissato la lezione di catechismo. Per la Suprema Corte, le decisioni dei parroci in materia di catechismo sono insindacabili e dunque le disposizioni del giudice in materia di visita devono cedere il passo a quest’ultime. Scrivono i supremi giudici della Sesta sezione penale, nella sentenza 27613, che ”le lezioni di catechismo sono collettive in quanto interessano i ragazzi di ambo i sessi di una determinata fascia d’età appartenenti ad una parrocchia e l’organizzazione di esse (giorno, orario) è stabilita dal clero preposto alla parrocchia in questione compatibilmente con gli impegni dei sacerdoti che le impartiscono ed agli impegni scolastici dei ragazzi che debbono seguirle”. Di diverso avviso erano stati i giudici del Tribunale di Roma (luglio 2004) e della Corte d’appello della capitale (dicembre 2005) che avevano condannato la mamma ad una multa di 800 euro (pena sospesa in appello) per elusione dei provvedimenti del giudice in sede di separazione. Come si evince dalla sentenza la madre, pur facendo seguire le lezioni di catechismo alla figlia nello stesso giorno in cui il padre Vittorio avrebbe dovuto vederla, si accordava comunque con l’ex marito per ”recuperare il mancato incontro”. Ciò nonostante la donna era stata denunciata ugualmente dal consorte e condannata sia in primo che in secondo grado per il reato previsto dall’art. 388 del Codice Penale. Una condanna ritenuta da lei ingiusta. Di qui il ricorso alla Cassazione che è stato giudicato ”fondato”. […] Scrivono ancora gli ‘ermellini’ che il fatto che ”le lezioni di catechismo -scrive il relatore Francesco Romano- sono stabilite dal clero preposto alla parrocchia compatibilmente con gli impegni dei sacerdoti”. In ogni caso, piazza Cavour, che ha annullato la sentenza di condanna perché il fatto non costituisce reato, ricorda ancora che ”in tema di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice civile, concernente l’affidamento di un figlio minore, il motivo plausibile e giustificato che può costituire valida causa di esclusione della colpevolezza, anche se non deve configurarsi l’esimente dello stato di necessità, deve comunque essere stato determinato dalla volontà di esercitare il diritto-dovere di tutela dell’interesse del minore, in situazione che non abbia potuto essere devoluta al giudice per eventuale modifica del provvedimento”. Da qui l’accoglimento del ricorso della mamma che aveva preferito che la figlia prendesse parte alle lezioni di catechismo piuttosto di farla stare con il padre nello stesso giorno.
Fonte: AdnKronos

13 commenti

Gianluca C.

tra non molto sarà obbligatorio anche andare a messa…

SVEGLIAMOCI A DIAMOCI DA FARE!!!

M.

Siamo obiettivi in tutti i sensi, però: mi chiedo quale scuola o simile ente, organizzato un corso per tot persone in un tal giorno della settimana, va a cambiare giorno e ora delle lezioni per le esigenze di uno solo dei partecipanti.
Non credo possa essere quello il punto della diatriba, pertanto.

Lorenzo A.

Pensavate veramente che un tribunale in cui il crocefisso campeggia in alto sopra tutti, a simboleggiare che la religione è al di sopra delle leggi dello Stato, possa mettere i diritti di un genitore e di un figlio prima della religione ?

Il giudice Tosti che ha capito che non può esserci nulla al di sopra delle leggi in tribunale e si è battuto per togliere il crocefisso ma purtroppo la lotta è ancora lunga perchè principalmente FINGIAMO DI IGNORARE LA REALTA’:

IN ITALIA LO STATO NON E’ LAICO, MA TEOCRATICO-COSTITUZIONALE E IL PAPA REGNA MA NON GOVERNA.

Ignazio

Ho riletto l’articolo due volte perché alla prima lettura trovavo assurdo fosse una sentenza della Corte Italiana. Purtroppo è proprio così.
C’è da essere orgogliosi di avere la consapevolezza di vivere gli inizi di una nuova era storica, anche se qualcuno non si è ancora accorto. Certo che a questa nuova era bisognerà dare un nome; e visto che non è ancora definita mi permetto di suggerire “Secondo Medioevo”
Scherzi (ma non troppo) a parte; e se la bambina anziché frequentare il catechismo avesse assistito a lezioni di filosofia di ispirazione razionalista? La sentenza avrebbe avuto lo stesso tenore? Credo proprio di no.

Luca

Si e’ separata, quindi vive nel peccato e andra’ all’ inferno. Anche se i giudici l’ hanno assolta la giustizia divina fara’ il suo corso…

Gianpaolo

E poi cosa succederà? Che oltre al catechismo sarà più importante la messa della domenica anziché stare con il genitore non affidatario… Incredibile, uno stato che fa prevalere l’interesse della chiesa a quello dei bambini che già soffrono per la separazione dei loro genitori!

Michela Alfieri

Si separano e mandano la figlia a catechismo? Non mi sembra un comportamento molto coerente.

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