Primo caso di aborto nella storia del paese

E’ avvenuto stanotte il primo caso di aborto (legale) nella storia della Colombia, Paese fortemente cattolico, dopo che in maggio la procedura era stata legalizzata. L’aborto è permesso in soli 3 casi: se la vita della madre è in pericolo, se il feto è gravemente deformato o se la gravidanza è il risultato di uno stupro. In quest’occasione si trattava di una ragazzina di 11 anni violentata dal patrigno. Nonostante il cambiamento della legge, il caso ha dovuto passare in Corte costituzionale prima che l’aborto venisse autorizzato.

Fonte: PeaceReporter.it

Le critiche di questo avvenimento da parte di un vescovo della Colombia sono state pubblicate dal Corriere della Sera di oggi. Come al solito il vescovo si lamenta della perdita di una vita (il feto), quando la bambina aveva subito una violenza ed era lei stessa in pericolo di vita.

3 commenti

antonella_621

“(ANSA) -BOGOTA’, 30 AGO- I medici che hanno fatto abortire a Bogota’ una bimba 11enne violentata dal patrigno sono da ritenersi scomunicati, dice il card. Trujillo. ‘Tutte le persone che hanno partecipato all’aborto -ha commentato il presidente del pontificio Consiglio per la Famiglia- sono dei malfattori perche’ hanno stroncato la vita di un innocente prima della nascita’. Il porporato ha ricordato che in base al diritto canonico, la scomunica scatta automaticamente per chiunque pratichi o sia complice di un aborto.”

Porporati ed assimilati da dove uscite fuori?… Scomunica a senso unico?… Uno sì e l’altro no? A vostro insindacabile giudizio?… Ma chi siete?… Scomunicate solo chi vi pare?… A questo punto meglio i “papaboys” con le loro magliette e scritte …e anche meglio i ciellini con le “loro trombe”…. almeno ci si diverte un po’… ma voi porporati ed assimilati…. oltre che i calzini fate cascare anche le mutande e tutto il resto… Siete tanto bravi nella vostra comunicazione che il Codice da Vinci ha venduto oltre 50 milioni di copie soprattutto tra i vostri “clienti” … Seguite i consigli di Cantalamessa… poveretto vi dice che dovete “pescare uomini” … non di far scappare anche chi avete già pescato… Porporati ed assimilati…. siamo nel 2006 … non ai tempi di Torquemada …. ma fatemi il piacere…. cambiate mestiere … andate a far qualcosa d’altro … il lunario riuscite a sbarcarlo lo stesso anche se meno bene … ed al posto di scomunicare iniziate ad aumentare l’utilizzo dei fondi dell’otto per mille per carità e terzo mondo … nel 2005 su 984 milioni di euro ne avete usati 115 milioni per carità e 80 milioni per terzo mondo … un po’ pochini mi pare … insomma finitela di fracassare le balls e iniziate con l’autocritica…

luca

Al proposito si legga anche da Repubblica.it: http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata.html
Da lungo tempo sostengo che la vocazione sacerdotale cristiano/cattolica, di base, non sia che una forma particolare di devianza psicologica; nel caso del sig.(card.) Trujillo siamo purtroppo di fronte ad una forma estrema di essa, alquanto vicina alla follia e in ogni caso di natura socialmente pericolosa, vista anche la posizione gerarchica che occuppa siffatto personaggio. Se costui reagisce in maniera così dissennata di fronte ad un caso del genere, non si può dubitare che, se potesse, riattizzerebbe al volo i fuochi dell’Inquisizione per chiunque si allontani di un poco dall’ortodossia ideologico-religiosa cattolica! Tuttavia, come si usa dire, la realtà non si costruisce con i “se” e i “ma”, ma piuttosto con i fatti concreti: e concretamente, io sostengo, Trujillo merita una denuncia per manifesta pericolosità sociale, come detto, dacché parole così gravi e brutali come quelle da lui pronunciate non possono e non devono essere accettate in qualsiasi società libera e democratica. Di fronte ad un caso del genere non è nemmeno più un mero problema di laicità, ma di giustizia e di civiltà.

Luca Rota

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