Tarcisio Bertone e l’aldiquà

Il giorno di Ferragosto pubblico il post: ‘L’ozio è rivoluzionario’ con: “Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”. Papa Benedetto XVI all’Angelus, il 19 agosto, afferma che bisogna “guardarsi dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l’ufficio che si ricopre, perché le molte occupazioni conducono spesso alla durezza del cuore”.
L’otto di agosto pubblico il post ‘No Oil, no war‘ in cui scrivo: “Le energie alternative sono ormai obbligatorie. Questa è la vera emergenza”. L’arcivescovo di Genova, Tarcisio Bertone, prossimo segretario di Stato, il 29 agosto afferma: “Dipendiamo quasi esclusivamente da una sola fonte di energia: il petrolio. Dobbiamo trovare fonti alternative” e “Beppe Grillo, nel suo piccolo è un esempio che potremmo seguire”.
Nel mio piccolo mi sto montando veramente la testa. In questo meccanismo non capisco più chi è la causa e chi l’effetto. Ma qualche royalty, un 5 per mille, il Vaticano dovrebbe darmela.
Tarcisio Bertone è un uomo di Chiesa che si occupa dell’aldiquà oltre che dell’aldilà. Della bellezza di questo mondo e delle energie alternative. Un uomo così lo vedo come un segno che le cose possono cambiare. La Chiesa, pur con i suoi limiti, i suoi dogmi sembra più avanti della società italiana.
I miti del lavoro fine a sé stesso, delle risorse infinite, del consumismo, del possesso, del denaro sono (posso dirlo?) malvagi. Certamente nell’aldiquà. Per l’aldilà non so, ma lo chiederò a Tarcisio Bertone se vorrà incontrarmi insieme a esperti di energie alternative. Vorrei convincerlo ad adottarle ed iniziare a dare il buon esempio, risparmiando, dalla Città del Vaticano e dagli edifici della Chiesa (ospedali, case di riposo, ecc.).
Invito i politici italiani, che tanto hanno nominato Papa Giovanni Paolo II a sproposito sull’indulto, a riportare anche le parole di Tarcisio Bertone.

Fonte: il Blog di Beppe Grillo

7 commenti

Riccardo

Mi sorprende alquanto la riconoscenza, quasi devozione che il sig. Grillo riserva ad un esponente della chiesa cattolica qualsiasi che dice delle banalità populiste che chiunque può elaborare.
Il sig. Grillo in quanto simpatizzante di Gesù così come egli stesso ama definirsi non ha MAI scritto un post serio sulla laicità im Italia e sulle ingerenze costanti, pressanti e anti democratiche della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Evidentemente questo aspetto ricopre un importanza secondaria per il celebre comico. Anzi per lui non è proprio un problema.

mauro cassano

Mi permetto di far osservare alle tante anime belle che pensano che la chiesa romana sia progressista in fatto di tematiche ambientali, che purtroppo e come al solito essa giunge un po’ troppo tardi a certe conclusioni. Sempre per rimanere nell’ambito della religione cristiana, vorrei far notare – da laico non devoto – che sua santità il patriarca greco-ortodosso Bartolomeo I di Costantinopoli, soprannominato “il papa verde”, porta avanti da molto più tempo questo discorso e che nel 2002 ha ricevuto il Sophie Prize, un premio istituito dallo scrittore norvegese Jostein Gaarder e da sua moglie Siri Dannevig, per quanti si impegnano concretamente in iniziative per un futuro sostenibile. Bisogna inoltre ricodare l’impegno in tal senso di alcuni esponenti delle chiese riformate scadinave, nonché i pionieristici contributi dati da scienziati del calibro di Albert Einstein, Carlo Rubbia, Rita Levi Montalcini, Vandana Shiva, e tanti…troppi altri le cui voci sempre rimangono inascoltate. E questi ultimi non si abbandonano certamente a scempiaggini reazionarie che incauti chierichetti nutriti di ideologia traducono in germi di socialismo, ma danno il loro contributo al dibattito esercitando le loro facoltà cognitive e razionali.
E’ davvero desolante il pronismo della classe dirigente italiana, ma la sensibilità di certi signori ad ogni starnuto proveniente dallo Stato-Città del Vaticano e la mistica credenza in una presunta avanguardia cattolico-ambientalistica supera davvero i limiti della decenza!

Quanto al problema del petrolio vorrei far notare che nel 2005 la Svezia ha, a differenza di tanti altri paesi che amano i proclami cui non seguono necessariamente i fatti, adottato un piano che porterà nel 2020 all’uscita definitiva dalla dipendenza da questa fonte energetica.

Quanto poi all’ozio rivoluzionario purtroppo sua santità Benedetto XVI non scopre nulla di nuovo: già Karl Marx e Friedrich Engels avevano, tra il dicembre 1847 e il gennaio 1848, messo in guardia gli aspiranti adepti del socialismo da discorsi di questo tipo, bollandoli altresì, e giustamente, come contorivoluzionari.

ascoli

Ma si… ora prendetevela anche con Grillo. La verità è che il problema ve lo create voi stessi. Siete atei… e allora fatevi i cazzi vostri! Invece no, sempre li con le mani negli affari di chiesa, sempre a dire se quello è giusto o sbagliato, sempre a ciarlare. Chi è ateo si vive la sua vita e vive in pace con se stesso, la chiesa neanche sa cosa sia. VOI IL CONTRARIO! E PERCHè’?! PERCHè SIETE NIENT’ALTRO CHE DEI POLITICANTI IN CERCA DI SUCCESSO!

mauro cassano

Ma egregio ascoli, questi non sono proclami da atei incalliti! Sono anzitutto un contributo al dibattito pubblico, e la democrazia si sa, per dirla con John Rawls è “esercizio della ragione pubblica”, in secondo luogo un tentativo di arginare il dilagante sensazionalismo che si accompagna ad ogni pistolotto d’oltreTevere. Che qualcuno in seno alla Chiesa porti avanti il discorso ambientalistico mi va benissimo, non sarò certo io a censurarlo: quello che non mi va giù è il far passare per avanzate ed uniche certe tesi, o la confusione progresso-reazione, la sterilità in sé del proclama se non accompagnato da fatti concludenti, la sensibilità interessata della classe politica al suono di certe campane e la vergognosa sordità ad altre. D’altro canto ho abbondantemente citato esponenti di altre confessioni religiose, limitandomi a pochi esempi laici (e me ne dolgo, perché in realtà sono veramente tanti!). Suvvia, cerchiamo di elevare il tono della discussione…non precipitiamolo in discorsi sbilanciati o irrazionali o peggio ancora in un eloquio a metà tra il letamaio e il lupanare! La tolleranza è d’obbligo e va sempre coniugata al rispetto dell’altrui visione del mondo, anche se questa ci irrita. Essa richiede un forte spirito critico ed è compatibile con la difesa vigorosa del proprio punto di vista, ma non può spingersi fino all’insulto dell’avversario.

Daniele Gallesio

Caro Ascoli,

se noi dobbiamo farci “i cazzi nostri” e non commentare quel che dice il clero perché siamo atei e della Chiesa non dobbiamo interessarci… Lei che ci fa su un sito di atei?

Si faccia (seguendo la sua saggia norma) gli affari suoi, e vada a leggere e commentare il sito del Vaticano! 🙂

Così vedrà se i chierici si si fanno gli affari loro, o se si prendono la libertà di criticare i miscredenti…

uranio

Scusate, vorrei porvi un quesito in quanto da solo non ne vengo fuori. Sono ateo da ormai diversi anni e sono convintissimo della mia scelta. Il mio datore di lavoro però, recentemente mi ha obbligato a svolgere la mia attività lavorativa all’interno di una chiesa, cosa questa che, come detto, per mia convinzione, non ho intenzione di fare. Qualcuno conosce la legislazione in merito? Qualcuno mi sa dire se posso oppormi in riferimento a qualche legge precisa? Posso fare un esposto al datore di lavoro? Posso chiedergli dei danni morali?
Grazie a chiunque mi potrà dare lumi!!

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