Ogni anno, la scuola elementare di Frenchtown nel New Jersey organizza uno spettacolo (nel dopo-scuola) in cui si esibiscono studenti che vanno dall’asilo fino alla terza media. Lo scorso anno scolastico un bambino di seconda elementare decise di cantare la canzone “Dio impressionante”. Durante le prove un insegnante, ascoltando titolo e parole, spiegò al bambino che quella canzone doveva essere preventivamente autorizzata dal preside. Quest’ultimo si rivolse all’avvocato del distretto scolastico, e poi spiegò con una lettera alla madre del bambino che la canzone, a causa del suo contenuto religioso, era “inadeguata per un evento collegato all’educazione scolastica”. Di conseguenza, una causa è stata avviata dalla madre del bambino contro l’istituto, ed è ora all’attenzione della corte distrettuale del New Jersey. Nel frattempo, l’Unione Americana delle Libertà Civili si è divisa sul caso: proteggere la libertà religiosa (“è il bambino che ha scelto”) o l’indipendenza della scuola pubblica?
Un articolo (in inglese) è stato pubblicato sul sito di USA Today
Cosa sarebbe accaduto se il bimbo avesse cantato l’Internazionale? Quelli che ora difendono la famiglia del bimbo incolpevole si sarebbero sollevati come ora a difesa della liberta’ di espressione?