Non media Francesco Rutelli: nel partito democratico che nascerà dovranno essere vivi i valori cattolici. «È indispensabile, è indispensabile… C’è un ritorno forte alla religiosità», ripete con la voce ferma il vicepremier. C’è uno strano silenzio nel teatro all’aperto delle terme. Molti capiscono il senso dell’offensiva del capo della Margherita. E si interrogano sulla possibile, forse inevitabile, reazione dei Ds. Rutelli, però, ha deciso di disegnare il contorno del partito che sogna senza rinunciare a piazzare i suoi paletti. «L’etica del limite di fronte al potere straordinario della scienza e della tecnica deve essere un chiaro riferimento del partito democratico». Tutti capiscono: è un no all’aborto, all’eutanasia, alle manipolazioni sull’embrione… Rutelli torna a stringere il microfono e questa volta il tono è diverso: duro, netto. «La politica sbaglierebbe se non accettasse l’idea che alcuni limiti di fronte al grande potere della scienza devono essere posti. Limiti dal momento dell’inizio a quello della fine della vita». Una pausa impercettibile precede il nuovo affondo. «Questa è una delle grandi sfide del XXI secolo… E queste cose sono certo che siano condivise anche da tanti che cattolici non sono». […] I minuti scivolano via leggeri e all’inizio la notizia sembra la comune consapevolezza (con Rutelli sul palco ci sono Bondi, Pezzotta, Cusumano e Fiori) che un partito dei cattolici non ci sarà più. «È possibile essere cattolici in ogni partito politico», dice l’ex sindaco di Roma. Bondi annuisce e quando tocca a lui prova a fare un ulteriore passo in avanti. «I cattolici possono contribuire al bene del nostro Paese anche da posizioni diverse. Possono confrontarsi e collaborare… In Parlamento abbiamo visto che è possibile… Sulla fecondazione…». All’improvviso si torna a pensare all’offensiva di Rutelli che intanto parla ancora: «Non è giusto limitare la convinzione religiosa allo spazio privato perchè oggi più che mai le motivazioni morali si confrontano e si misurano con le scelte del tempo». Passano i minuti. A Telese arriva anche Parisi e, intanto, il caso sembra già scoppiato. «Non mi sentirei di proporre da cattolico i valori cattolici come riferimento principale del partito democratico», dice il ministro della Difesa. Rutelli prende spunto da quelle parole per concordare con l’ufficio stampa della Margherita un primo chiarimento: i valori cattolici «entreranno senz’altro e dovranno far parte di quel pluralismo di idee che animerà il partito democratico». […] «I cattolici sono portatori della cultura del rispetto, del dialogo, del confronto… Possiamo davvero dare un contributo per superare questo bipolarismo selvaggio», dice Bondi. «Possiamo farlo a cominciare dalla difesa della vita. Sono certo: su questo sapremo essere uniti». Nuccio Cusumano, uno dei big dell’Udeur, invita a rendere stabile l’esperienza di collaborazione dell’intergruppo parlamentare tra i cattolici, Publio Fiori chiede a tutti i cattolici che si ritrovano nel Ppe a presentarsi uniti alle prossime europee. Ma è Savino Pezzotta ad accendere il popolo dell’Udeur. Parla con passione l’ex leader della Cisl. Rivendica con orgoglio la storia della Dc, ma ammette che quella stagione è una stagione chiusa. E ora? «L’unità dei cattolici si fa nella Chiesa, non in politica…E guai se qualcuno dicesse ai miei vescovi di tacere. I miei vescovi sono obbligati a parlare e starli a sentire non è subordinazione, è comunione».Fonte: Avvenire.it
Rutelli: valori cattolici nel partito democratico
6 commenti
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Un partito democratico “ispirato a valori cristiani” c’era già. Si chiamava Democrazia Cristiana.
Di partiti religiosi ne ho le scatole piene… ma forse si intende ripristinare gli strumenti di tortura per l’impalatura e la trapanazione del cranio… praticata già a suo tempo dal “partito religioso” nell’epoca buia della storia … ed ora ripristinata anche se in altro modo con la scomunica al medico boliviano … Bravo Rutelli … ecco perchè da alcuni anni non vado più a votare….
ma perchè?…….MA PERCHE’????????
Una buona ragione per stare lontani dal Partito Democratico
ma il partito democratico non doveva essere un partito nuovo, moderno , riformistista. Che ci può essere di nuovo , moderno o riformista nei valori cattolici? Rutelli è proprio un leccaRuini non c’è niente da fare.
Se Rutelli conoscesse la Storia, dovrebbe sapere che “valori cattolici” e “democraticità” sono due espressioni che stridono fra loro…