Il numero di settembre di noidonne, “storico” mensile fondato nel 1944, riporta i risultati di un sondaggio sulla laicità e cita il sito UAAR:
[…] Lettrici e lettori hanno in massa (83%) affermato che la laicità dello Stato è un valore molto importante, in assenza del quale soprattutto le donne potrebbero essere penalizzate. Il 13% afferma di sapere di cosa si tratta e che cercano di saperne di più per capire meglio. Il 4% delle risposte indicano una scarsa conoscenza in materia, pur credendo che il tema abbia a che fare con pacs, fecondazione assistita, aborto. […] L’assenza di laicità “diventa penalizzante per la democrazia, l’uguaglianza dei generi e l’evoluzione generale della società”. E ciò influenza negativamente molti ambiti: la libertà di pensiero e quelle individuali, i diritti civili, l’istruzione, l’occupazione femminile, salute psicofisica delle donne, ricerca scientifica, il sistema del welfare. [….] Chi ha risposto chiede a noidonne approfondimenti monografici e messa a confronto di posizioni che illustrino i cambiamenti qualora l’Italia divenisse, finalmente, uno stato laico. Per saperne di più si consiglia il sito www.uaar.it (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), associazione che vede nel suo Comitato di Presidenza Laura Balbo, Margherita Hack, Danilo Mainardi, Piergiorgio Odifreddi, Pietro Omodeo, Floriano Papi, Valerio Pocar, Emilio Rosini, Sergio Staino. Tra i materiali vengono proposte delle schede informative riguardanti tutti i temi sul tappeto: “perché ogni cittadino a cui sta a cuore la laicità dello Stato possa dotarsi di strumenti di approfondimento che gli permettano di affrontare consapevolmente ogni situazione”.