È ancora sotto choc la comunità di Soliera, nel modenese, per la storia di Kaur, una indiana di 31 anni suicidatasi una decina di giorni fa gettandosi sotto il treno in corsa, nei pressi della stazione del paese. Uno choc accresciuto dalla lettera-testamento che avrebbe lasciato per raccontare le ragioni del suo tragico gesto. Kaur, che aveva due figli di 12 e 13 anni avuti dal precedente marito poi deceduto di malattia, era stata richiamata in patria dai famigliari per sposarsi con il cognato 70enne e tornare in India a vivere coi due bambini. La donna invece voleva restare in Italia coi figli, che intanto si sono ambientati e frequentano la scuola a Soliera. […] Sul fatto comunque stanno indagando il Comune, i Carabinieri e l’ufficio stranieri della questura. Intanto i vicini confermano che la donna fosse ossessionata dall’imposizione ricevuta. Per il momento i due figli, una bambina di 13 anni e un bimbo di 12, sono presso una famiglia di Carpi che li ha in affido provvisorio, in attesa delle decisioni del Tribunale dei minori di Bologna.
Costretta alle nozze, si suicida sotto il treno
2 commenti
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Quale meccanismo ha impedito alla donna di ignorare la richiesta di secondo matrimonio forzato?
Ha scelto di morire libera (con le relative conseguenze per i figli, ecc.) … piuttosto che sottostare ai capricci di un vecchio ed alla schiavitù o tradizione “presumo” religiosa … Cmq Emilio … penso sia stata la mancanza nella speranza di un rinnovamento delle “tradizioni” della sua famiglia di origine a non farle “ignorare la richiesta di secondo matrimonio forzato” … e quello è proprio un bel problema!!