Una fitta trama di canali sotterranei e condutture chilometriche lungo il deserto del Sinai per evitare l’inarrestabile prosciugamento del mar Morto. Un progetto ambizioso e complesso, che richiederà un investimento di oltre 2,5 miliardi di euro, affidato a Sir Norman Foster. Nonostante la guerra in Libano, e gli scontri fra soldati israeliani e militanti palestinesi, le autorità di Israele, Giordania e Palestina hanno finalmente sciolto gli indugi e sono passati all’azione. Non c’è più tempo da perdere, il mar Morto ha bisogno di acqua per non scomparire. Sarà il mar Rosso a salvarlo, garantendo l’approvvigionamento necessario per rallentarne l’evaporazione. Negli ultimi 50 anni le sue acque si sono abbassate di oltre 25 metri, riducendone di un terzo le profondità. Un disastro ambientale che avanza al ritmo di un metro all’anno. Di recente il primo ministro israeliano Ehud Olmert e Mahmoud Abbas, presidente palestinese, hanno firmato un documento per uno studio comune finalizzato alla soluzione di un’emergenza che rischia di mettere in ginocchio l’economia di tutta l’area. […]
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Un canale di 200 chilometri, che attraversa le terre del racconto biblico e che porterebbe a «mischiare» le acque di due mari dell’Antico testamento. Il progetto parte dal golfo di Aqaba, sul mar Rosso: qui, sul Golfo, si fronteggiavano le storiche Eilat e Aqaba, due città non appartenenti alla Terra promessa, ma considerate porti fondamentali dai Re, primo fra tutti Salomone. Prima ancora del Sinai (alle spalle del Golfo), è il mar Rosso il protagonista di uno degli episodi più noti della Bibbia: il passaggio del popolo di Israele attraverso le sue acque, sotto la guida di Mosè. L’evento è narrato nel capitolo 14 dell’Esodo: Mosè sta portando il popolo via dall’Egitto e, durante la fuga, si trova di fronte il mare. Un ostacolo che solo l’intervento divino rende superabile: il bastone di Mosè «separa» le acque, che lasciano passare soltanto Israele e si richiudono sugli inseguitori del Faraone. Il Mar Morto, detto anche «mare salato» o «mare di Arabah» è il «lago» sulle cui rive sorgono Sodoma e Gomorra,tanto che, nei secoli, viene chiamato anche «mare di Sodoma». Lungo le sue rive passa Abramo quando, da Ur, intraprende il viaggio verso la terra di Canaan e si ferma a Ebron. Ma il mare dove nessuna vita può sorgere compare anche nelle profezie di Ezechiele, che prevede che, un giorno, le sue acque diventeranno fresche e i pescatori spargeranno le reti lungo le sue spiagge.
Perché recensire un simile articolo? Cosa c’è di ateo in ciò?