Cappello di paglia, seppure rossa, per il Papa, che ieri è giunto in piazza San Pietro per l’udienza generale calzando un copricapo che ricorda il modello «a saturno» che indossava Giovanni XXIII. Ma per il Papa-buono il colore era nero e il tessuto il feltro. Il colore rosso del cappello di paglia di Ratzinger risulta eccentrico rispetto alla moda ma non per un papa, visto che gli accessori, dal copricapo al mantello, per il pontefice sono rossi anche con la tonaca bianca. […]
Con l’occasione ricordiamo le polemiche di qualche mese fa sul papa “griffato” (si veda l’Ultimissima del 5 novembre).
Curiosamente, l’evento si è anche svolto pressoché contemporaneamente alla presentazione del film “il diavolo veste Prada” (vedi recensione su Repubblica.it)
Potrà cambiare il cappello, i vestiti, e tutto il resto … ma sarà sempre un “mediocre teologo medievale enfatizzato dai media” …
E’ interessante prendere atto che i rotocalchi (non scandalistici, si badi!) e i telegiornali prestino attenzione a quanto porporati o autorità religiose siano sensibili alle tendenze della couture. Mi chiedo se questo sia rispettoso nei confronti di quella gente che, da credente, preferirebbe che si parlasse del messaggio evangelico (e magari non troppo in televisione!), piuttosto che delle scelte di vestiario di un uomo (peraltro scarsamente attraente) che dovrebbe farsene interprete. E mi chiedo altresì se ciò sia rispettoso nei confronti di chi, da laico e non, poco è interessato alle diverse nuances di copricapi di prelati ed ecclesiastici e non vede come ciò possa avere ricadute positive su questioni ben più importanti quali la malnutrizione, le carestie, le malattie endemiche (di cui ci si ricorda solo nel periodo della natività cristiana), l’autodistruzione incalzante, le guerre, il riscaldamento climatico e così via.
Credo allora che la risposta sia una e in fondo assai chiara e semplice: in mancanza di messaggi religiosi, umanitari e fraterni da dispensare al mondo sempre più in ginocchio (ma non per motivi religiosi…o forse anche per questi!), c’è il mercato che fornisce un valido sostegno al mercimonio del Nulla!
OK , d’accordo ! Il papa ha indossato un cappello per proteggersi dal sole. Embé, chissenefrega !!!! Perché dirlo al telegiornale e scriverlo sui quotidiani? Non c’erano altre notizie più importanti di questa ? Mi chiedo se all’estero i giornali e i telegiornali hanno riportato la notizia ! Credo proprio di no. Solo in Italia circolano notizie del genere.
Il Papa Vintage!
Ci sarà anche il poster?
Papa Ratzinger vuole certamente seguire lo spirito di povertà che Gesù voleva per la sua Chiesa. Potrebbe ricoprirsi interamente d’ oro e invece veste Prada! Questo è vero spirito di povertà! Santo subito!
Il cappello comunque era bellissimo!
Quello che si chaima: “Pret” a porter.
Sorvolando oltre il cappello ed ermellini pontifici vari, ancora più interessante era a mio avviso il volto rinnovato d’orgasmo della conduttrice del telegiornale (canale5).
Nell’annunciare il servizio che mostrava la sfilata papalina, il suo viso era disteso in un’estasi compiaciuta.
Gli occhi, dilatati e lucidi, calavano bene sulla piega del sorriso e lasciavano intuire il suo pensiero:
“Che forte che è il nostro Papa”.
Espressione che si rinnova sul suo volto e su quello di altri tele-spargi-notiziole in ogni logo televisivo. Ovviamente laico.
Forse l’espressione rimane pietrificata persino durante tutti i servizi che declamano il papa.
Situazione ammirevole, considerato che questi sono i più lunghi, insieme al calcio-osanna, di ogni telegiornale.
Saluti pubblicitari.
Nella sua rubrica di Avvenire, Rosso Malpelo scripsit:
Se il Segretario Generale Onu o il Presidente del Consiglio italiano in un discorso pubblico mettessero in chiaro insistendo più volte il punto centrale della loro strategia, la ragione fondante del loro impegno, e il giorno i giornali parlassero solo delle scarpe o del foulard che nell’occasione indossavano, i giornali stessi non farebbero bene il loro mestiere. Già. Mercoledì Benedetto XVI all’Udienza ha preso spunto dalla figura di Filippo apostolo per parlare di Gesù Cristo unica piena manifestazione di Dio nella storia. E’ l’essenza della fede cristiana, non esclusiva di altre intuizioni, non da imporre con la prepotenza della forza, ma da proporre con la serena coscienza di un dono ricevuto che non è privilegio, ma soprattutto responsabilità e debito verso tutti gli uomini, fratelli e figli di Dio. La fede – ha detto il Papa – non è una teoria, e neppure una sfilza di precetti morali, ma l’esperienza di un incontro di vita con Gesù Cristo morto, risorto e vivo per sempre come Redentore del mondo. Discorso importante? Certo che sì. Ebbene. Ieri in pagina i titoli: “E il Papa sfoggia il cappello estivo” (“Repubblica”), “Il Papa torna all’antico anche sul cappello” (“Il Giornale”), “Il Papa sceglie il cappello di paglia” (“Il Sole 24Ore”, “Tanto di cappello Papa Ratzinger” (“La Stampa”), “I cappelli di Papa Ratzinger, dopo il camauro ecco il saturno” (“Corsera”). Potrei continuare. E del discorso? Niente! Non poco: niente! È normale o è una catastrofe professionale? Lui alza la mano indicando il Sole, luce, vita, salvezza…E loro guardano l’unghia del dito.
Tra l’altro i telegiornali hanno parlato con servizi in apertura,del cappello del papa, mentre hanno taciuto colpevolmente sulla scomunica del Card.Trujillo verso quell’equipe medica colombiana che ha fatto abortire una bambina di undici anni, che vergogna!
Non sono tanto pratica di “robe religiose” … Cmq penso che Rosso Malpelo sia un credente cristiano cattolico (ne ho la sensazione da come scrive), … a me pare che difetti di “umiltà” e pecchi di “presunzione” … infatti scrive: “Lui alza la mano indicando il Sole, luce, vita, salvezza…E loro guardano l’unghia del dito.” … mi sa un po’ del “degno” e “non degno” … oppure “dell’idota” che cmq vede il vestito senza pensare alle parole dette da chi indossa quel vestito … come se le parole del papa venissero ascoltate solo dai credenti … (cmq opinioni…. io la capisco così… quello che capiscono gli altri… non lo so, e me ne frega assai poco … a me passa quel messaggio) … Mi chiedo, al di là del commento di Rosso Malpelo (che tra l’altro avevo già letto e considerato banale alla pari del mio in questa pagina) … Gesù Cristo oggi avrebbe adottato un “look” come il Papa e soprattutto avrebbe “comunicato” come il Papa? … Rosso Malpelo è poi così un “buon cristiano” … oppure pecca di “presunzione” e non ha la necessaria “umiltà” nei suoi scritti (cmq di parte) … Non spetta a me il giudizio … ne risponda direttamente a Dio … la stessa cosa per il Papa ed il suo “look” (chissenefrega la mia opinione sul papa resta quella … “teologo mediavale” … Viva Giovanni Paolo II nonostante tutti i suoi errori) … Il Papa risponderà anche lui direttamente a Dio del suo look e delle sue parole … Se mi accusi di presunzione e di mancanza di umiltà … hai ragione … ma io non sono tenuta ad averle … quella è prerogativa dei credenti (veri cristiani) ….
Giovanni Paolo II aveva la lungimiranza e il look per essere un divo mediatico.
Lo ha appreso nel suo lungo apprendistato negli Stati Uniti, patria dei media, poco prima di essere eletto papa.
La sua vita in Polonia è fatta di silenzi e compromessi con il regime comunista.
Chiedetevi perché molti prelati “rivoluzionari” sono caduti in disgrazia in Polonia e lui è arrivato dove ben tutti sappaimo.
Il “comunismo”, nella sua prospettiva statale, è deceduto nei paesi dell’Est perché è essenzialmente collassato sul sitema economico.
Non per intervento del pontefice.
Anche inquesto caso, un’attenta e “coraggiosa” lettura dei documenti lo dimostra con evidenza.
L’unico che ha tentato un sospiro di riforma, anche nei confronti del sistema finanziario, è stato il papa meteora. Luciani è morto poco dopo l’elezione, con sospiro di sollievo per i conservatori.
Che hanno eletto il “santo” padre.
Che ha rispristinato il Banco Ambrosiano secondo il vecchio sistema corporativista, ha rinnovato l’Opus Dei, ha dato asilio ai vescovi pedofili.
Ha ucciso la dignità della donna con le sue encicliche nel fervore del culto mariano.
Vogliamo documentarci?
Anche a costo di andare contro la massa.
Saluti in divieto di sosta.
Voglio provocare un po’ e per una volta cantare fuori dal coro. A me va benissimo che si continui a parlare dei cappelli e delle scarpe del papa. La gente si fa un’idea poco seria della religione e questo mi sembra ottimo, visto che e’ una cosa poco seria. Meglio questo che ci rincoglioniscano con discorsi, come quelli riportati da claudio, che mi sembrano comprensibili solo per un cattolico. Se i cattolici vogliono sentire cosa ha detto il loro papa, che comprino avvenire o l’osservatore romano e non pretendano che le reti nazionali glielo riportino. Il cappello e le scarpe dimostrano che questo e’ solo un uomo, per di piu’ vanitoso… E forse anche un po’ gay, benche’ tuoni sempre a loro sfavore…
Secondo me, il papa é gay!