In un mondo pluralista è difficile affrontare il discorso della fede ma è necessario per dettare quei criteri che devono guidare e orientare le conoscenze tecniche, queste ultime infatti da sole non sono sufficienti. Da qui la necessità del discorso religioso nelle scuole. Il Papa ha rivolto un appello agli insegnati di religione e agli educatori affinché nelle scuole si insegni anche la ricerca di Dio. Benedetto XVI torna dunque direttamente sul tema della religione a scuola, e lo fa durante il suo viaggio in Germania: “Cari insegnanti di religione e cari educatori – ha detto nell’omelia nella cattedrale di Monaco – vi prego di cuore di tener presente nella scuola la ricerca di Dio, di quel Dio che in Gesù Cristo si è reso a noi visibile”. “Non è affatto sufficiente, che i bambini e i giovani acquistino nella scuola soltanto delle conoscenze e delle abilità tecniche, e non i criteri che alle conoscenze e alle abilità danno un orientamento e un senso”. Per questo il Papa ha chiesto agli educatori di stimolare gli alunni a porre domande: “Aiutateli a rendersi conto che tutte le risposte che non giungono fino a Dio sono troppo corte”. Nella stessa omelia il Pontefice si è rivolto ai genitori. “Vorrei invitarvi vivamente ad aiutare i vostri bambini a credere”, ha detto Ratzinger.
Benedetto XVI: “A scuola si insegni anche la ricerca di Dio”
19 commenti
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La solita aria fritta, che palle.
Come fanno i bambini di certe parrocchie a credere in dio mentre il loro prete ne sta abusando sessualmente? Aiuti loro a credere! Vada pure a chiedere scusa alle vittime delle violenze dei preti! Bisognerebbe vietare il contatto tra Chiesa e minori! Eviteremmo le violenze…. fisiche…. e psicologiche.
– Edoardo.
Scrive il solito B16: “Per questo il Papa ha chiesto agli educatori di stimolare gli alunni a porre domande”………..ma che fa? Si pesta la zappa sui piedi?!? Si rende conto che porre domande e cominciare a capire ed a guardare con i propri occhi allontana dalle menzogne millenarie della chiesa???
Bravo Franco (suo commento di oggi).
Vogliamo aggiungere che il Papa in Germania non ha tovato di meglio, con tutto quello che succede oggi nel mondo, di lamentarsi per il dilagare di quello che lui chiama cinismo occidentale, ma che altro non è se non un dilagante uso della testa da parte di masse che finalmente si stando svegliando da un’ubriacatura collettiva, alimentata a bella posta ed in tutti i modi, oggi come ieri,da una gerarchia indecentemente interessata.
Se l’islam e l’africa si lamentano per il cinismo della nostra societa’, noi che dovremmo dire a loro per come rispettano i diritti umani, le liberta’ individuali e delle minoranze, e soprattutto delle donne? La nostra societa’ ha moltissimi difetti ma perlomeno in questi campi siamo molto piu’ avanti di loro, anche se c’e’ ancora molto da fare!
Consiglierei a Rat & Co. di condividere il proprio quotidiano, per un mesetto circa, con i diseredati del Terzo mondo: le donne dei talebani, i sudamericani delle bidonvillas, i bambini soldati d’Africa, le baby prostitute thailandesi, gli operai cinesi, i paria indiani, ecc… solo allora accetterei (e comunque sempre e solo per pura educazione) le sue critiche all’Occidente.
E’ comodo attaccare l’Occidente da una opulenta poltrona di velluto, circondato da agi e privilegi o, meglio, se Rat può lanciare i suoi strali da una comoda poltrona di velluto è grazie all’Occidente che, con il suo progresso e la sua ricchezza, ha arricchito in maniera esponenziale anche il Vaticano e tutti i suoi cortigiani e, d’altra parte, non mi pare che la chiesa abbia mai disdegnato i concordati con le “dissacratorie” nazioni occidentali….
Dalle parti mie si dice: “Sta sputando nel piatto in cui mangia”…..
Che palle!!! Che menzogne!!!
Ho passato tutta la vita scolastica a studiare Manzoni e la sua provvidenza, Dante e il suo Inferno, e poi Agostino, Tommaso, prove ontologiche o no dell’esistenza di dio, Lutero, Calvino, Controriforma…
Tutti i nostri programmi traboccavano e traboccano di storia idiotamente divina. In compenso poca evoluzione (e un professore di relogione che propugnava il creazionismo…) e per leggere il pensiero degli atei, me lo sono dovuto andare a cercare da sola.
E quindi che accidenti dice il pretaccio su quello che insegna la scuola? E’ sempre è comunque tutto delirantemente pro domo sua. Di più che vorrebbe: l’obbligo degli esercizi spirituali quotidiani???
Il mio precedente commento voleva riferirisi alla notizia sulle esternazioni bavaresi di Rat contro l’Occidente: per una svista lo inviato in questa sede.
Approfitto per esprimere un commento sull’invito del “tizio” a fare ricerca su dio anche a scuola….
Parlo da insegnante e, per esperienza diretta, posso affermare che i 8/10 degli adolescenti (insegno materie letterarie alle superiori) sono assetati sì di spiritualità, ma di una spiritualità che sia libera dal controllo e dalla coercizione della chiesa cattolica!
Moltissimi infatti si lamentano del subdolo legame che intercorre fra l’ora di religione a scuola e il catechismo (pre/post prima comunione, pre/post cresima, pre/post “ce n’è sempre una”…..) che incombe dalla terza elementare in poi, e che li asfissia con il suo rigido indottrinamento sino a far ritenere “naturale”che spiritualità faccia esclusiva rima con cattolicesimo (e poi parlano dell’indottrinamento islamico!!)
Si lamentano pure per le tante “non risposte” o, peggio, per le risposte “intimidatorie” date ai loro tanti dubbi, in particolare (come è ovvio) sulla sessualità, dagli insegnanti di religione anche per stroncare ogni eventuale contradditorio.
Si lamentano, per dirla in breve, di non essere capiti da una chiesa che ha perso di vista l’uomo in nome delle sue leggi (fatte da uomini, fra l’altro!), ma soprattutto di non avere a scuola alternative se non proprio all’ora di religione (pochi gli istituti che sappiano offrire degne alternative), almeno ad una discussione in classe che non sia sempre e solo a senso unico.
La ricerca su dio a scuola? Invito Rat e i suoi accoliti a fare loro ricerca a scuola su quale sia oggi l’idea di dio secondo i giovani, considerato che i restanti 2/10 si definiscono “disinteressati a dio”.
Brava Silvia!
I miei genitori hanno voluto che io frequentassi il liceo in un istituto cattolico, in cui era difficile sfuggire all’obbligo di messe e preghiere varie propinate dal preside (prete) nelle più svariate occasioni (inizio e fine anno scolastico, natale, pasqua, festività e ricorrenze varie…). Salvo questo particolare aspetto, però, posso dire di aver ricevuto un insegnamento che non solo in relazione ai programmi (come d’altro canto prescrive la legge) ma anche in merito ai metodi e al “taglio ideologico” delle lezioni ritengo sia stato equivalente a quello impartito ai miei amici e coetanei che hanno frequentato la scuola pubblica. Questa opinione mi è stata tra l’altro confermata da compagne di scuola che hanno frequentato i primi anni di liceo alla scuola pubblica per poi terminare gli studi nel mio stesso istituto, potendo quindi confrontare personalmente le due realtà. Ora, preciso che i miei insegnanti erano per la gran parte laici e che fra di loro c’erano persone eccellenti tanto sul piano professionale che su quello umano. Due di loro non facevano d’altro canto mistero delle loro idee socialiste.
A questo punto, però, considerata l’uniformità tra scuola laica e scuola cattolica che sembra profilarsi da un confronto di (diverse?) esperienze di studio, le cose sono due: o io sono stata estremamente fortunata, capitando in un contesto cattolico insolitamente aperto al laicismo, oppure i giovani studenti italiani, quanto alle scelte relative alla loro istruzione, devono essere considerati molto meno liberi di quanto non appaiano, non potendo sfuggire ad una impostazione ecclesiologica e cattolica dell’insegnamento nemmeno nelle scuole pubbliche statali.
Un’ultima testimonianza, per riallacciarmi alla questione degli immobili di proprietà ecclesistica. Tempo fa volevo tornare al mio vecchio liceo per fare un saluto ai professori e… sorpresa!: al posto della scuola, evidentemente poco redditizia, nel convento in cui eravamo ospitati ho trovato un bell’albergo di lusso, ops… volevo dire un rifugio per la meditazione, come lo chiamano le suore…
Ratzinger parla della Scuola come se non fosse già fin troppo cattolica.
Il vero problema è che in Italia le scuole mancano di lacità, pluralismo e libertà di pensiero.
@Francesco
“..un dilagante uso della testa da parte di masse che finalmente si stando svegliando da un’ubriacatura collettiva…”
Francamente, con tutto il rispetto, ho i miei dubbi, vedi referendum su procreazione assistita e ricerca sugli embrioni. Gli atei/agnostici convinti sono pochi, gli altri seguono le mode o semplicemente fanno cio’ che piu’ conviene.
Caro Carlo,
forse hai ragione tu, ma io, quando si parla di voto, in Italia, ci vedo molto di politica e poco di intima convinzione, per cinque anni ogni ricorso alle urne, indipendentemente dall’oggetto
della votazione si è sempre risolto con un referendum pro o contro Berlusconi e questo in pieno scollegamento con le motivazioni più o meno religiose. Quello che conta, a mio avviso, è che il “potere” clericale nella società civile, sta lentamente arretrando. Io ho 65 anni e ricordo ancora che da ragazzo, la mia famiglia non assumeva una collaboratrice familiare (allora si chiamava domestica o peggio) se non era munita delle referenze rilasciate dal Parroco del suo paese e potrei citare tanti altri esempi. Mi auguro solo che questa tendenza continui malgrado le lamentazioni vaticane (e certo, quelli rischiano il posto, mica bazzecole!)
Caro Francesco,
sono d’accordo con te che il potere clericale stia arretrando, cosi’ come che la societa’ si vada secolarizzando. Il problema che vedo e’ cosa si sostituisce alle religioni organizzate: il ragionare con la propria testa o un agnosticismo/ateismo molto di comodo e convenienza, poco ragionato e prono alle mode e ai momenti (non parlo dei membri UAAR)? Che poi ogni cosa si riduca a un voto pro/contro Berlusconi, anche un referendum in cui i temi erano la liberta’ di ricerca e dove inizia la persona purtroppo indica che le masse NON stanno imparando a usare la testa.
Io sono giovane (26 anni) e vedo molti miei coetanei che non seguono certo la morale cattolica ma poi vanno in chiesa la domenica, sostengono le posizioni politiche della chiesa e hanno le idee confuse sulla biologia e piu’ in generale sulla scienza. Hanno buttato via cio’ che il cristianesimo insegna di positivo, almeno a livello teorico (fratellanza tra uomini, giustizia sociale…) e sbandierano la croce come simbolo di appartenenza politica…
Onestamente, queste persone mi fanno abbastanza paura, piu’ di papa Ratzi e delle gerarchie vaticane.
Ciao
Carlo
Carlo ha scritto: “Hanno buttato via cio’ che il cristianesimo insegna di positivo, almeno a livello teorico (fratellanza tra uomini, giustizia sociale…) ”
Non c’è bisogno del cristianesimo per apprendere queste cose che dovrebbero fare parte del bagaglio naturale dell’animale uomo!
Ciao
Sono assolutamente d’accordo con quello che ha scritto Silvia.
Il mio sogno? vedere un giorno l’ora di religione sostituita da un’ora di filosofia, in ogni scuola di ordine e grado…
A Franco:
Fanno parte dell’animale-uomo e’ vero, ma sono sottolineate o meno dalle regole sociali e dalle credenze individuali. Il cristianesimo (cattolico) da una parte sottolinea molto l’importanza di tali virtu’ e propensioni, dall’altra spesso assume posizioni intolleranti e irrazionali.
mando anche su questa pagina il commento già inviato in “l’ora di religione alternativa”
certamente inviando il mio commento il tentativo di conversione come tra le righe scrive rosalba sgroia non era affatto considerato. Tanto meno nelle mie intenzioni; anche perchè poi a conti fatti anche nel vostro campo mi sembra non manchino i tentativi di conversione (tra l’altro più espiliciti dei miei… qualora ci fossero) all’ateismo che con tutto rispetto credo sia spesso anche una scelta sofferta per chi effettivamente la motiva e la sceglie riflettendoci sopra! Scelta rispettabilissima quanto opinabile ma che non merita alcun giudizio da parte di nessuno! La mia “accusa” si riferiva all’ostinato anticlericalismo e alla critica a tutti i costi alla Chiesa Cattolica e ribadisco SOLTANTO alla Chiesa cattolica…ma siete atei agnostici razionalisti o acristi acattolici avaticani? perchè, in un paese plurale così tanto auspicato da voi mi devo sentir chiamare anche peggio di una vergona (mi riferisco al tentativo di conversione accennato da rosalba) cosa che in nessun catechismo della Chiesa Cattolica è detto di voi! perchè se siete veramente atei e agnostici allora non inserite un certificato per lo “sbattezzo” islamico, buddista, ebraico e chi più ne ha più ne metta…visto che si parla di città cosmopolite e aperte culturalmente?!?! perchè vi fa tanto problema un’ora di religione e poi non vi fa problema un islamico che pretende in Italia di gettare il crocifisso (segno anche laico) in modo blasfemo fuori da un’aula!?! siate almeno coerenti senza offendere chi certo non vi vuole offndere! vi ringrazio! Saluti. Francesco PS PER NADIA: sono un giovane anche io, seminarista ed ho 24 anni e tra non molto diventerò sacerdote e ti posso garantire che i giovani, me compreso fino ad un pò di anni fa, non sono disinteressati a Dio sono forse solo confusi su Dio e cmq in un modo giusto o sbagliato che sia lo cercano e anche sinceramente…e credimi se te lo dico…e questa ricerca di Dio avviene anche in ambienti molto ma molto laici!
” …le risposte che non giungono fino a dio sono troppo corte…” cosa devono sentire le mie orecchie. come rimpiango papa woytila. almeno non mi dava così fastidio come questo, che, da bravo teologo conservatore, come apre bocca dice stupidaggini . sono io la prima ad aver stimolato mio figlio a fare domande…e poi insieme, con il supporto dei libri, osservando la natura e la realtà che ci circonda stiamo dando le risposte che è umanamente possibile dare. ora mi chiedo : come fa un genitore al mio stesso posto invece di prendere libri di scienza o storia, prendere la bibbia e raccontare di adamo ecc…è come cercare la verità ( e per verità intendo risposte per lo meno plausibili, verificabili attraverso l’osservazione, la sperimentazione, delle prove…) leggendo le favole della buona notte
Molti commenti che traboccano di un’ignoranza profondamente abissale in materia religiosa! Evviva la libertà di parola!