Unione sempre divisa sulla bioetica, a Frascati due relazioni diverse

[…] Il cammino verso il Partito democratico è ancora lungo e difficile. Specie sui temi ”sensibili” come la bioetica, che attende al varco l’Ulivo con un appuntamento che promette scintille pari a quelle sollevate dalla decisione del ministro Mussi quando tolse il veto dell’Italia alla ricerca sulle cellule staminali embrionali in Europa. Al Senato si affronterà presto il testamento biologico, sul quale si cerca un accordo non facile. Si discute, in particolare, se l’alimentazione e l’idratazione per via parenterale debbano essere considerate una terapia disponibile per chi ha sottoscritto il testamento biologico. Il caso Terry Schiavo insegna. E la novità è che Ds e Margherita, che sulla scelta di Mussi, alla fine, votarono all’unanimità la mozione, preparata, non senza sofferenze, dalla dl Paola Binetti e dal diessino Andrea Ranieri, stanno cercando anche ora un comportamento unitario. La strada è quella del confronto a oltranza, affidata nel seminario di Frascati ”Governare il cambiamento”, al cattolico Leopoldo Elia e al laico Stefano Rodotà, che hanno cercato un punto di mediazione, citando ad esempio l’esperienza della Costituente. Il primo, elogiando il dialogo, quello recente tra il chirurgo-parlamentare Ignazio Marino e il cardinal Martini, ma soprattutto il metodo Dossetti «che riuscì a tradurre in linguaggio laico i principi religiosi». Il secondo, sottolineando però che «Dossetti avvertì che su Dio non si vota» e sottolineando che «l’unica possibilità per garantire il rispetto dei principi religiosi è garantire la laicità dello Stato». Ma sia il cattolico Elia che il laico Rodotà hanno demolito «la scappatoia della libertà di coscienza, che non risolve i problemi». […]

Fonte: Il Messaggero

La bioetica è stato comunque l’unico argomento su cui si sono svolte due relazioni diverse al seminario di Frascati

4 commenti

Daniela

La bioetica è un argomento indispensabile per la nascita e coesione di un partito. Il problema è uno solo o decidono di essere un partito laico o di essere un partito cattolico, in questo caso perderanno un sacco di voti.

Francesca

Sarebbe ora che si prendesse atto una volta per tutte che hanno preso in giro per l’ennesima volta l’elettorato in maniera bieca. Credo che i ds dovrebbero mettersi sotto una pietra e non uscirne più.

Wilde

Mi viene da chiedermi ormai da un po’ di tempo, ma “Unione” di che?

Cristiano Pala

piuttosto che il partito democratico la margherita dovrebbe formare una nuova DC con UDEUR UDC e vari. Sarebbe meglio vedere un unico partito cattolico piuttosto che avere Neoclericali spalmati su entrambi gli schieramenti a disturbare ogni iniziativa laica che si vuole intraprendere!

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