Logos: quella parola scelta da Giovanni per l’apertura del suo Vangelo mostra che fin dalle origini il binomio fede-ragione si è presentato più come nesso che come opposizione. Un nesso sul quale Benedetto XVI è tornato ieri, nel discorso all’università di Ratisbona. E un nesso che la storica dell’antichità Marta Sordi riconosce come elemento essenziale, al tempo stesso, dello spirito classico, greco e romano, e di quello cristiano: «La concezione del Dio cristiano, che corrisponde anche alla concezione greca e romana della divinità, è quella di un Dio logos, cioè parola e ragione. Non si tratta mai di un Dio dalla volontà arbitraria, al limite anche contro la ragione. E non si tratta mai di una religione che può essere imposta con la violenza. Un principio che resta valido anche nonostante la smentita pratica rappresentata dalle persecuzioni contro i cristiani: tanto che Tertulliano può rinfacciare ai romani di violare le loro stesse convinzioni».
In che senso, professoressa Sordi, la divinità classica è «logos», ragione?
Il dio greco in fondo è essere. Esattamente come nella Bibbia – basti pensare alla definizione del nome di Dio come “io sono”. Nel mondo classico la divinità è la ragione suprema, il senso di tutto. Ecco, il senso: questo Dante lo coglie magnificamente, nel finale della Divina Commedia, quando cerca di avvicinarsi alla visione di Dio. Senso e significato di tutte le cose: quindi parola che rivela, e ragione intrinseca dell’essere.
È questo l’«autentico illuminismo» che il Papa indica nell’incontro tra fede e ragione?
Benedetto XVI valorizza il termine illuminismo nel senso di un mettere in risalto la ragione contro la superstizione e il pregiudizio. Non si tratta certo di un’esaltazione del secolo dei Lumi, con quella ragione divinizzata che finisce per essere la negazione della ragione stessa, ma della ragione come punto di somiglianza dell’uomo con Dio. Questo autentico illuminismo emerge chiarame nte in Socrate, ma in tutta la filosofia antica l’elemento razionale è centrale. Per esempio negli stoici, soprattutto romani, che infatti ebbero con i cristiani un rapporto fecondo, almeno inizialmente: proprio per il valore accordato da entrambi alla ragione e alla razionalità della morale. La virtus romana è tutta legata a un’idea di adempimento della legge naturale, come ben si vede in Cicerone. […]
L’intervista completa a Marta Sordi è raggiungibile sul sito di Avvenire
Guerra è pace.
Libertà è schiavitù.
Ignoranza è forza.
sono in disaccordo su tutta la linea con questa “professoressa di telogia”…
“Senza Dio i conti non tornano”. Forse si riferisce ai conti dello IOR?
L’amico Ernesto cita alcuni slogan del “partito” previsto da Eric Arthur Blair (G.Orwell) nel romanzo 1984 … il “ragionamento” esposto nell’articolo in esame … mi fa ricordare il buon Miguel de Cervantes Saavedra che nel Don Chisciotte della Mancia al primo capitolo ove descrive la condizione del noto “hidalgo” … descrive che il “poveretto” nel tentativo di comprendere certi strani ragionamenti trovati su “libri e romanzi dell’epoca” del tipo “La ragione della nissuna ragione che alla mia ragione vien fatta, rende sì debole la mia ragione che con ragione mi dolgo della vostra bellezza.” … uscì di senno del tutto … Cmq questa è solo una mia opinione … un binomio fede-ragione a me pare “impossibile” …
Io non credo in dio ( oops scusate, volevo scrivere ” Dio ” ) e senza ci vivo benissimo. Non ho bisogno di nessuna religione , di nessuna fede per vivere la mia vita anche se qui in Calabria è difficile dichiararmi ateo. La gente mi considera un fenomeno da baraccone, soprattutto da quando mi sono sposato in municipio ( Qui la stragande maggioranza delle persone si sposa in chiesa ). Beh , pazienza. Ciao a tutti credenti e non credenti
i conti non tornano?
noi abbiamo sempre odifreddi…
“senza dio i conti non tornano”
…Mo’ sta’ a vede’ che je danno pure er Nobel per la matematica!
Reggio Calabria consolati .. anche qua nel profondo nord est soprattutto nei paesini del veneto .. non si scherza .. il “bacchettone” è in agguato un po’ dapperttutto ..
Con le spese del Vaticano e l’8 per mille i conti dello stato italiano non tornano 🙂
Ciao Antonella, non conosco i veneti, ma sicuramente non sono cosi’ bacchettoni come i calabresi. Noi qui abbiamo conosciuto solo la religione , mentre invece nel Veneto oltre alla religione voi avete conosciuto anche l’industrializzazione, il turismo di massa , il capitalismo e tanti tanti bei soldoni. Quindi vi siete allontanati automaticamente e gradualmente dalla religione e dai suoi fantasmi ( fantasmi che qui in Calabria continuano a vivere). Ciao ti mando un bacio via etere ( anche se mia moglie mi sta guardando di traverso )
Reggio calabria 😉 grazie per il bacio virtuale … “abbi fede” … il “bacchettone” ci ascolta … quello se ne sta ovunque (a livelli + o – “bacchettonici”) … Buona serata a te e tua moglie …
Ciao Antonella , buona serata anche a te.
I conti non tornano ? Senza dio, no di certo, ma con Piergiorgio Odifreddi, si’ . Lui è un matematico !!
E’ vero! Senza Dio i conti non tornano. Come spiegare altrimenti le stragi commesse dalla chiesa in nome di Dio? Qualche miliardodi persone, mi pare! Allora mi domando: se una chiesa commette stragi in nome di un Dio considerato immensamente buono, perchè lo stesso Dio non è apparso ai suoi luogotenenti per fermarli con frasi del tipo: “O cazzoni, fermi!” Ma non avendolo fatto tre sono le possibili conclusioni: non esiste e quindi non poteva farlo (è la più probabile), esiste ma non poteva farlo, e quindi non è onnipotente di fronte ai malvagi, esiste poteva ma non ha voluto farlo e quindi è qualcosa che non può meritare le preghiere del genere umano. Ciao!
Da siciliano, esprimo la mia solidarieta’ x Reggio Calabria,anche se fortunatamente al mio paese non ho mai avuto nessun problema a definirmi ateo, e soprattutto la mia solidarieta’ va anche agli sfortunati alunni di questa professoressa, che mischia capre e cavoli con una facilita’ allucinante
Un saluto a tutti.Il Logos…La Ragione,la Fede.La metafisica della teologa è lampante.Si insiste sulla astoricità di tali concetti.A ben vedere,però,la determinazione storica di tali concetti,è evidente.Parla del logos greco-romano,ma non dice la schiavitù era razionale,necessaria nel mondo antico:e nessuno schiavo,nessun filosofo platonico.La ragione che ha bisogno della fede,è la ragione di Aristotele,Platone.Il logos è quello,prescristiano,di Plotino e degli storici.La fede cristiana,e la sintesi,determinata storicamente,tra ragione e logos.Si,è vero,oggi non possiamo nè ragionare nè crede come si faceva 2000 anni fa.In questo il papa ha ragione,ma il salto dialettico lo deve fare lui e diventare un uomo del XXI secolo.In sintesi,il papa non ha capito in che mondo vive,e deve necessariamente posizionare le coordinate storiche nel medioevo.Senza dio i conti non tornano,sentenzia.I conti di chi?E’ la ragione senza logos dell’Adamo decaduto che ha bisogno di dio?No.Quest’uomo,non è fuori dalla storia come non è fuggito dal paradiso.E’ l’uomo di oggi,determinato storicamente.E’ Rockfeller.E’ l’uomo-capitale,la classe dominante.Il messaggio,o la minaccia,di Razinger è questa:il tuo potere,basato su ragione e scienza,sulla riproduzione del capitale,sarà la tua distruzione.Devi limitare la ragione e la scienza con la fede,perchè in esse si materializza il mutamento,la rivoluzione.Hai bisogno ancora dell’oppio della religione.Devi darti alla fede,perchè ogni sviluppo storico razionale della realtà,ti condanna.Ecco cosa propone Razinger,il papa tedesco,in Germania,all’imperialismo Europeo.Amen.
Un saluto internazionalista.
Non può esserci nesso o sinergia tra fede e ragione, per il semplice fatto che la storia dimostra in modo lampante che la fede o se vogliamo la religiosità di un popolo è sempre inversamente proporzionale al suo grado di civiltà e cultura.
Dovunque l’umanità si sia evoluta e sia uscita dal buio dell’ignoranza, lì la fede (e con essa tutti i fondamentalismi e i fanatismi per fortuna) pian piano è andata svanendo…