«Troppi stranieri». Fuga dalla scuola pubblica

Fuga di alunni dalle scuole pubbliche: «Troppi stranieri, bullismo e insegnanti che cambiano in continuazione». Il mondo dell’istruzione milanese s’interroga sul boom degli istituti privati: fino al 10 per cento di iscritti in più in un anno, liste d’attesa, aule che scoppiano. I genitori temono che le scuole statali «offrano scarsa protezione dei figli e bassa qualità dell’insegnamento». Aggiungono i presidi: «La didattica non c’entra, le famiglie scappano quando vedono classi con oltre la metà di alunni extracomunitari». In alcune aule «sette studenti su dieci sono figli di stranieri». Scuola privata, le ragioni di un successo: «Merito dell’attenzione all’insegnamento e alla persona, di un percorso educativo sicuro condiviso da mamme e papà», spiegano i responsabili di istituti religiosi e non, che hanno rette d’iscrizione fino a ottomila euro all’anno. «Razionalità e cuore», sintetizza Laura Catalucci, insegnante di latino e greco al collegio San Carlo (dopo un’intera carriera nella scuola pubblica). […] «In una scuola privata l’utenza è più selezionata. La ragione è questa. Punto. Del resto Milano è la città che ha più stranieri in Italia, 35 mila. Alcune classi hanno fino al 70 per cento di alunni non italiani. Mi chiedo se, in questi casi, si debba parlare di integrazione o di scuole ghetto». Anche i 10.300 disabili che studiano a Milano spaventano: «Abbiamo programmi fantastici per loro — continua la preside — ma alcune famiglie, se c’è un disabile in classe, temono che i figli rimangano indietro con il programma». […] Altra questione, gli alunni rom, circa 500 nelle elementari e medie statali di Milano. «Le scuole private — continua Galanti — parlano tanto di accoglienza nei loro programmi. Perché non aprono le porte ai piccoli nomadi?». […] Conferma Paola Barbieri, mamma di due bambini: «Ci sentiamo più protetti». Ma «la realtà è questa, non possiamo nasconderla». La pensa così Giovanna Filipcic, un figlio alle medie e uno alle superiori statali: «Non vedo perché i ragazzi debbano essere protetti da un mondo che va accettato e condiviso».

Fonte: corriere.it 

23 commenti

Lorenzo L. Gallo

Ecco i risultati della cura dell’ex ministro Morattila: forgiare il sistema scolastico italiano su quello statunitense, basato sul censo e sulla religione. Negli USA, le scuole pubbliche sono per i poveri, gli immigrati di prima generazione, le minoranze etniche e sessuali: i futuri poveri, insomma.
Invece i futuri ricchi (rampolli di ricchi e qualche giovane genio con borsa di studio) vanno nelle scuole private, per lo più religiose. Risultato: una classe dirigente quasi interamente composta di creduloni e fondamentalisti governa su una maggioranza abbrutita dalla povertà e dall’ignoranza con i risultati che possiamo vedere a livello mondiale. E la modernità si tinge di Medio Evo…

rosalba sgroia

Il vero problema è che tolgono sempre le risorse alle Scuole pubbliche.
Mancano insegnanti di sostegno. Ci sono bambini con disabilità gravi che sono solo parcheggiati e che NON possono usufruire di veri insegnamenti e interventi significativi.
Stesso discorso per i bambini di altri Paesi. Bimbi che non avrebbero problemi se ci fossero più docenti…Immaginate una classe di 25/28 alunni di cui 3/4 che non parlano l’italiano e magari con altri alunni , italiani, con iperattività o quant’altro?
Le insegnanti fanno i salti mortali…

Ma certo, si va nelle scuole private dei “normali”, magari bianchi e cattolici…così tutto fila liscio…
Intanto spesso, le Scuole pubbliche si trovano ad iscrivere, magari a metà anno scolastico, alunni che provengono da alcune di queste scuole ( e mi è capitato) che hanno disturbi comportamentali oppure forti carenze di apprendimento…
Provare, sperimentare, verificare…

Emilio Gargiulo

La scuola italiana va rifondata. Una legge dovrebbe pesantemente tassare gli istituti privati per finanziare la scuola pubblica.

pietro

Notizia allarmistica rivolta a creare paura e odio verso gli stranieri specialmente se bambini.
Che Carcano la riporta in Uaar nella sua politica di selezione di destra della stampa lo capisco. Non lo capisco per l’Uaar che è stata fino ad ora, anzi fino a qualche tempo fa, un luogo di civiltà laica. Milano non è l’Italia ma un luogo disastrato dalla Lega.

Roberto Grendene

Ma ve la ricordate la puntata delle iene sull’ammissione a 5 scuole private (cattoliche)?
Si presenta un genitore (attore) chiedendo di iscrivere il proprio figlio: tappeti rossi stesi, mondo da favola prospettato.
Poi il genitore timidamente si lascia scappare “ah, mio figlio e’ dawn, immagino non sia un problema…”: e li’ la musica cambia… “ah no… allora non si puo’ fare… purtroppo non abbiamo fondi per sostentere ulteriori spese… e’ meglio che si rivolga alla scuola pubblica…”

Roberto Grendene

Roberto Grendene

pietro scrive:
«Notizia allarmistica rivolta a creare paura e odio verso gli stranieri specialmente se bambini»

A me sembra una notizia rivolta a metter il luce la ghettizzazione su base sociale e religiosa a cui va incontro il sistema scuola se si prosegue nelle strada del finanziamento pubblico alle scuole private (sostanzialmente confessionali)

«Che Carcano la riporta in Uaar nella sua politica di selezione di destra della stampa lo capisco»

Buffa osservazione. Spesso su Ultimissime passano notizie dell’Avvenire… ti e’ mai venuto in mente che non sia per selezionare stampa confessionale ma per dare modo ai lettori di criticare??!?!?

«Non lo capisco per l’Uaar che è stata fino ad ora, anzi fino a qualche tempo fa, un luogo di civiltà laica.»

E ora non lo sarebbe piu’ perche’ vengono messi nelle ultimissime articoli del corriere, dell’unita’, dell’avvenire?? Per favore…

Roberto Grendene

pietro

A tale Roberto Grendene
Sai benissino chi è un “certo pietro” perchè anche scritto. Sei veramente degno della compagnia che ti sei scelto!

Le tue aggressioni non mi scoraggeranno dal portare avanti la mia battaglia per la libertà e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Il miserabile pensiero di ritenersi speciali, privilegiati, figli di un Dio Maggiore, può anche prevalere per periodi storici ma sarà sempre fonte di quanto di peggio e di più avvilente c’è nella storia umana. E’ del disprezzo di tutte le persone perbene.

Tiziana Ficacci

Si potrebbe sempre tentare di eliminare gli insegnanti Cei dalle scuole e con i soldi risparmiati pensare ai down, all’inserimento degli stranieri, alle palestre, all’aria condizionata… E la scuola privata religiosa si autofinanzia da sola con le rette degli studenti.
Difficile togliere la Cei dalla scuola pubblica? Quasi impossibile ma se non ci crede neanche l’uaar allora è meglio buttarsi dalla tromba delel scale. T.

Barbara Monea

>Che Carcano la riporta in Uaar nella sua politica di selezione di destra della stampa lo capisco.

Sotto il titolo della notizia c’è il nome della persona che l’ha pubblicata. Qui non era Carcano.
La risposta alle tue accuse sembra sia già stata data da lettori un po’ più attenti.

Franco

Risposta a Emilio Gargiulo:
Caro Emilio secondo me il problema non sta nel porre supertasse alle scuole private ma togliere loro i finanziamenti dello Stato.
Se sono scuole religiose che ci pensi il Vaticano se sono private i consigli di amministrazione delle stesse. Bastano le tasse normali che tutti dovrebbero pagare.
A proposito: ma le scuole private religiose, col fatto che ci sono crocifissi e si prega, sono esenti dall’ICI???

rosalba sgroia

Cara Tiziana, dacci un suggerimento pratico su come fare a togliere gli insegnanti della Cei.

Ricordati che uno dei nostri obiettivi è quello di abolire il Concordato, ma quello che ora possiamo fare è solo una campagna culturale e di sensibilizzazione…Se non è ancora chiaro questo, mi spiace molto…
Grazie

rosalba sgroia

Dimenticavo: se c’è una continua “domanda” per frequentare l’IRC è ovvio che lo STATO ITALIANO in ACCORDO col VATICANO si attrezzano per garantire l’offerta.
L’UAAR vuole garantire l’offerta per chi NON vuole frequentare l’IRC. Con il tempo…le cose cambieranno e allora…si potrà parlare di diminuzione degli ins. della Cei.
Spero cmq che tutti i governi inizino a pensare che la SCUOLA PUBBLICA è un investimento e non una spesa.
E tutti i bambini specie quelli in difficoltà ce lo fanno capire tutti i giorni. Parola di insegnante, e tengo a precisare il fatto che io vivo il mondo della scuola, come ins. e come madre.
Ciao

Damiano

Bene, così avremo scuole pubbliche piene di musulmani e scuole cattoliche piene di italiani.

Bel lavoro Moratti (te posseno…)

margareta

in classe mia ero l’unica atea “dichiarata” e l’unica a non fare religione. eppure ce n’erano diversi che avrebbero voluto fare come me, solo che non avevano il coraggio di chiederlo ai genitori o di imboscarsi in dei casini burocratici per ritirarsi dagli insegnamenti di religione che avevano scelto a 14 anni quando erano ancora molto credenti. ma forse questi problemi si risolveranno da se con le classi multietniche!!!!!!

margareta

…e se quelli che ci tengono alla religione vanno tutti nelle scuole private, tanto meglio!

Roberto Grendene

Pietro scrive:
«A tale Roberto Grendene
Sai benissino chi è un “certo pietro” perchè anche scritto. Sei veramente degno della compagnia che ti sei scelto!»

Io non ho letto il tuo cognome da nessuna parte in questa pagina web.
Se c’e’ scritto, non e’ reso pobblico (o io mi sono perso qualcosa).
La pochezza delle tue argomentazioni si riduce alle offese gratuite.

Roberto Grendene

Tiziana Ficacci

Mi sembra che ne sonostati dati parecchi. Comunque rispettare le idee, possibilmente averle, sarebbe una buona cosa.

Tiziana Ficacci

Mi sembra che ne sono stati dati parecchi. Comunque rispettare le idee prese in passato , possibilmente averle, sarebbe una buona cosa. Mi ricordo che nel tuo programma elettorale per la rosa nelpugno parlavi anche di questo argomento. Credevo che anche tu fossi per l’abolizione del Concordato, ma senz’altro avevo capito male io. Se si desidera fare una politica di mediazione te e e l’uaar ovviamente siete liberi di farla, ma non è in contraddizione con l’otto per mile, l’ici …
Mi sembra che la campagna sull’ora alternativa sia un modo per correre ad occupare una seggiola. Ho letto le tue risposte, molto evasive in realtà, a domande che ti sono state poste sul sito. Comunuqe Rosalba mi sembra strano che chiedi a me una cosa del genere. Io sono stata per un anno a frequentare il circolo dell’uaar, fosre se ne parlavi in quel contesto, col confronto, sarebeb potute nascere delle posizioni diverse.

rosalba sgroia

per la Ficacci: Sei libera di pensare come vuoi. Come lo sono anche io. Io non ti sto criticando e sminuendo.Tu sì.
Sono per l’abolizione del Concordato, ma sono anche molto realista e attualmente i vari governi ( dx e sin) non sono pronti culturalmente per questo. Ovvio che si continua ad andare verso questa direzione, ma con raziocinio e ragionevolezza. Il tempo ne sarà testimone.
Le mie risposte sono puntuali e chiare quando anche il mio interlocutore è chiaro e non vaneggia. Mi riferisco al mio blog 🙂 🙂 🙂
Ridacci per favore la ricetta per abolire subito il Concordato, forse l’ho dimenticata.
Se sarà valida la riproporrò.

Tiziana Ficacci

Mi spiace ma non guardo il tuo blog da un pò,lof arò presto.Ti ringrazio per avermi concesso di pensare come credo.In effetti tra i motivi dell’isrizione all’uaar c’era ,tra l’altro,l’abolizione del concordato che è decaduta colnuovo congresso .Torno a ripetere che mi sarebbe piaciuto molto parlare con te e altri di questo durante l’ultimo anno trascorso all’uaar. Se vorrai potrai dirmi perchè ti senti sminuita,magari scrivimi privatamente che non mi sembra ilcaso di abusare dellapazienzadegli altri.

Raffaele Carcano

La richiesta di abolizione del concordato e dell’art. 7 della costituzione non sono affatto venute meno. L’art. 11 delle tesi dell’UAAR (http://www.uaar.it/uaar/tesi/scopi/) lo ribadisce molto chiaramente. Il congresso ha semplicemente rivisto lo statuto (http://www.uaar.it/uaar/statuto/) eliminando il riferimento esplicito al’art. 7 e sostituendolo con una frase più generica, ma con la quale si pretende comunque, esplicitamente, “l’abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi religione, in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali”. L’UAAR non chiede solo l’abrogazione dell’articolo 7 della costituzione, ma anche quella dell’articolo 8 tanto caro alle confessioni religiose di minoranza.
Le modifiche statutarie sono state formulate per ottenere dal ministero del lavoro il riconoscimento dello status di associazione di promozione sociale. Diverse iniziative giuridiche potranno essere avviate grazie a tale riconoscimento (cfr. art. 27 della legge 383 2000) per difendere legalmente i diritti civili degli atei e degli agnostici.

Carlo

Tornando alla notizia riportata: e’ inquietante e temo non solo falso allarmismo. La scuola pubblica e’ allo sfascio, ci vorrebbe un atto di buona volonta’ da parte di tutti, a partire dall’abolizione dei vergognosi sussidi (o quello che sono) alla scuola privata. Inoltre vorrei far notare a tutti che la scuola privata non prepara meglio di quella pubblica, semmai e’ vero proprio il contrario.

Mi ricordo un mio compagno che andava malissimo nel nostro liceo scientifico pubblico (bocciato 2 volte) e che, passato a quello privato (religioso), ha cominciato a prendere ottimi voti.

Sara’ stato un miracolo 🙂 ??

Visto che le competenze e le capacita’ degli insegnati ci sono, vediamo di permetter loro di lavorare serenemente.

Tiziana

Non mi sembra una modifica di poco, comunque ho sempre (isolatamente) mostrato riserva e sulla modifica e sull’aps. ed è per questo che non ho rinnovato l’iscrizione ad uaar.
comunque , trovo che una discussione di idee non dovrebbe mai essere personalizzata. inoltre, a distanza di tempo, riconosco un pò superfluo il ruolo del circolo (o dei circoli, la mia unica espereienza è romana quindi solo su questo posso esprimermi) giacchè in un anno non sono mai riuscita a parlare di queste cose perchè non all’ordine del giorno. come del resto l’ora di religione che, mi è stato spiegato, è un vecchio progetto. ma, se questo sito da la possibilità di scrivere, vorrei esprimere la mia opinione liberamente – peraltro sul tema dell’ora di religione ho potuto leggere opinioni ancora più estremiste e ben motivate della mia – confrontandola con quella degli altri così come dovrebeb accadere e come mi sembra non sia accaduto nel circolo uaar di roma.

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