Venezia, la “pazza idea” di screditare l’uomo

C’è qualcosa di terribilmente ideologico nella continua lotta intrapresa da Umberto Veronesi per la consacrazione del darwinismo. Altrimenti non si capirebbe come questo apprezzato oncologo, che da anni si batte per aborto, fecondazione artificiale, eutanasia, droga libera, ecc., abbia accompagnato da tempo questo suo impegno, per così dire mortifero, con analogo sforzo di promozione della visione darwiniana della vita (al punto di promuovere un bimestrale, Darwin, diretto da un filo-radicale come Gilberto Corbellini). Da alcuni anni infatti cova nella mente di Veronesi il grande convegno sul naturalista inglese, che avrà luogo a Venezia, con sponsor non risibili, dal 20 al 23 settembre, e che ha lo scopo di diffondere l’idea che la coscienza, il pensiero, il linguaggio, la creatività umana sarebbero semplici prodotti della casuale evoluzione animale. Perché tanto amore per Darwin, in uno scienziato che non si occupa specificamente di studi biologici? Non è difficile da capire. Il darwinismo, infatti, pur non potendo assolutamente negare un Dio Creatore, né empiricamente né filosoficamente, contribuisce in buona parte a “screditarlo”. E scredita, nello stesso tempo, l’uomo: non più a immagine di Dio, ma delle grandi scimmie. In questo senso il darwinismo è a fondamento di tanti errori e orrori della modernità: del concetto di lotta per la vita (che diviene nazionalismo e superomismo), dell’eugenetica, del liberismo selvaggio, dell’animalismo… Tutta la questione dei diritti umani, a ben vedere, decade, di fronte all’equiparazione tra uomini e animali. Infatti, se veramente fossimo solo scimmie evolute, non solo la sperimentazione sugli uomini (embrioni) diverrebbe lecita, allo stesso modo di quella sugli animali, ma, ad essere coerenti, si dovrebbe finire per giustificare anche il cannibalismo (un altro modo, semplicemente, di mangiare carne….). In realtà però, ripassando la storia, ci si accorge che il verbo “darwiniano”, che troverà ampia eco in laguna nei pros simi giorni, è assai antico: ben prima di Darwin stesso, qualcun altro aveva parlato di discendenza degli uomini dalle scimmie. Chi, precisamente? In particolare, a sostenere questa aberrante teoria, erano stati alcuni libertini, vicini a posizioni scettiche, materialiste-atee o deiste. […] Giulio Cesare Vanini, per fare un esempio, riteneva che il mondo fosse eterno, cioè che fosse dio; d’altro canto negava la creazione e l’immortalità dell’anima umana, sostenendo altresì l’eternità della materia. Perché allora concedere una particolare dignità all’uomo, rispetto alle altre bestie e cose, una volta esclusa la sua somiglianza con Dio? Vanini aveva sostenuto prima la generazione spontanea degli uomini dalla terra, e poi, tramite Cardano, un mago del Cinquecento, la nascita dell’uomo da «animali affini all’uomo come le bertucce, i macachi, e le scimmie in genere». Siamo alla fine del Cinquecento, centinaia d’anni prima di Darwin. Lo stesso Voltaire, nel suo «Trattato sulla metafisica», avrebbe dimostrato di dar fede all’idea che intere razze, come quella dei neri, sono nate da esseri bestiali. Ma tutti questi filosofi dove volevano arrivare? A negare valore all’uomo stesso, all’idea secolare (e cristiana) di persona. Infatti, come lo stesso Voltaire, finirono per giustificare la differenza “naturale” tra gli uomini, la loro disuguaglianza, e quindi, se coerenti, il colonialismo e lo schiavismo (avversato, invece, dalla visione biblica, secondo cui gli uomini, creati direttamente da Dio, sono tutti fratelli). Ma allora, cos’è, oggi, l’idea di poter uccidere embrioni umani, o di clonare delle creature, se non una forma nuova di schiavismo? È appena il caso di ricordare, ancora una volta, per ricollegarci all’inizio del discorso, da quale antropologia provenga la legittimazione, ad esempio dell’eutanasia, da parte di Umberto Veronesi: «Considero la morte nient’altro che un evento biologico. È la rigenerazione, il lasciar spazio agli altri, come fanno quegli animali che da vecchi si staccano dal branco per andare a morire soli» (Umberto Veronesi, «L’ombra e la luce», La biblioteca di Repubblica). E ancora, parlando sempre di eutanasia, e confondendo le acque: «È un dovere affrontare la morte serenamente, come gli elefanti, che si ritirano per morire, o gli alberi che cadono perché hanno concluso il loro ciclo vitale… Se non ci fosse la morte, già noi non saremmo vivi, lo siamo perché altri prima di noi se ne sono andati, come le piante, come gli animali» […] «Scienza e futuro dell’uomo» (Passigli) […] Come sempre, Veronesi esordisce con un “leggero” attacco alla Chiesa, che sarebbe, a rigor di logica, immotivato, fuori luogo: «La Chiesa fonda se stessa sulla negazione dell’uso della ragione… Per definizione, “fede” significa credere ciecamente senza esercitare potere critico…». E il suo intervistatore, di rimando. «Se per la Chiesa la conoscenza è un peccato talmente grave da meritare il castigo più severo, Lei, professor Veronesi, vive nel peccato…». Anche nel suo ultimo intervento, sull’Espresso del 14 settembre, Veronesi travalica dalla scienza alla filosofia, con la leggerezza di un elefante: «La vita nasce dal caso e dalla necessità. Mi rendo conto che questo non lascia molto spazio a interpretazioni metafisiche dell’esistenza umana….». Cosa è il caso, e cosa è la necessità? Antiche divinità greche di ritorno? E perché il darwinismo negherebbe, di per sé, la metafisica?  […] «una forma di intelligenza esiste anche in una singola cellula», al punto che «se la isoliamo e tentiamo di toglierle la vita, la vediamo reagire, difendersi, attivare l’istinto di conservazione del suo Dna, un codice della vita che ha due compiti…». L'”intelligenza”, il “Dna”, e cioè un programma completo e meraviglioso, ordinato e finalizzato, i “compiti” da svolgere, con uno scopo… cosa c’entra tutto questo col caso, cioè col disordine, l’assenza di significato, di intelligenza, di compito?

Fonte: Avvenire.it

24 commenti

Francesco M.Palmieri

All’estensore dell’articolo, (perchè non si firma?) chiedo: perchè quando si parla di Adamo ed Eva e del serpente i credenti duri e puri ridacchiano dicendo che è una leggenda di cui bisogna solo percepire il simbolismo. Quando invece si parla di peccato originale, che da quella “leggenda” discende si parla di una verità incontrovertibile che, insieme all’obbligatorietà del Battesimo, non può essere messa in discussione?
Forza Veronesi !

Daniele+

A mettere in bocca ai darwiniani parole non loro, e a sconfinare dalla filosofia nella scenza, mi pare sia l’autore dell’articolo. Paragonare le teorie di Darwin agli usi distorti che ne sono stati fatti sarebbe come (ma forse, azzardo, sbagliandosi in maniera minore) paragonare il cattolicesimo all’inqusizione o alle schiavizzazioni dei corpi (per salvarne l’anima ovviamente) di tanti individui appartenenti a società diverse da quella europea.
Pur essendo giunto progressivamente a posizioni sempre più agnostiche, Darwin non espose mai idee della non esistenza di dio o apertamente avverse alla religione; anche per salvaguardare il rapporto con la propria moglie fortemente cristiana. Al contrario da subito fù la religione ad attaccare scienziati come Darwin e Gallileo perchè le loro idee mettevano in pericolo quella visione a piramide della struttura dell’universo in cui l’uomo viveva in un mondo al centro ditutto creato da dio, e in cui quindi gli uomini erano tutti fratelli, ma alcuni fratelli (il clero) erano più grandi e più uguali degli altri
(per citare Orwell) in quanto depositari del contatto con dio.
La scienza, e quindi anche la biologia, non ci dicono come eticamente dovrebbe essere un mondo perfetto; ma come è il nostro. In particolare l’evoluzione della vita dal mondo inorganico e dell’uomo dagli animali non negano all’uomo un suo essere speciale, ma ci dicono che questa unicità non è cascata metafisicamente dal cielo; in particolare essa è il frutto di un lungo processo di emancipazione dal mondo naturale. Così come una persona di diciotto anni e un giorno non è diversa da una di diciotto meno uno, non c’e un margine netto tra una specie e un altra o nella sequenza atomo (non vivo) aminoacido(? Ma fatto di atomi) proteina (? Ma fatta di aminoacidi) Cellula (viva, ma fatta di proteine, grassi, acidi nuclei, vitamine sali minerali…).
Chi crede è liberissimo di ritenere che questo processo di emancipazione sia guidato dall’alto, questa è appunto una sua opinione. Resta il punto che la nostra società e la sua etica sono frutto della nostra esperienza, a volte dolosa, del mondo
e che proprio per questa esperienza ci rendiamo conto che una persona che può soffrire è degna di rispetto e diritti, compreso quello ad essere curata anche con l’uso di ricerche sugli embrioni, o a porre fine alla sua esistenza quando questa diventa una sofferenza troppo gravosa.
Mi associo a Francesco. Forza Veronesi.

Micky

Non attribuisco aggettivi all’autore per non diventare volgare. Comunque vorrei ricordare che la tratta degli schiavi africani fu organizzata direttamente dal vaticano, il quale inviava in Africa prelati (missionari) impresentabili in Europa per le loro malefatte. La conversione era del tipo: o ti sottometti o ti distruggo. Gli schiavi venivano venduti ai portoghesi affinchè venissero esportati in America a lavorare nelle piantaggioni di cotone e quant’altro. E questi personaggi ci vengono a parlare del valore dell’uomo in quanto fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Ma fatemi il piacere! P.S. E l’uomo creò Dio a propria immagine e somiglianza!

Emiliano

Concordo in tutto con l’amico Daniele +, e vorrei aggiungere qualche dettaglio, portare all’attenzione i punti più inquietanti di questo articolo.
In primo luogo l’autore afferma che il Darwinismo “pur non potendo assolutamente negare un Dio Creatore, né empiricamente né filosoficamente, contribuisce in buona parte a screditarlo”. Può essere. Penso che se si scredita una supposizione o una fede mostrando senza alcuna intenzione ostile FATTI rilevati in natura, non si debba essere necessariamente nel torto. Per altro Darwin e chi lo ha seguito non hanno mai tentato di imporre la loro visione del mondo a chi seguiva i dogmi biblici… peccato che il favore non sia stato reso.
In seguito vorrei far notare che l’attaco del’autore è mirato non tanto a screditare il Darwinismo, ma Veronesi in quanto suo seguace; dimostrare che uno dei migliori medici ricercatori italiani, che da decine di anni dedica la sua vita alla cura e alla salvezza del suo prossimo, è in realtà “un uomo di morte”.
Evidentemente l’operato del Professor Veronesi non è gradito, poichè non condivide le convinzioni della massa.
Come potrebbe permettersi di essere una persona caritatevole e buona non essendo cristiano?
RIDICOLO

Peter

Leggendo questo articolo non si può non avere l’impressione dell’abisso che esiste tra il livello intellettuale degli esponenti del pensiero razionale, (ad esempio Veronesi) e quelli del pensiero sedicente “cattolico”, (ad esempio il papa stesso) rimasto praticamente alla retorica demagogica di tipo medievale ed incapace di interpretare i concetti del pensiero moderno (la casualità, l’infinito, l’intelligenza … ) se non in chiave di minaccia al millenario monopolio delle gerarchie ecclesiastiche sulle coscienze delle anime pie.

Marco Musy

L’evidenza empirica dell’evoluzione uccide l’idea di “natura umana” immutabile come piacerebbe ai cristiani credere. Domanda: Cristo donera’ la vita eterna anche agli ominidi?

archibald.tuttle

“[…] lo schiavismo (avversato, invece, dalla visione biblica, secondo cui gli uomini, creati direttamente da Dio, sono tutti fratelli)”

che bibbia ha sto tizio? forse gli manca l’esodo e il levitico.

Carlo

Abbiamo capito che alla chiesa non piace l’idea che l’uomo discenda dagli animali. Le ragioni sono ovvie: dio non ha molto piu’ posto in una tale visione e i concetti di male e bene vengono completamente ridefiniti e perdono la loro assolutezza…
Tuttavia, se come dice l’articolista dell’avvenire, la vita e’ un “meraviglioso programma”, allora e’ chiaro che questo programma ha degli evidenti e macroscopici bachi… Basta studiare un po’ di biologia per rendersene conto. Ma la scienza “imprigiona la ragione” e quindi meglio non occuparsene troppo seriamente…

R.Paura

Dal darwinismo al cannibalismo! L’autore di questo articolo – per inciso si chiama Francesco Agnoli – va ben oltre la sottile critica fino ad oggi condotta dagli ambienti vaticani per distruggere la teoria evoluzionistica in nome del sedicente “disegno intelligente”. Realizza invece un discorso per dimostrare come l’ideologia del darwinismo (sì, proprio ideologia, perché l’autore sembra credere che sia solo una teoria di moda non supportata da nessun dato pratico) sia la matrice ultima del male moderno, proprio quel male di cui Ratzinger ha parlato qualche giorno fa discutendo del “mettere Dio in secondo piano”. Non si sfugge, non sono offerte soluzioni secondarie: il darwinismo è sbagliato, i suoi fautori sono mostri e l’unica via d’uscita è un ritorno al creazionismo più dogmatico. Va detto che nell’edizione cartacea di Avvenire l’articolo era affiancato da un box pubblicitario del libro “Contro Darwin e i suoi sostenitori”. E’ ormai certo: la guerra del Vaticano verso la scienza e la ragione è entrata in una nuova, più accesa fase. Resta da vedere quale sarà la prossima mossa.

Ernesto

Chi ha scritto l’articolo dimostra di non sapere nulla di che cosa sia l’evoluzionismo. Il caso e la necessità di cui parla Veronesi sono rispettivamente le mutazioni genetiche e la selezione naturale, che c’entrano le divinità greche? Che c’entra la filosofia?
“L’intelligenza” della singola cellula è una conseguenza dell’evoluzione che è nata per spiegare proprio quello (in gergo “complessità adattiva”). Ecco perché essa esclude la visione metafisica della vita.
Questi sono gli effetti di aver concesso troppa istruzione a gente intellettualmente incapace. Ottusi ammantati da un linguaggio raffinato e da una spolverata di cultura umanistica. Bella roba.

Ivan

La prossima mossa?L’insegnamento del creazionismo a scuola,accanto alla teoria dell’evoluzione…Questo può già avvenire oggi nell’ora di religione,e avviene di fatto.Quello che la Chiesa non può fare,è eliminare l’insegnamento della scienza in generale.Implicitamente,quindi,i preti sanno che non possono eliminare il loro nemico più formidabile.E’ la società che non può fare a meno della scienza e della tecnica.Possono però strumentalizzare,ideologizzare,la scienza proprio perchè essa non è ideologica.Possono dare un’involucro morale allo sfruttamento scientifico dell’uomo sull’uomo.Il cristianesimo,più dell’Islam,è l’ideologia religiosa che meglio può adattarsi al capitalismo.Una religione nata nello schiavismo antico e quindi già dotata di tutti gli strumenti ideologici per santificare la schiavitù salariata.I conti allora torneranno?No.Affidarsi all’irrazionale religione per giustificarsi come classe dominante,è perdente.Alla fine sarà la concreta lotta di classe a decidere.
Un saluto internazionalista.

cartman666

Il recensore di quest’articolo ha dimostrato la sua colossale ignoranza,e tra l’altro il fatto che il Darwinismo tocca un nervo scoperto delle gerarchie ecclesiastiche, che non si arrendono all’evidenza, come si puo’ notare anche dagli ultimi commenti del “nostro” Razzinga,in ogni caso tanto livore verso un grande medico e scienziato come Veronesi e’ dovuto al fatto che lui si sta preparando ad una nuova battaglia di civilta’ e cioe’ l’eutanasia, mi sembra chiaro che tutti noi abbiamo diritto a scegliere una morte dignitosa, eppure i cristiani vogliono imporre a tutti gli insegnamenti della loro fede, in ogni caso tra breve ci sara’ una nuova dura battaglia!

Silvia

Questo articolo è da incorniciare per l’ignoranza, la faziosità, la mancanza di logica dell’autore.
Di fronte a saggi del genere, rabbrividisco. Gente del genere fa contare più la sua filosofia distorta che non la realtà (e la selezione naturale é realtà).
Non sanno chi è darwin, non capiscono la portata dei suoi studi, strumentalizzano i disaccordi degli specialisti sui dettagli, mostrandoli al pubblico ignorante come se fossero errori nelle ipotesi di fondo e nei grandi risultati.
Il darwinismo è stato strumentalizzato e distorto da persone che non lo avevano capito per fare i loro porci comodi, ma questo è stato fatto con qualsiasi idea umana, dove sta quindi il discredito alla verità della teoria?
E ancora di più, se l’evidenza scientifica mostrasse veramente che ci sono degli inferiori, potremmo razionalmente affermare che sono idee false solo per rimanere del nostro vecchio parere?
D’altro canto proprio questo è ciò che fa la religione: rifiuta l’evidenza incontestabile della morte e si inventa un dio, che a seconda del singolo è buono, violento, razzista, libertario… ma che sempre ci regala la vita eterna.
Poveri scemi: una vita di ipocrisia e/o astinenza per poi trovarsi a marcire come tutti gli altri!
… e intanto: la maggior parte degli italiani è convinta che anche gli animali abbiano un’anima, alla faccia dei pretacci!

Enrico Martina

Non ho mai letto tante stupidaggini tutte insieme. Chi ha scritto l’articolo semplicemente ignora l’argomento che tratta. Non solo: lo ignora con arroganza…

Damiano

Nessun credente è mai riuscito a spiegarmi in che modo la teoria di darwin “screditerebbe” ciò che per noi ha volore come intelligenza, bellezza, amore e diritti umani. Perchè mai spiegare il “come” dovrebbe cambiare il valore delle cose?

Quanto al fatto che il darwinismo non possa negare dio, oltre ad essere ovvio, dimostra quanto l’autore dell’articolo ignori il darwinismo e gli scopi che si prefigge. (senza poi considerare il solito capovolgimento dell’onere della prova: può colui che ha scritto l’articolo affermare filosoficamente o empiricamente che un dio creatore esiste e che è fatto proprio come quello in cui gli autori di Avvenire creodono?)

Andrea

La solita brodaglia di parafilosofia moralistico/umanitaria ipocrita, trita di richiami storico/accomodanti e ben lungi dal ricordare gli orrori perpetuati da santa romana chiesa, quelli sì che valorizzavano l’uomo e l’idea secolare (e cristiana) di persona, come i roghi nei quali si bruciavano le streghe, ritenute tali dopo attenti esami che producevano prove inconfutabili, e quindi coerenti, con visione biblica, secondo cui gli uomini, creati direttamente da Dio, sono tutti fratelli.

Niente di nuovo intendiamoci, la ormai consumata morale cattolica, che nega il darwinismo ed è favorevole all’accanimento terapeutico per i malati terminali, vaglielo a spiegare che medicina (e quindi la biologia), e l’ evoluzionismo sono solo due aspetti, neanche poi così differenti, che derivano dalla medesima fonte, ovvero la scienza, terreno sul quale come al solito non scendono se non per ricordarne gli errori teorici commessi e le lacune che presenta e sempre presenterà la ricerca del sapere, proprio perchè questo è, ricerca.

Chissà, forse vorrebbero che nessuno studiasse più niente, va da sè che se così fosse e sempre fosse stato, vivremmo ancora nelle caverne, luoghi dai quali stanno ben alla larga mentre approfittano abbondantemente delle comodità del vivere moderno mandando i propri figli (quelli sì) a studiare nelle migliori università, magari per prendersi una laurea in medicina.

homo interrogans

L’illustre masturbato fideista, chino al dogma a immagine e somiglianza del dio, attacca il libertino Vanini tralasciando un piccolo particolare: proprio per le sue idee “immorali”, nel 1619 questi fu processato e condannato al taglio della lingua e alla morte sul rogo.
Mi sembra che la selezione della specie sia un’abile attitudine anche (e soprattutto, storia docet) della Chiesa.
Amen.

homo interrogans

Mi chiedo.
Perché commentare esclusivamente qui e non direttamente alla fonte.
Nel caso specifico, tolti eventuali epiteti ingiuriosi et volgari, potremmo inviare in e-mail una copia dei nostri commenti anche alla redazione del radioso “avvenire”, raggiungibile tramite il sito internet indicato dall’UAAR.
Pensate.
Questi ed altri commenti che si evolvono nei siti di questa informazione oscurantista.

forzalube

Penso che sia uno degli articoli più farneticanti mai apparsi su “Avvenire”

homo interrogans

ecco.
immaginavo la ressa di queste risposte alla mia proposta.
si scardinerebbe da un lato il luogo comune (e motivato e voluto proprio da mamma chiesa) dell’italiano rivoluzionario nel suo piccolo confine, e in attesa di qualcun altro che agisca per lui nella società, dall’altro il Potere di chi gestisce i gruppi e che della massa ha bisogno solo per muoversi.
criptico, no?
chi vuole riportare con me questi ed altri commenti all’Avvenire e ad altri opuscoli di simile oscurantista splendore?
(vd. mio ultimo commento)

Carlo

Ciao homo interrogans, il mio lo puoi riportare, ma non penso che la cosa abbia molta utilita’. E’ molto probabile che non verra’ pubblicato, ne’ che faccia cambiare idea a chi legge le assurdita’ scritte sopra. Meno male che c’e’ Veronesi.

Carlo

homo interrogans

Ti ringrazio Carlo.
So bene che il risultato sarà nullo o dintorni.
E’ una strategia.
Anche di organizzazione, se credi.
Non confiniamo più i nostri pensieri nell’ambito di questo sito, per quanto valido.
Anche come Soci, propongo un “attacco” diretto alle fonti.
La religiosità ha interesse ad invadere il nostro quotidiano (anche con la complicità della Costituzione, dei politici, dei media).
Invadiamo anche noi il loro.
Usciamo dal nostro ghetto dorato.

homo interrogans

Invito anche i coordinatori dell’UAAR ad esprimersi in proposito.
Tra l’altro, anche per evitare il tipico atteggiamento italiano di cui ho già riferito velocemente e con gorgoglii vari nel commento ai commenti politici sulla frase incrimita del papa (per chi interessato, in ultimisse uaar).
In attesa di risposte.
Varie ed eventuali.

Giacomo Grippa- Uaar Lecce

Oltre gli scambi di opinioni in corso, suggerirei di preparare interventi o iniziative nell’ ambito del convegno di Venezia.
Saluti.

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