Le celebrazioni ufficiali del Venti settembre a Roma

Due i momenti delle celebrazioni per il XX Settembre curate dalla Delegata del Sindaco di Roma alle politiche della multietnicità e multiculturalità Franca Eckert Coen.

Martedì 19 Settembre, alle ore 16, in Campidoglio-Sala del Carroccio, si terrà un convegno presentato da Franca Eckert Coen, con relazioni di Massimo Cattaneo, Maurizio Fumo e Paolo Naso, e interventi delle associazioni laiche.

Mercoledì 20 Settembre, alle ore 10 in Corso d’ Italia, davanti alla Breccia di Porta Pia, cerimonia celebrativa con interventi della Autorità istituzionali e la partecipazione delle associazioni laiche. Brani musicali eseguiti dalla Banda dei VV.UU. del Comune di Roma e della Banda dei Bersaglieri. Visita del Museo storico dei Bersaglieri.

4 commenti

Daniela Proietti

Non è un pò poco per il 20 settembre a Roma?
Non vedo nominato neanche il “veloce ed efficiente facciotutto” sindaco.

homo interrogans

Il 20 settembra è un altro simbolo.
Di cui siamo gravidi.
Simbolismo della politica.
Dell’informazione.
Simbolismo derivato dal lungo plagio ecclesiale, che ancora riversa simbolismi.
E dunque è simbolico, astratto, schizoide quando calato nella realtà, il nostro modo di “ragionare”.
Personalmente non vedo cosa ci sia da “celebrare”, ancora.
Già il solo verbo mi richiama il fideismo.
E ricordo che la brecciadi Porta Pia è solo uno dei tanti minuscoli eventi deificati dalla propaganda.
Una scaramuccia, truppe di uno Stato non ancora nato è già prossimo al declino, che entrano a Roma pressoché tranquille (si vede che le marce su Roma hanno tutte le caratteristiche di essere gonfiate), persino con la mediazione di un alto vescovo, fautore di quella corrente che vedeva il compromesso oltrel’ostilità papalina.
Saluti fuori-porta.

cartman666

Se non ricordo male siamo l’unico paese al mondo che non ha la festa nazionale, per il giorno dell’unificazione. Sembra che nelle gerarchie vaticane questa data faccia venire ancora il mal di pancia!

Paola

Inoltre per noi che siamo a Roma costretti a festeggiare San Pietro e Paolo patroni è una doppia beffa

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