La croce della politica dei laici

Come accaduto ad alcuni dei suoi predecessori, anche il ministro Mastella si troverebbe nella scomoda posizione di portare la croce della laicità dello Stato, sancita dalla Carta Costituzionale. Ad investirlo della questione sarebbe il giudice Luigi Tosti, magistrato ordinario di Camerino e imputato in vari procedimenti penali davanti al Tribunale dell’Aquila, tutti riguardanti la sua richiesta di rimozione del crocifisso dalle aule giudiziarie e il suo contestuale rifiuto di tenere udienze alla presenza sul muro alle sue spalle del simbolo religioso. […] Il ministro Mastella, stando a fonti indipendenti, avrebbe ricevuto dal giudice Luigi Tosti una lettera con la quale chiede che vengano rimossi dalle aule giudiziarie i simboli di una religione di Stato che di fatto sarebbe ancora nei fatti considerata tale, appellandosi alla inconfutabile laicità dello Stato come principio cardine del nostro ordinamento. Non solo, il giudice di Camerino chiede di poter svolgere il suo lavoro con quell’imparzialità necessitata anch’essa dal dettato Costituzionale, per non essere costretto a calpestare i diritti di cittadini non cattolici o atei. […] I principi di laicità dello stato e di libertà religiosa si gonfiano del peso politico del consenso elettorale storicamente conquistato a suon di inno alla fede cristiana. Assumono profili abnormi, impropri, finendo per essere fatalmente vanificati dagli interessi aritmetici squisitamente elettorali. In quest’ottica passare dal crocifisso nelle aule giudiziarie o scolastiche, alla gestazione del partito democratico, il passo è breve. Dopo Frascati, dove si sono riuniti sotto l’ala prodiana esponenti dei Ds e della Margherita nel tentativo di gestazione della creatura elettorale capace di catturare i centristi cattolici, soprattutto quelli che ancora resistono alla tentazione di fare un bel salto nel centro-sinistra, lo scontro ideologico è sempre lo stesso di sempre: laici e cattolici. Appese al crocifisso, se guardiamo bene, ci sono le istanze della società laica, quali i pacs, il testamento biologico, la libertà di ricerca scientifica, l’integrazione necessaria della società multirazziale e il ripudio della guerra come soluzione di pace dei conflitti internazionali, che attendono risposte coerenti da questo governo.

Il testo integrale dell’articolo di Cinzia Frassi è stato pubblicato sul sito Altrenotizie

4 commenti

antonella_621

Forse dovremmo cambiare qualche legge … vietare a chi appartiene ad una fede religiosa di “fare politica” e di “governare il paese” … Statistica: su 100 quanti degli attuali politici “cattolici” rinuncerebbero alla loro “fede” (più che altro di facciata della serie bla bla bla) pur di restare “incollati” alla sedia? (101 forse) … La “fede” del cattolico standard non è poi così salda… quella del “politico cattolico” lo è ancora di meno (quello pensa più che altro ai voti vedi Rutelli ora) … Lo stato laico oltre che sulla carta deve entrare nella testa degli individui … Se lo stato fosse del tutto laico probabilmente anche i “cattolici irriducibili” avrebbero una fede più salda (sarebbero cattolici per convinzione e non per tradizione, comodità o bla bla bla) … Trovo i commenti dei “politici cattolici” altrettanto deludenti della catechesi propinata su “Radio Maria” dal buon P.Livio Fanzaga… oltre ai calzini ti fanno cascare pure le mutande … A consolazione parziale loro cmq la pancia ce l’hanno piena … Chiedere la rimozione del crocefisso per motivi “religiosi” o di parità tra le “religioni” per me è sbagliato … il crocefisso va rimosso perchè lì non ha alcun motivo di esserci …

Francesco M.Palmieri

Non è importante rimuovere il Crocifisso, l’ importante è convincere la gente che non è in quel simbolo, la soluzione di tutti i mali.

homo interrogans

Rendo noto che la Costituzione, dogmatica e statica come un Vangelo, è abile nei suoi articoli a favorire l’ingresso e la persistenza della presenza cattolica nella nostra società.
Leggetevi l’articolo 8 in cui si fa abile riferimento non al Vaticano, stato da contrapporre al nostro, ma alla Chiesa cattolica.
“Lo Stato e la Chiesa cattolocia sono, ciascuno nel prprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapportisono regolati dai Patti Lateranensi”.
A parte l’obbrobrio dei Patti Lateranensi, rinnovato dal governo Craxi in uno scambio reciproco di Potere, l’atrazione chiesa cattolica, riferita ad una funzione, rende lecito il lungo respirare della religione, e dunque dei suoi ministri, tra i singhiozzi laici.
Ma nessuno se accorge.
Nessuno lo fa notare.
Saluti sussurrati.

Emilio Gargiulo

Molto interessante ciò che scrive antonella_621. “Il crocifisso va rimosso perché lì non ha alcun motivo di esserci”.
Questa è la risposta più sensata.
Il tribunale non è una chiesa. I processi non sono funzioni religiose. E non devono esserlo.

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