La differenza

L’11 gennaio Benedetto XVI attaccò gli atei. Non lo fece direttamente, ma citò un antico padre della Chiesa, Origene: «In questo noi ci differenziamo dalle fiere e dagli altri animali, perché sappiamo di avere il nostro Creatore, mentre essi non lo sanno». Nessuna reazione.

Il 12 settembre Benedetto XVI ha attaccato gli islamici. Non l’ha fatto direttamente, ma ha citato un antico imperatore bizantino, Manuele II Paleologo: «Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava». Reazioni furibonde, atti di violenza, rischi di un conflitto di civiltà, scuse (ripetute) da parte cattolica.

21 commenti

Marco Zamparini

Be’, io allora misi la foto di Ratzinger sul bersaglio delle freccette…

Giuseppe

Origene: «In questo noi ci differenziamo dalle fiere e dagli altri animali, perché sappiamo di avere il nostro Creatore, mentre essi non lo sanno».

Origene chi, quello che si evirò per seguire alla lettera un versetto di Matteo? Aveva ragione, noi siamo proprio diversi dagli animali…

Daniela

tutte le religioni sono uguali, quando si tocca qualcosa di sacro diventano tutti delle bestie prive di ragione

Giovanni Burigana

Dalla diversità delle reazioni si misura il diverso grado di civiltà degli uni e degli altri.

homo interrogans

Il Potere dei ministri del sacro sulle masse è inviolabile.
Vita e morte nel dogma assoluto della Verità.
La Verità non ha confronto, ma scontro.
Le verità del laico sono (almeno in teoria) divenire, frammentate.
Ma se non si morde, la Vaticano S.p.A. ha tutto il tempo e i mezzi di nuove alleanze e forze.

antonella_621

Homo Interrogans … le “masse” cmq sono maggiori per numero “dei ministri del sacro” … I ministri del sacro e assimilati alla fine sono solo i “pochi che hanno molto” tra l’altro con la pancia piena rispetto ai “molti che hanno poco” … la verità più che confronto e scontro … non esiste proprio … Perchè le “masse” continuano a subire ed a credere ad una verità che non esiste? …

RazionalMENTE.net

Come ho già detto nell’altro thread, è un Papa forte coi deboli e debole coi forti. Sa che atei e omosessuali sono in linea di massima non violenti e ne approfitta per sparare a zero su di essi. Stavolta la sua mania di grandezza lo ha spinto a sfidare anche i musulmani. Adesso è talmente impaurito per lo sconquasso che ha provocato da chiedere la protezione dello Stato Italiano. Ma non gli basta la protezione della Madonna? Vabbè che di quella non si fidava molto neppure Wojtyla (infatti dopo l’attentato si circondò di vetri antiproiettile).

Falstaff

“……..è un Papa forte coi deboli e debole coi forti.” Parole sante! Scusate l’O.T. ma questo slogan mi ricorda la D.C. di ieri e il Casini di oggi.

NORY

Il pensiero occidentale è piu’ evoluto, agli arabi manca il pensiero filosofico della Grecia, e’ mancata un’evoluzione, mai riusciranno a dire che la Religione non deve andare contro la Ragione. Si può uccidere l’ uomo per imporre un’idea?

HA RAGIONE E CORAGGIO QUESTO PAPA. Diffendiamolo !

Fate sentire la Vostra e nostra voce: scrivete, dove potete, ma senza deturpare
” W LA RAGIONE- W IL PAPA !”

Turbomaru

a Nory. Non so davvero da dove tu abbia preso queste informazioni. Agli Arabi manca il pensiero filosofico della Grecia? Per esempio, probabilmente se non fosse stato per il commento di Averroè (vero nome, Ibn Rushd), Aristotele neanche lo conosceremmo in Occidente, Tommaso D’aqcuino non avrebbe neanche potuto scrivere la sua Summa e il tuo Papa, a quest’ora, in mancanza di fonti autorevoli da citare, sarebbe solo un privato cittadino! E questo vale per innumerevoli altri filosofi greci, come Democrito, Empedocle etc! Comunque se vuoi fare il Troll conosco un sacco di siti specializzati in giochi di ruolo che puoi visitare. Inoltre emetto un ordinanza restrittiva che obbliga la fede a tenersi ad almeno 300 metri di distanza dalla Ragione.

homo interrogans

Cara antonella_621.
Il Potere, per essere esercitato, ha bisogno di un corpo da manipolare.
Ogni uomo, in ambiti e spazi diversi, tende al potere. L’antropologia e la sociologia lo dimostrano, ma basta osservare i nostri comportamenti quotidiani (sulle strade, al lavoro, in famiglia).
Nella politica e nell’informazione il corpo che rende concreto il Potere è quello delle masse.
Se davvero credi di vivere in uno Stato democratico, in cui in realtà il potere sia del cittadino, dimostrami quali occasioni concrete hai di interagire e proporre modifiche all’operato deipolitici o alle notizie trasmesse.
Il voto? Voti candidati già imposti, sconosciuti, e che una volta al Potere non ascoltano il cittadino, ma il loro desiderio di Potere.
Il referendum? Per sua natura restrittivo: sottoposto a raccolte di firme, al parere della Consulta, al raggiungimento del quorum. O a inganni coercitivi sull’astensionismo (vd. fecondazione assistita). O semplicemente ignorato cambiando nome al Ministero.
La rappresentanza, eletta a grande conquista dell’uomo libero, è in realtà un’arma subdola ed efficace per lasciarci senza manovre nell’illusione del movimento.
La lunga premessa, per rimandare storicamente all’origine del Potere dalla caduta dell’Impero romano (con cui, per buona pace di chi continua a citarne le gesta vantandole come quelle dei nostri antenati, non abbiamo proprio più nulla da spartire, contaminati da miriadi di popolazioni, tradizioni, religiosità “barbare”).
Qui trovi la Chiesa. Che ha ben diretto, con la sua morale spicciola e superficiale, le masse.
Il senso del peccato, i tabù, la trasformazione degli idoli pagani in santi, le verità non spiegate ma imposte (quando occorreva anche con violenza, o quantomeno con inganni: si veda solo quello iniziale: l’Editto di Costantino, un falso storico, con il quale si legittima il potere temporale della Chiesa).
Non a caso i papi hanno scelto Roma, centro del Potere, per espandersi. Non la terra in cui è nata la loro religione.
I primi papi provenivano da famiglie nobili romane.
Una dominazione sulle masse, come quella che per motivi di tempo e spazio ho solo estremamente sintetizzato, riflessa anche su re ed imperatori (che avevano bisogno dell’approvazione papale per legittimare il regno), nel lungo periodo ci ha resi passivi e succubi. Accettiamo l’irrazionale con una tale naturalezza da non renderci nemmeno più conto del suo carattere. Il Papa ha il Potere, sa come gestirlo costringendo le nostre menti generazioni dopo generazioni a partie dal battesimo.
Certo, l’italiano medio ha una religiosità paganeggiante, piena di santi più che di dio, e superficiale, d’apparenza. In un morso di Potere, solo la doppiezza tra ciò che dovevamo all’autorità, e dunque ciò che mostravamo, e ciò che sentivamo nel nostro intimo poteva illuderci di salvarci. Da qui il nostro attaccamento alla superficialità.
Ma proprio per questo, poiché questo nostro sentire il cattolicesimo non tanto come religione intima, ma quanto come regola sociale (l’essere come ci insegnano, come fanno tutti), ci rende meno recettivi a forme di ribellione.
Media, ritualità quotidiane, politica aumentano questo senso di appartenenza.
Per accrescere Potere.
Saluti sussurrati.

antonella_621

Homo Interrogans hai ben esposto ciò che penso anche io … Complimenti … Saluti speranzosi … prima o poi forse ci svegliamo …

Carlo

Cara Antonella, non e’ facile ragionare con la propria testa. Necessita di sforzo, spesso anche di scontri con chi ci sta vicino e crede di aiutarci insegnandoci la sua visione del mondo precostituita. Le “masse” come ben sa la fisica, hanno un’inerzia. Non si puo’ cambiare la visione del mondo di milioni di persone da un giorno all’altro. Ecco perche’ a mio parere serve uno impegno di lunga durata e non solo la “sparata” contro il papa, che pure giudico utile se ben mirata.

Saluti

Franx

il più grosso errore contrapporre i più grandi prodotti dell’umanità,cmq sia non genralizzerei,io studio filosofia ma ho un grande rispetto ed interesse per la scienza,che nonè perfetta,ma pur sempre desiderabile.
Inoltre hegel non lo considererei il padre spirituale di darwin…anzi…
Riguardo al rapporto Einstein Schopenhauer,bè non posso che esserne felice,visto che io sono un “fan” di Arthur….saluti.

Franx

per il commento più su c’è un errore era per Scienza e fede pardon… 😛

homo interrogans

“Prima o poi forse ci svegliamo” è un atteggiamento fatalista, tipico di noi italiani.
Siamo in continua attesa di un altro “potente” che parli per noi, che agisca per noi.
D’altra parte, soggiogati dal potere secolare e plasmati nell’attesa passiva di una vita migliore (dopo questo mondo), siamo tutti in ascolto di un messia.
In politica, alla televisione, in questo stesso gruppo.
“Prima o poi forse ci svegliamo” è un atteggiamento fatalista, tipico di noi italiani.
Siamo in continua attesa di un altro “potente” che parli per noi, che agisca per noi.
D’altra parte, soggiogati dal potere secolare e plasmati nell’attesa passiva di una vita migliore (dopo questo mondo), siamo tutti in ascolto di un messia.
In politica, alla televisione, in questo stesso gruppo.
E’ una forma mentis dalla quale è molto difficile uscire. E di certo non in breve tempo.
Ma è una battaglia da vincere.
Soprattutto se crediamo attivamente che il mondo sia quello formato dal libero pensiero, al di fuori del dogma. Soprattutto oggi, in cui i ministri dei culti monoteisti hanno due grandi scelte: farsi guerra tra loro; unirsi in qualche modo per combattere il comune nemico ateo, agnostico, o comunque laico che non vive il sociale nei dettami della religione.
La posta in gioco è il Potere sulle masse.
Il Potere più grande è quello sulla morte (da cui i proclami alla vita oltre la morte, le condanne al libero arbitrio, anche se regolamentato da leggi, su aborto, eutanasia, testamento genetico).
Questo potere, nella mia piccola, dinamica laicità, lo conosco bene. La mia professione mi porta spesso a contatto con l’aspetto più materiale della morte (a scanso di equivoci: sono medico legale, non un killer professionista o seriale).
Il mio programma è di lungo respiro. Qui chiamo ad esprimersi, ancora una volta, anche i coordinatori dell’UAAR.
Per svegliarci, occorre rimettere mano al nostro sviluppo. Ribaltarlo.
E insegnarlo.
Dunque un nuovo insegnamento ai piccoli. Da tenere rigorosamente lontani dai lavaggi cerebrali della Chiesa, ad iniziare dal battesimo. Una domanda che ho già posto: quale genitore darebbe l’educazione del proprio figlio ad una setta? Accettereste l’imposizione dei simboli del potere della setta su vostro figlio? Solo genitori già plagiati da quella setta lo farebbero. E a poco varrebbe tentare di farli “ragionare”. Con la chiesa cattolica questo non avviene. Eppure, a ben vedere, i suoi simboli e segni del potere grondano ovunque nel nostro vivere. Ribadisco, sono più di apparenza che di vera fede (pochi cattolici hanno letto davvero la bibbia, conosco i dieci comandamenti, ecc.). Ma sono infiltrati nel nostro sociale, nel nostro modo di pensare, e, dunque, più difficile da scardinare.
Se non con il tempo e con una revisione dell’istruzione.
Di pari passo, occorre eliminare o quantomeno ridurre, l’abbondanza di potere che c’è tra politici e tra media.
Sia chiaro, nessuno che occupa posizioni di prestigio rifiuta il potere. Non è nella natura umana.
Riconoscerlo non vuol dire essere peccatori e bisognosi di conforto e guida, come inganna la Chiesa, ma affrontare il problema nella sua vera dimensione. Infatti, l’inganno della Chiesa è “devi essere buono per l’altro”. Questa verità, posta all’estremo opposto del bisogno di potere umano, ha due effetti: elimina un’analisi critica delle nostre vere esigenze, spingendoci ad atteggiamenti ipocriti falsati nel sociale, sostituisce con un estremismo che l’uomo non sente il desiderio di potere e di soddisfazione dei bisogni individuali. Quante volte avete taciuto su emozioni che sentivate solo perché dirle era un “peccato”?
L’etica laica sopprime questo estremismo e invita l’uomo alla riflessione nel rispetto di leggi, non dogmatiche, non assolute. E insegna che l’uomo non uccide il suo simile non perché siamo tutti fratelli, perché dobbiamo volerci tutti bene in nome di un presunto premio (questo è l’atteggiamento con cui, anche qui sbagliando, ci si rivolge ai bambini; e la chiesa, per mantenere il suo potere, ha tutto l’interesse a lasciarci bambini bisognosi di guida).
Chi afferma che non uccide perché lo dicono i comandamenti (quale esattamente? quanti lo sanno?), dimostra che:
1) non conosce il pensiero dell’uomo pre-cristiano (l’etica non è un invenzione del cristianesimo, ma era già presente molto prima; il cristianesimo si è diffuso con l’abilità di alleanze su interessi politici ed economici in una società decadente, ma che aveva già scritto e detto quanto affermato dalla “morale” cristiana, senza il senso di colpa);
2) è in realtà debole, perché ha bisogno di un Potere che gli dica cosa è etica o meno, in modo assoluto e dogmatico. Forse è anche pericoloso: senza quel comandamento ucciderebbe?

L’uomo laico non uccide perché conosce, insito nella sua natura, il rispetto sociale. E lo Stato, con diversa educazione, insegna il rispetto della vita. E della morte. Senza la paura della colpa e della punizione (es: genitori che attualmente impongono ai propri figli l’uso della cintura in macchina perché, altrimenti, “prendono la multa”; che educazione è questa? Non fare non perché la cintura in molti casi ti salva la vita o riduce i danni, ma perché altrimenti il Potere di punisce).

Contemporaneamente ad una diversa forma di educazione, scrivevo, occorre agire su altri versanti.
Appunto, ridurre il potere dei politici.
Ora sono intoccabili, anche nell’evidenza della colpa.
Non spiegano, decretano.
Il sistema deifico lo permette.
Noi lo permettiamo.
Ho altre idee a tale proposito, che, se vorrete, esporrò meglio in seguito.

Come ultima provocazione, anticipo che ritengo che sia da cambiare persino la Costituzione, abilmente scritta per negare il potere ai cittadini.
Se la leggete bene (già, quanti l’hanno letta?) troverete termini astratti che nulla lasciano alla concretezza del nostro influenzare in qualche modo le scelte politiche, o di giudicare il politico dai risultati.
Solo per tornare al tema del Potere del Vaticano, invito a leggere l’art. 8 della Costituzione.
Quando si parla di sovranità, lo stato italiano non è contrapposto allo stato vaticano, come dovrebbe essere per correttezza di termini, ma alla “Chiesa cattolica”.
Una differenza da poco?
Lo Stato del Vaticano è concreto, nel suo luogo e nei suoi rappresentanti.
La Chiesa cattolica, astratta, è comunque in ogni angolo d’Italia.
Ecco da quanto in alto si legittima il potere della Chiesa.
Saluti confinati.

PS: scusate la fretta, ma ho poco tempo a disposizione per scrivere. E poco potere.

antonella_621

Homo Interrogans … sei scusato sia per la fretta, per il poco tempo … e anche per il tuo poco potere … Oggi rientrando in ufficio ascoltavo le telefonate alla “radio del bue” (Radio Maria) … ove gli ascoltatori richiedono “preghiere e lodi” per i motivi più disparati (Papa compreso) … Sentendo le loro richieste e le risposte della conduttrice con la sua “vocina modulata” … ed ora leggendo le tue parole … sai quanto ce ne vuole per uscire da una “.. forma mentis ..” … usando un espressione a me e soprattuto a te “impropria” oserei dire che servirebbe “un miracolo” … Un abbraccio di conforto … per l’attesa che sarà piuttosto lunga …

gigi53

Antonella_621 , mi chiedo perchè, quasi tutti dal Papa alla conduttrice di Radio Maria, usano la “vocina modulata” quando esprimono i loro concetti e le loro idee. A me sembrano agnelli, un pochino mannari.

homo interrogans

è stato di grazia perenne, quello dei mariani.
loro hanno la Verità e sentono oltre il mondo.
ma proprio la voce modulata tradisce il loro sentire.
è atteggiata e, dunque, una maschera.
per quanto in quella circostanza sentita.
oggi a radio maria ho sentito di un resunto attore-scrittore, sulla scia di diventare famoso (così sosteneva) che chiedeva consigli al prete di turno. il dilemma che lo dilaniava era un costante senso di colpa: sto peccando se mi inorgoglisco perché sto diventando famoso? non riesco a non pensarlo, anche se so che la mia abilità e solo un dono di dio, aiutatemi.
ecco, vi assicuro, da medico, qualche ansiolitico-ipnotico lo prescriverei in questo caso.
senza esitare.
e con scarsa speranza di successo.
vi invito a notare anche un altro particolare: le “folle” inquadrate dai media a ogni interminabile servizio sui discorsi del papa.
sguardi in adorazione, occhi spalancati, estasi immote di ciglia.
in quello sguardo non c’è spazio per il pensiero critico.
sono inquietanti.
li userei come comparse in un film di zombie.
altre maschere su volti.
mi rassicurano solo i primi piani delle inquadrature: per i cronisti si tratta sempre di enorme affluenza alle parole del santo padre.
chissà perché sempre quei primi piani del pubblico, così calati per l’appunto negli sguardi plasmati, così privi della possibilità di dare un’idea concreta del numero della folla.

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