Amici islamici, fateli smettere

«Amici musulmani, fateli smettere. Mettete a tacere chi fa sfoggio di facile retorica polemica, con il solo scopo di accaparrarsi visibilità. Chi fomenta ulteriori conflitti reca solo all’Islam l’ennesimo danno di immagine». E’ quasi un appello accorato quello che Stefano Allievi – sociologo, docente all’Università di Padova, saggista e profondo conoscitore dell’Islam italiano e europeo – si sente di fare, malgrado sia «rimasto quasi sbigottito» davanti alle parole di papa Ratzinger, visto che «negli ultimi giorni i suoi discorsi erano più anti occidentali che anti islamici».
Qual è stato l’errore più grossolano del papa agli occhi della comunità islamica: aver citato una frase del 1400 dell’imperatore di Costantinopoli, Manuele II Paleologo, che essendo allora in lotta contro i turchi e i musulmani attaccava duramente il Corano paragonandolo ad una fonte di odio e violenza, o il solo fatto di aver interpretato il Corano?
Credo che il papa abbia fatto un gigantesco errore comunicativo di cui non immaginava le conseguenze. Il suo era un discorso più da teologo, da professore, buono per una platea universitaria, ma non adatto ad un capo spirituale. Con questa sola mossa ha dilapidato il gigantesco capitale di simpatia che papa Wojtyla aveva ottenuto nel mondo islamico, perché era percepito come un uomo spirituale, testimone di fede e capace di gesti coraggiosi, come quello di andare a pregare in una moschea. Ma il gesto di Ratzinger, tra l’insipienza e l’incomprensione, dimostra anche la sua svolta politica rispetto al suo predecessore nel rapporto con l’islam. Non a caso ha abolito il dicastero dedicato al dialogo tra religioni considerando l’argomento nell’alveo del dialogo tra culture. Detto questo, è evidente che nessuno avrebbe avuto da ridire se avesse interpretato il Corano in senso positivo. E invece si è inserito nella forte controversia tra chi pensa che il Corano debba essere interpretato e chi crede invece che vada preso alla lettera, pretendendo naturalmente di indicare quale parte vada considerata.

Una controversia che spesso si è tradotta in persecuzione degli esegeti del Corano...
Sì, come dimostrano i recenti casi del sudanese Mahmud Taha impiccato nel suo paese per aver lavorato all’interpretazione del libro sacro, e del professore Nasar Abu Zayd esule processato in Egitto come apostata. Ma 30 anni fa non sarebbe accaduto: all’emergere dell’islam politico si è accompagnato il montare del letteralismo islamico. Gli ermeneuti seri vengono processati e così i letteralisti hanno buon gioco. Sono convinto, però, che loro non rappresentano il pensiero islamico, ma hanno solo molte garanzie politiche che li rendono vincenti. […]

Eppure Benedetto XVI aveva nei giorni scorsi criticato l’occidente, la sua mancanza di valori, il suo disprezzo per il sacro, e aveva rinnovato la sua condanna all’evoluzionismo di Darwin. Tutti punti di forza del pensiero fondamentalista islamico. Se non è bastato a suscitare indulgenza, non sarà perché il papa è percepito nell’islam come il simbolo massimo dell’occidente?
No, anche perché la critica dei fondamentalisti islamici è all’immagine di un occidente libertino e decadente, non certo quello cristiano incarnato dal papa. Infatti Karol Wojtyla era molto amato, perché aveva condannato la guerra e i suoi interventi erano spesso coraggiosi e sentiti verso i poveri e il terzo mondo.

E in Italia, come ha reagito e reagirà la comunità islamica?
Esattamente come altrove, anche qui ci sono spiriti esagitati che dalla polemica guadagnano visibilità e fomentano gli altri che, al più, hanno visto solo lo spezzone di Al Jazeera. Ma la maggioranza, compresi gli attori politici come l’Ucoii, hanno tutto l’interesse a placare gli animi e chiedono uno sforzo di comprensione e contestualizzazione. Non mi aspetto polemiche particolari in Italia, anche perché l’aiuto ai migranti è in stragrande maggioranza in mano a organizzazioni cattoliche. Bisogna stare attenti, perché è una vicenda complicata. Se non si ferma tutto presto nell’interesse di tutti, potrebbe diventare molto peggio della crisi delle vignette blasfeme danesi.

L’intervista al sociologo Stefano Allievi è raggiungibile sul sito del Manifesto

9 commenti

Germano

Il papa ha sbagliato, però non capisco:

“Amici musulmani, fateli smettere” sì, ok, ma…in che modo? Non specifica come fare? Avrebbe dovuto specificare in che maniera chiede di farli smettere.

roberto

Propongo ancora una volta l’uso del modello scientifico-matematico.
Cosa dice il Corano?
Lo si legga con l’occhio di chi ragiona sulla base che 1 + 1 = 2
Da scienziati che siamo dobbiamo prima vedere come stanno le cose nella sua materialità.
Si legga il Corano. Non rimarranno dubbi di sorta.
Io l’ho fatto. E’ stata una fatica boia, ma lo scienziato non teme la fatica mentale.
O no?

Franx

credo che le religioni stiano veramente rompendo i cosiddetti.soprattuto quelle violente legate a fini politici.dove è finita la sana razionalità?è possibile che un cumulo di invenzioni paradossali annienti tutto il senno umano?

roberto

x frank.
E’ possibile che un cumulo di invenzioni paradossali possa oscurare tutta il senno umano?
L’idea che una civiltà che manda i rover su marte possa essere sconfitta da trogloditi che viaggiano ancora con l’asino mi sorprende.
C’è bisogno che la scienza si affranchi dall’idiozia di politici e gironalisti, che fino a prova contraria tutto sono tranne che gente di scienza.
E’ proprio questo il punto.
Chi costruisce e progetta è lo scienziato.
Chi decide per tutti è il politico. Spesso quest’ultimo non conosce nemmeno cos’è un atomo.
Giovani, prediligete studi più scentifici e meno umanistici/chiaccheroni.
Ne va del nostro futuro.

Germano

Io credo che sia un mistero del cervello umano da esplorare scientificamente, che va al di là della religione. Per esempio, l’ateismo russo nel ‘900 non ebbe più senno…

Franx

io per esempio studio filosofia,ma sono ateo e molto vicino alla scienza ed al suo metodo.
sono conscio del fatto che molti filosofi si definiscono credenti,in realtà un filosofo onesto non può e non deve essere credente.deve usare la razionalità e la logica.non si può credere analizzando filosoficamente i cosiddetti testi sacri,a meno di non avere seri problemi mentali.

Edoardo

Concordo con Roberto, dopo i rover su Marte ci distruggeremo per far primeggiare o il Dio cristiano o Allah musulmano…entrambi peraltro inesistenti. Complimenti! Qualcuno dia dei sedativi alla salma di Darwin: si sta contorcendo violentemente.

– Edoardo.

Andrea

A volte ho dei dubbi sulle persone che occupano il potere;
una parte di me tende a pensare che per occupare i vertici del comando occorre essere
intelligenti e agire di conseguenza, in quest’ottica la deduzione che ne traggo è che
quando i potenti parlano alle masse sono ben consci di cio’ che dicono, che i loro discorsi
sono ben calibrati, e sanno bene quali reazioni susciteranno; in riferimento alle
esternazioni di b16, esse mi appaiono quindi come una provocazione voluta i cui intenti
erano quelli di gettare benzina sul fuoco per ravvivare lo scontro con il mondo islamico
com’è successo, così com’era ampliamente prevedibile.
Non che ritenga intelligente uno scontro di civiltà, ma se questi sono gli intenti, la mossa non è sbagliata.
L’alta parte di me invece tende a pensare che non sempre i potenti sono giunti a essere tali
perchè dotati di chissà quale intelligenza e che anch’essi a volte semplicemente le sparano
grosse combinando guai seri; in quest’altra ottica le esternazioni di b16 le considero solo
una colossale gaffe a cui sarà arduo porre rimedio.

Ho anche dei dubbi su quale delle due ipotesi sia da preferire, o se non ci sia una terza possibilità che in qualche modo le unisca entrambe.

roberto

Mi associo a 2 tipi di dubbio.
Inoltre ritengo che questo dubbio dia però una certezza: l’uomo discende dalla scimmia, e molti uomini sono tuttora in transizione.
Dov’è l’anello mancante tra scimmia e uomo?
Accendete il tg e avrete modo di vederne a iosa.

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