Gaudí

Il carattere religioso è quello che tende sempre a ciò che è più grandioso, dal momento che il suo obiettivo è un mistero, qualità che si raggiunge mediante un’infinità di mezzi. Questo ci obbliga a considerare attualmente la religione in relazione alla società, dato che è passato il tempo in cui la fede e l’entusiasmo religioso edificarono un’infinità di cattedrali; tenendo presente che il carattere religioso procede in modo indeciso, gli oggetti religiosi soggiacciono a un’idea profana: l’arte. Nel fare un tempio non si pretende che esso abbia le qualità proprie di un Dio temibile che si sacrifica per il genere umano o che sia la dimora dell’onnipotenza di miliardi di sistemi solari; non ci si pone neppure l’obiettivo di lasciar trasparire una vittoria sublime, qual è il Sacrificio incruento. Si cerca piuttosto l’imitazione di forme di altre epoche, che certamente erano magnifiche a quel tempo, dato che ancora percepiamo qualcosa di quel sacro incenso. Ma quel linguaggio non è nostro, e ciò che vediamo nella riproduzione di quelle forme è più il ricordo delle forme plastiche, le reminiscenze di quegli uomini, che l’idea che esse racchiudono, rivelandoci in una maniera vaga la Divinità. Ciò significa che nel riprendere gli stili gotici adoriamo più il Medioevo, con i suo pregi e i suoi difetti; le sue forme plastiche ci richiamano alla memoria fatti, personaggi e tradizioni di quelle genti […] Ne deriva che le concezioni moderne sono ciò che potremmo chiamare puramente architettoniche; non si dà possibilità né alla pittura né alla scultura di mettere in evidenza i misteri della santa religione; non si consente loro neppure di occuparsi, come dovrebbero, della rappresentazione dei martiri, come nel Rinasciment o con le sue brillanti e sublimi pitture […] i mezzi di esecuzione sono cambiati completamente; a quel tempo, tutta la filigrana idealizzata di quei templi si poteva realizzare a un costo non elevato, oggi la scultura più piccola, un insignificante capitello che le ombre della navata devono nascondere, costa in modo esagerato; per l’aumento del prezzo della manodopera è impossibile fare un uso generoso di modanature, trafori, sculture ecc.; per questo ci vediamo obbligati a essere parchi e persino miserabili una volta adottato lo stile; e necessariamente costruiamo edifici incompleti che non dicono nulla, perché gli elementi di cui disponiamo sono completamente diversi, i nostri edifici moderni possono, malgrado tutti i sacrifici, essere paragonati a quelli di quei tempi? Reggerà il paragone l’edificio del Sacro Cuore di Parigi con la cattedrale della stessa città, e non rimarrà piuttosto molto e molto indietro solamente nominando quelle di Reims, Colonia, Strasburgo, Chartres? Dove sono i monumentali portali, le sette torri, le immense volte? […]

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2 commenti

Francesco M.Palmieri

Vigliacca boia avesse nominato una chiesa italiana!

FrAncesco

Poverini!! forse hanno bisogno di un qualche altro aiuto materiale (in denaro vale a dire!). Gli introidi dell’8 x 1000, l’esenzione ICI, i vari finanziamenti provenienti da enti laici pubblici non gli bastano più?

+ ospedali, + scuole pubbliche e – chiese

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