Una “decisione moralmente inaccettabile, perché contrasta con il fondamentale principio che ogni essere umano ha sempre dignità di fine e non può mai essere utilizzato e sacrificato come se si trattasse di un mezzo”. A ribadire “la più ferma deplorazione” della Chiesa italiana per la recente decisione del Consiglio dei Ministri dell’Unione europea di “prevedere finanziamenti comunitari che agevoleranno le ricerche sulle linee cellulari staminali di origine embrionale, la cui produzione comporta la soppressione di embrioni umani”, è stato oggi il card. Camillo Ruini, aprendo il Consiglio permanente della Cei. Una “analoga valutazione” Ruini l’ha espressa per le “iniziative” e le “scelte” prese in sede europea dall’Italia, con il ritiro dell’adesione alla “dichiarazione etica” da parte del ministro Mussi, poi avallato dal governo “e non chiaramente sconfessata dal voto del Parlamento”. […] “Nel prossimo futuro – ha proseguito il cardinale soffermandosi, nella prolusione al Consiglio permanente della Cei, sulle tematiche legate alla famiglia e alla vita – sarà molto importante che si affermi un atteggiamento diverso, specialmente su un tema di grande spessore etico e sociale, come la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio, respingendo senza ambiguità le ipotesi e proposte di riconoscimento giuridico pubblico delle unioni di fatto”. Non è mancato un riferimento al problema del testamento biologico, molto dibattuto non solo ormai negli Stati Uniti: “Analoga attenzione – le parole del presidente della Cei – va data al problema delle dichiarazioni anticipate di trattamento, dove il giusto rifiuto dell’accanimento terapeutico non deve essere portato fino al punto di legittimare forme più o meno mascherate di eutanasia”. […]
Ruini: nuovi alt a ricerca, pacs e testamento biologico
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Da http://www.avvenire.it, Oriana Fallaci
I RICORDI
Ha aperto la strada a un punto di vista femminile forte però non ideologico, senza voler diventare «uguale» a un uomo, anzi inventando un altro modo di scrivere Laica dichiarata, sostenne il divorzio;ma quando le donne «emancipate» erano per il diritto d’aborto,lei scrisse la «Lettera a un bambino mai nato»
Non femminista: donna libera e fiera
No alla ricerca sugli embrioni,«anche se le staminali potessero guarirmi»
Di Lucetta Scaraffia
Tutte le donne emancipate che scrivono libri e sui giornali, quando hanno il coraggio di difendere un punto di vista scomodo, devono qualcosa a Oriana Fallaci: è lei che ha aperto la strada a un punto di vista femminile autorevole e non ideologico, con una scrittura diretta e coraggiosa a cui pochi uomini erano usi. Ed è lei ad avere insegnato che una donna può avere più lucidità e coraggio di un uomo e sentirsi più libera dai condizionamenti della cultura dominante. Questa è vera emancipazione: non diventare uguale agli uomini e dimostrare di saper fare la giornalista come un uomo, ma inventare un modo diverso di scrivere, che non si saprebbe pensare separato dal suo volto, dal suo stile nuovo: capelli raccolti in treccine, pantaloni e scarpe basse, ma – come ha ricordato Lucia Annunziata nel bel ritratto dedicatole su Italiane – senza cedimento alla sciatteria: «Dietro quel modo di portare un volto, un trucco, un corpo, c’era ovviamente la sfida a cui tutto alludeva: difficile immaginare una donna più moderna di questa che fin da giovanissima ha fatto ciò che a quel tempo si chiamava “un lavoro da uomo”». Ma la Fallaci non è stata solo una radicale trasformatrice dell’immagine di donna, non è stata solo la protagonista di una trasformazione radicale del mestiere giornalistico, ma anche e soprattutto una donna emancipata che è riuscita a sfuggire a ogni condizionamento ideologico femminista. Sostenne vigorosamente la legge sul divorzio quale laica dichiarata – che pure negli ultimi anni ha preferito definirsi laica cristiana – ma nel 1975, quando più o meno tutte le laiche emancipate difendevano il «diritto di aborto» dalle critiche della Chiesa, scrisse quel libro struggente e anticonformista che è Lettera a un bambino mai nato. Un libro che ricordava come la gravidanza sia un colloquio fra una donna e una nuova vita che comincia subito, un legame intensissimo che non si può distruggere impunemente. Oriana, che aveva saputo essere corrispondente di guerra e intervistatrice di potenti come e meglio di un uomo, qui rifletteva sull’aborto come una donna, ma senza cadere nella retorica ideologica del femminismo. Lei stessa ricorderà la sua opposizione alla legalizzazione dell’aborto nel lungo articolo uscito sul Corriere della sera il 3 giugno 2005 a favore dell’astensione nel referendum sulla legge 40. In un quotidiano schieratosi apertamente a favore del voto, la Fallaci prese con il coraggio e la chiarezza a lei abituali una posizione che sapeva sarebbe stata accusata di oscurantismo e sudditanza alle gerarchie cattoliche. Non ebbe così remore nel denunciare la somiglianza della manipolazione degli embrioni con la ricerca nazista, denunciando coloro che «con burattinesco sussiego dichiarano che l’embrione non è un essere umano» e che «con pagliaccesca sicurezza proclamano che non ha un’anima», e ricordando che queste affermazioni non sono, come si pretende, frutto di pacata ragione, ma «un dogma che non vale più del mio». Oriana, come sempre, entrò prepotentemente nella polemica con tutta se stessa e con il dramma della sua malattia, scrivendo che non le importava nulla dell’astuto ricatto degli scienziati, della loro promessa di guarire tutte le malattie: e «non me ne importerebbe nemmeno se le staminali servissero a guarire il mio cancro anzi i miei cancri», perché la scienza ha preso una cattiva strada, cominciando «a essere una minaccia per il genere umano». La stessa logica lucida e stringente adottò su Il Foglio a proposito dell’eutanasia praticata su Terry Schiavo, con una argomentazione che si deve ricordare adesso, quando il parlamento sta per affrontare il problema del testamento biologico: «È una buffonata, perché nessuno può predire come si comporterà dinanzi alla morte» e perché «l’istinto di sopravvivenza è incontenibile, incontrollabile». Lo sapeva bene lei stessa, che ha combattuto con tenacia contro la malattia che l’ha portata alla morte, quando aveva ancora tanto da dire, tante battaglie da fare.
Un ovulo e un po’ di sperma chiusi in un barattolo sono potenzialmente un “bambino non-nato”. Da ora quindi tutti coloro che oseranno far del male a detta zuppa saranno condannati all’ergostolo dai poeti e poetesse (donne libere, non femministe – vade retro!) che sono tanto nobili da difendere organuli e citoplasmi e che se ne fregano altrettanto nobilmente, in nome dei loro Alti Principi, dei drammi concreti delle singole persone che, DI SOLITO, non ricorrono all’aborto per divertimento.
Alleluja!
La solita sequela di luoghi comuni, la solita minestra riscaldata, lasciamo bollire Ruini nel suo brodo, commentare simili stronzate non ne vale la pena, si rischia di prenderlo troppo sul serio.
Fino a pochi decenni fa un banbino nato deforme non veniva battezzato perchè ” NON A IMMAGINE DI DIO!” ora poche cellule, per quella stessa chiesa, sono un essere umano con tanto di diritti !
Tutte le teorie teologiche cozzano con le scoperte scentifiche e la chiesa cerca di ostacolarle nei modi più inverecondi alzando la voce e trincerandosi dietro dogmi cervellottici con salti acrobatici di interpretazioni propinati senza posibilità di replica.
Leggetevi la storia dei papi, del concilio cadaverico, del perioodo della pornocrazia, di Marozia, di Giovanni XII , è una lettura ILLUMINANTE ! Ve la consiglio caldamente. B.
Sarei d’accordo con Umberto, se non fosse che “simili strXXXte” sono prese molto sul serio dai nostri politici ed hanno quindi un forte impatto sulle nostre esistenze.
Il problema dei ruini, dei germani e (in misura minore, occorre ammetterlo) delle fallaci dei nostri giorni, e’ che hanno sufficiente supponenza da essere sicuri di avere la Verita’, non semplicemente delle loro rispettabilissime opinioni.
Quindi si arrogano il diritto di prendere delle decisioni in nostra vece, semplicemente perche’ noi sbagliamo e loro hanno ragione. Pretendono di decidere come NOI, come TUTTI debbano vivere, morire, curarsi (o piu’ spesso come NON curarsi), scopare, mangiare, vestirsi. Decidono senza tentennamenti che cento cellule (meno di quante ce ne sono nel cervello di una mosca) sono un Essere Umano, perche’ e’ la Verita’ e non si discute, e tale Essere Umano non va sacrificato per bazzecole come salute (o anche solo il benessere) della madre o per cure per malattie come alzaimher, sclerosi multipla, parkinson, tumori.
La nostra vita e’ del loro dio, non nostra. Quindi noi non possiamo disporne:
abbiamo l’obbligo di viverla secondo la loro (delirante, disumana, sessuofoba, necrofila) morale. E parlano della NOSTRA vita: perche’ nessun laico, mi risulta, ha mai imposto ad un credente come morire, come mangiare, come scopare, come vestirsi.. come vivere. La loro non e’ in questione.
…poi protestano quando altri, che dispongono di altre Verita’ ugualmente assolute ed indiscutibili, criticano il loro adorato pastore (tedesco) quando egli li insulta (secondo l’ottica di quegli altri, che non e’ che siano molto piu’ tolleranti, o mi stiano molto piu’ simpatici, si intenda).
..no, Umberto, non possiamo non curarci di loro, perche’ se appena gli sara’ possibile, loro non ce lo permetteranno.
Mi chiedo se tra un po vanteranno diritti di copyright sui geni, sui cromosomi e sulla razza umana in quanto creatura di DIO.
Quest’uomo è INTOLLERANTE alla libertà di ricerca e INTOLLERANTE alla felicità delle persone che di fatto sono unite in coppia.
Come si può prenderlo sul serio?
Segnalo che c’è un ottimo articolo sulla home page di questo sito: “Inconsistenza logica delle tesi cattoliche sull’embrione” di Luigi Tosti.
Ne consiglio la lettura.
L’impressione è che dilaghino moralismi fuori luogo.
Gli embrioni sono vite umane in potenza e non in atto come le persone reali ergo anteporrei la salute delle seconde ai primi.
Se la volontà generale (intendo cattolici e non) è di salvare vite, sarebbe auspicabile concentrarsi sugli esseri umani anzichè su un pugno (o qualche miliardo, che differenza fa?!?) di cellule che una tradizione tutta uomocentrica eleva al di sopra di molti animali massacrati impietosamente, come quelli per ingrassare chi la sostiene.
Questa spiccata considerazione che alcuni nutrono per invisibili embrioni/cellule staminali evidentemente supera quella che si dovrebbe partare verso problemi ben più gravi, ma c’è chi si perde in dibattiti vuoti come questo (anche se importante nei principi).
inconsistenza fin che vi pare. In italia decidiamo noi. Voi minoranza non contate niente. Abbaiate fin che vi pare.
bondì.
@pretone_vecchio_stampo:
Giusto. Hai ragione. Le minoranze non contano. Non ci resta che augurare a te e quelli come te un bel cancro, cosi’ magari cambiate idea almeno sulla ricerca.
bravo, fai come il tuo papa: forte coi deboli e debole coi forti.
approfittane, finchè puoi… come i bambini di quinta elementare che rubano la merenda a quelli di prima.
Anche immedesimandomi nella mentalità (non certo razionale) del credente cattolico, non riesco a trovare UN motivo che sia UNO per vietare il riconoscimento delle coppie omosessuali.
il ciarlatano_vecchio_stampo non si e’ ancora accorto che la maggioranza e’ cambiata… Ma dice messa ad occchi chiusi? Non vede che alle sue ciarlatanate assistono solo quattro vecchie beghine che presto finiranno sotto terra???
Vorrei ricordare al Pretone_vecchio_stampo che in Italia si stimano circa 10 milioni tra atei, agnostici ed indifferenti, e non siamo noi che abbaiamo ma bensì il vostro PASTORE TEDESCO!
Ruini dice:
«decisione moralmente inaccettabile, perché contrasta con il fondamentale principio che ogni essere umano ha sempre dignità di fine e non può mai essere utilizzato e sacrificato come se si trattasse di un mezzo»
Che bestemmiona, caro Ruini… oh non e’ stato il tuo dio a mandare il suo unico figlio a sacrificarsi sulla croce per togliere i peccati dal mondo????
Roberto Grendene
Egregio Sig. Vecchio_Stampo,
Le consiglio vivamente di memorizzare il suo intervento e di riguardarselo fra 5-6 anni. A quel punto, quando anche l’Italia sara’ forzata dal resto di Europa (Polonia a parte) ad adeguare la sua legislazione agli standard degli altri paesi civili, a prescindere dal raglio dei vari cardinali e di politici baciapile, potra’ forse esserLe utile rendersi conto che la sua “maggioranza” di decerebrati italioti forse non aveva tutto il peso che Lei attualmente Le attribuisce. Si goda questo momento, finche’ dura. Potrebbe non essercene un altro.
Mangiapreti Moderno Stampo
ragazzi, i vostri commenti sono divertenti, ma non diamo da mangiare ai troll tipo pretone_vecchio_stampo.
Siccome evidentemente non ha nulla da fare oltre che ingrassare a nostre spese grazie agli sgravi fiscali e all’8×1000, si diverte a leggere i vostri indignati commenti a interventi assurdi come quello del 19 Settembre 2006 alle 17:14.
Ignoratelo, vedrete che tornera’ a scoparsi la perpetua e ci lasciera’ in pace 🙂