Fede, ragione e lapsus

Era dunque un lapsus, con il relativo significato involontario e profondo, voce dal sen sfuggita: la rozza battuta su Maometto e l’imperatore greco non era né necessaria né funzionale alla tesi che Benedetto XVI ha sviluppato a Regensburg, e cioè che tra fede e ragione non c’è contrasto, la fede arriva là dove ragione e scienza si fermano, ma esse sono una grande conquista dell’umanità, resa possibile da quell’ordine intellettuale che il creatore ha dato all’universo e del quale all’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza, ha concesso la chiave. Il fine politico della lectio era di allargare la famosa questione delle radici dell’Europa alla Grecia, nella veste dell’ellenismo. Alla tradizione del Vecchio e del Nuovo Testamento la tradizione greca dei «Settanta» avrebbe dato non solo il passaggio da una lingua all’altra, ma qualcosa di più. Il duplice senso di logos, parola e ragione, che sta all’inizio del vangelo di Giovanni, non sarebbe casuale: l’evangelista voleva significare, fa intendere Benedetto XVI, le due cose; discutibile, come Barbaglio osserva: per Giovanni logos è parola, messaggio. In ogni modo, prosegue Ratzinger, l’ellenismo sarebbe la prima felice inculturazione, nel senso di innesto, nel e del cristianesimo. Che invano «tre ondate» critiche hanno cercato nei secoli di azzerare. La Costituzione europea, si può intendere, le deve riconoscere tutte e tre, anzi nel cristianesimo ellenizzato trova una felice sintesi. Allo scopo dell’intreccio tra fede e ragione, se proprio Joseph Ratzinger voleva citare il dialogo fra il Paleologo e il persiano – per il vezzo di informare dell’ultimo libro letto – poteva ricordarne soltanto la conclusione, che non avrebbe destato ire funeste tra i musulmani, mentre la definizione di Maometto come colui che nulla apporta se non il fatale concetto di guerra santa è francamente insultante.
Da laici maliziosi possiamo aggiungere che ci voleva una notevole sfacciataggine dell’imperatore bizantino per affibbiare nel 1391 a Maometto la guerra in nome di Dio: erano appena terminate le otto o nove crociate contro l’Islam indette dai papi di Roma, e non c’era stata nessuna jihad contro l’occidente. (Lui in persona, il Paleologo, sarebbe corso a cercare aiuto in Europa contro i turchi, che avrebbero vinto lui e gli altri cristiani a Nikopolis. Vero è che quella nessuno la chiamò una guerra santa ma, come era, una vera e propria guerra territoriale che avrebbe visto la fine dell’impero bizantino e il formarsi e l’avanzare di quello ottomano su ambedue le sponde del Mediterraneo, fino a Vienna). Perché Ratzinger s’è ficcato in questo ginepraio? Lascio ad altre competenze altri aspetti della lezione a Regensburg. Nel primo secolo ebraismo, cristianesimo ed ellenismo, osserva Barbaglio, erano universi in reciproca circolazione. Mi pare invece poco dimostrabile il legame fra l’asse portante del pensiero greco, cinque secoli prima di Cristo, e l’ebraismo e poi il cristianesimo. E’ persuasivo su questo Oliver Roy. Mi preme osservare che la ragione critica e la scienza moderna non evitano la domanda «da dove veniamo» e «dove andiamo», come pensa Benedetto XVI. Rispondono che la vita viene da un processo fisico-chimico che datano a tre miliardi di anni, che la specie umana deriva dal suo articolarsi e che probabilmente andrà verso una fine, come le altre specie viventi. E’ più consolante pensare che un’intelligenza fuori del tempo e dello spazio ci abbia creato con un atto di volontà e ci riaccoglierà nel suo grembo, ma il pensiero freddo e l’accettazione della finitudine è appunto quel che distingue credenti e non credenti. E sarebbe utile ascoltarsi senza tentare reciprocamente di convertirsi.

L’articolo di Rossana Rossanda è apparso sul sito del Manifesto

10 commenti

karlmarx

Già..senza tentare di convertirsi…il proselitismo dei cristiani, non ci rinunceranno mai!

roberto

Una domanda cartissimi e pochi amici:
Come lo vedete il fatto che alcuni scienziati, medici, ecc (a dire il vero molti) sono seccamente credenti?
Uno a caso, Zicchicchi.
E’ pazzo? Non mi pare proprio. E allora?
E gli altri miliaia, o milioni di biologi fisici matematici ecc.???

Carlo

a roberto:

Zichichi (almeno scrivi giusto) e’ la favola dei fisici italiani. Te lo dico xche’ sono un fisico. Se non ci credi leggi “Zichicche” di Odifreddi. Recensione su http://www.vialattea.net/odifreddi/.

Quell’uomo (Zichichi) e’ di un’ignoranza pari solo alla sua presunzione. Meglio non dire come ha fatto carriera, e’ un forum pubblico questo. Personalmente ho avuto solo una volta il discutibile onore di avere in mano un suo libro. E’ stato materia di risate con un gruppo di amici fisici (credenti e non) per un’intera serata, tante erano le affermazioni incredibili in esso contenuto.

Mi dispiace Roberto ma ti consiglio di sceglierti scienziati credenti piu’ credibili, scusa il terribile gioco di parole 🙂

PS: mi piacerebbe che ci fossero milioni di scienziati, ma dubito che l’ordine di grandezza sia quello….

Kaworu

Concordo con Carlo.
Ho già consigliato in un altro post il suddetto libro al caro Roberto.
Ma gli basterà, eventualmente, sfogliare un libro qualunque di Odifreddi… Qualcosa su Zichichi lo trova sicuramente 😉

(oppure guarda Crozza quando lo imita, se non ti va di leggere)

Shingi Ikari

Zichichi fa solo ridere i polli.

Quoto al 100%, invece, l’interessantissimo articolo di Rossana Rossanda.

Carlo

Condivido anche io le parole di Rossana Rossandra, specialmente la bellissima conclusione sulla finitezza e sulla fede come bisogno di consolazione.

Maurice

Come lo vedete il fatto che alcuni scienziati, medici, ecc (a dire il vero molti) sono seccamente credenti?
Uno a caso, Zicchicchi.

Io credo che buona parte degli scienziati fingano di credere.
Il mio professore di fisica a medicina, per esempio, ha usato diverse volte frasi del tipo “se dio avesse deciso di creare la molecola dell’acqua diversa…”, ma quando ho provato ad accennare il discorso della religione in privato mi ha fatto capire che in realtà non credeva. Penso sia il modo più rapido per farsi accettare (vedi CL).
Riguardo altri scienziati realmente credenti.. mi sono posto spesso la stessa domanda. Il neurologo di mia madre era un credente fervente… ed è persino stato intervistato per la trasmissione Misteri riguardo i miracoli di un santo. Ho visto un pezzo dell’intervista, non ho ascoltato purtroppo quello che diceva… non so cosa possa aver testimoniato, dato che quel santo è morto prima che lui diventasse medico…
Mi chiedo quale sia la credibilità di “scienziati” simili.

Giuseppe Murante

Anch’io sono un fisico, un astrofisico per la precisione.
E conosco degli ottimi scienziati sinceramente credenti.
Attenzione a non demonizzare, o tentare di ridicolizzare “a priori”, chi non la pensa come noi.

La scienza e’ un metodo, non una fede o un’ideologia. Se contraddizione con la fede (non sto parlando delle posizioni di qualche chiesa, adesso, ma della fede personale) c’e’, e’ nell’elaborazione successiva che ciascuno puo’ fare a livello filosofico sulle teorie e sulle scoperte scientifiche, non nella scienza in se.
Questo implica anche che, tra gli scienziati, l’agnosticismo e l’ateismo siano largamente diffusi: evidentemente tale elaborazione qualche contraddizione con la fede la puo’ creare… ma non e’ un percorso univoco ne’ tanto meno scientifico.

Il problema della chiesa cattolica e’ esattamente quello di non accettare che, nel campo della filosofia naturale, la fede non riesce a competere col metodo scientifico. Ma questo per motivi puramente pragmatici: il secondo ottiene risultati che con la prima non si riescono ad ottenere.

Naturalmente questo non si applica a Zichichi: l’uomo e’ incommentabile e mi associo a quanto detto da Carlo e Maurice.

Carlo

Ciao Giuseppe,

bello incontrare un’altro fisico sul sito UAAR 🙂 Saluti e in bicca al lupo per il tuo lavoro… Concordo con te, esistono certamente scienziati credenti, per esempio Abdus Salam (intervista a http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=448 , nobel per la fisica nel 79 insieme all’ateo Weinberg) che tra l’altro per la gioia di Roberto e di tutti i fallacisti (neologismo da me inventato) era un musulmano persiano.

Saluti

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