Si apre oggi la difesa del “pioniere della clonazione” in disgrazia, il veterinario sudcoreano Hwang Woo-suk, accusato di aver violato la legge nazionale sulla bioetica e di frode ai danni dei finanziatori del suo progetto, organi privati e statali. […] Il veterinario, un tempo “eroe nazionale”, è caduto in disgrazia dopo che la comunità scientifica internazionale e l’Università della capitale hanno smascherato i risultati delle sue ricerche sulle cellule staminali embrionali, del tutto falsificati in laboratorio per dare l’impressione di essere riuscito a clonare cellule sane da malati affetti da patologie al momento incurabili. Hwang era considerato uno dei più importanti studiosi al mondo in campo genetico. I risultati delle sue ricerche erano stati pubblicati nel 2004 e nel 2005 in due numeri dell’importante rivista scientifica statunitense Science. Il ricercatore affermava di aver creato linee di cellule staminali con la clonazione di embrioni umani. Science ha tuttavia ritirato entrambi gli articoli dopo che la Seoul National University (Snu) ha reso noto che gli studi erano contraffatti, e che le cellule staminali non erano state create geneticamente ma provenivano da ovuli di donatrici. Da maggio, Hwang si trova sotto processo per appropriazione indebita di fondi statali e privati per un valore di circa 2,8 miliardi di won [circa 2,5 milioni di euro ndr] e per aver comprato gli ovuli necessari alla sperimentazione, pratica che nel Paese è proibita dalla Legge sulla bioetica. Per questo motivo, il governo gli ha ritirato la licenza di ricercatore. Se ritenuto colpevole, rischia fino a tre anni di carcere. Nel corso delle prime audizioni, il veterinario ha ammesso di aver ordinato ai suoi assistenti di falsificare i risultati dei primi esperimenti, per far credere che l’esperimento stesse riuscendo, ma si è detto “sempre convinto” che la ricerca principale potesse funzionare. Al momento, Hwang è tornato al lavoro in un laboratorio privato aperto dalla Fondazione di ricerca biotecnologica Suam, che vuole specializzarsi sui trapianti di organi fra specie diverse.
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