Tamaro: «Perché dico no ai falsi valori»

[…] Poi sono venuti altri romanzi, saggi, film, interventi sui giornali, il rapporto con i lettori è continuato attraverso una rubrica su Famiglia Cristiana oin maniera diretta […] Lo scandalo si ripete, non soltanto perché la scrittrice triestina ha superato un trauma personale, per il clamore del successo e l’assalto dei critici […] , ma perché affronta con lo stile limpido e il coraggio che le sono propri alcuni dei grandi temi contemporanei: l’autonoma ricerca della spiritualità, la manipolazione genetica e la procreazione assistita, il dramma dell’aborto, la confusione ideologica del Sessantotto, il nichilismo del Novecento, la forza rigenerante della natura messa continuamente sotto assedio. […] Il libro contiene diversi passaggi critici verso la manipolazione genetica e una certa diffidenza verso le tecniche di procreazione assistita. «Intendiamoci — dice la Tamaro — non sono un’oscurantista, credo che le coppie debbano essere aiutate e assistite nel loro desiderio di mettere al mondo dei figli. Ma sono contraria alle esagerazioni perché ancora oggi sappiamo così poco. Faccio delle riflessioni: cosa sarei oggi se fossi stata tre anni in un freezer come embrione? Perché poi questo continuo accanirsi nell’imporre la propria volontà e non porsi delle domande sul destino, non accettare che la vita è continuo cambiamento e non certo un infinito presente in cui si può chiedere e ottenere tutto?». Alla ricerca dei propri genitori, Marta scopre che la madre, morta quando lei aveva quattro anni, aveva subìto un aborto praticato in un collettivo femminista. «Durante la contestazione avevo molte amiche femministe e benché non fossi per niente interessata alle tematiche religiose, cercavo sempre di dissuadere quelle ragazze che praticavano l’interruzione di gravidanza nei collettivi femministi con il metodo Karman, considerato quasi una pratica liberatoria». I riti dei collettivi studenteschi, le parole d’ordine di libertà e ribellione: il Sessantotto viene rappresentato come una lunga stagione di conformismo ideologico e confusione. […] Nella pars destruens del romanzo, una figura negativa è quella del padre, un filosofo nichilista che conoscerà la figlia soltanto quando sarà adulta. Nella descrizione fisica, magro, con la barba, lo sguardo magnetico, il personaggio Massimo Ancona fa venire in mente il sindaco di Venezia e studioso di Nietzsche, Massimo Cacciari. Susanna Tamaro ride: «Può darsi. In realtà il modello è stato il mio padre vero, che si è separato molto presto dalla mamma. […] la parte centrale che è la scoperta della propria identità personale attraverso la storia dei genitori nella confusione del Sessantotto, Marta affronta la parte conclusiva del suo cammino, la scoperta della fede nella terra dei padri, un kibbutz in Israele. Anche questa parte è forte e sorprendente: una scrittrice considerata oggi un’icona della cultura cattolica descrive la ricerca religiosa attraverso il dialogo con credenti ebrei e cita nel suo viaggio in Terra Santa il tempio Bahai di Haifa, simbolo del sincretismo tra cristianesimo, ebraismo, islamismo, buddismo. «La famiglia di mia madre, Veneziani, era di origine ebraica. Io sono una lontana parente di Italo Svevo. Nessuna meraviglia quindi se ho ambientato la parte finale del romanzo nei luoghi, come Haifa e Cafarnao, che ho visitato per la prima volta in un lungo viaggio nei primi anni Ottanta. Sia Va’ dove ti porta il cuore sia Ascolta la mia voce sono due romanzi di ricerca spirituale. Mentre il primo raccontava l’inquietudine di una generazione borghese in crisi ma ancora legata a valori quasi ottocenteschi, qui racconto la ricerca spirituale in un mondo frantumato, da parte di una generazione che sta raccogliendo i cocci della grande esplosione. La crisi benefica che investe oggi anche la Chiesa cattolica, figlia di questo cambiamento, è che chi si avvicina alla fede non lo fa per conformismo, ma per una libera scelta». Una scelta con percorsi diversi e un approdo riconciliante. Alla fine Marta farà l’incontro con la Bibbia, il libro che ci fa vedere oltre gli orizzonti della materia. […]

Fonte: Corriere.it 

24 commenti

mauro cassano

La signora dovrebbe seguire il consiglio che Albert Einstein diede a John Forbes Nash: quello di studiare un po’ di più e meglio, prima di parlare di cose che ci scommettiamo tutti, non conosce neppure.

Per chi voglia avere un quadro migliore dell’esperienza dei collettivi femministi degli anni della contestazione, scevro da tutti i deliri new age di questa esaltata, suggerisco R. Levi Montalcini – Senz’olio contro vento, ed. Baldini & Castoldi.

Per quanto attiene alla fecondazione medicalmente assistita, all’embrione e al pre-embrione (distinzione che forse la signora non conosce a giudicare dal fatto che parla di “embrioni congelati” con sicumera) è consigliabile la chiarezza. Con la clonazione terapeutica il trasferimento di un nucleo da una qualunque cellula dell’organismo umano in un oocità preventiamente privato del suo può dare origine ad un embrione. Una domanda è lecito rivolgere alla signora: per questa ragione dovremmo metter al bando la chirurgia visto che un qualsivoglia intervento chirurgico porta alla distruzione di qualche cellula che potrebbe dar vita ad un embrione?

Il fatto poi che si sappia così poco di queste tecniche è relativo alla sua persona. Certo si potrebbe sapere molto (nonostante la scienza proceda a passi da gigante) se solo venissero fatti dei coraggiosi stanziamenti a favore della ricerca di base (il resto sono applicazioni della ricerca), ma forse per la signora è opportuno preoccuparsi della spremitura delle olive nella sua tenuta o di scriver patetici libri pieni di id(d)iozie.

Tiziana

quello che maggiormente mi indispettisce dei cattolici è questo uso smodato della parola valore.i valori che so, potrebbero essere non tradire la fiducia degli amici, non essere eccessivamente vanitoso, non raccontare troppe balle. l’aborto, e anche la ricerca scientifica, non sono valori sono questioni sanitarie e che servono allo sviluppo e alla tranquillità della persona. poi in particolare l’aborto serve, e magari noi ci dimentichiamo un pò troppo di questo, soprattutto alle congeneri dei pvs o che sono povere e che non possono accedere all’informazione.

roberto

>l’aborto, (…) non sono valori sono questioni sanitarie

ha ha ha ha… questa è bella.
Come disse Menghele. “il mondo ha un virus, e io lo stò curando. Gli ebrei sono il virus.”
L’olocausto una questione sanitaria……..
Come l’aborto. Evidentemente tiziana tu non hai figli, non hai mai visto un’ecografia, altrimenti una strampalata del genere non l’avresti detta.

cartman666

Roberto, prima ti faccio notare che Mengele si scrive senza l’h, poi paragonare l’aborto all’olocausto, sicuramente e’ proprio da re dei troll, quale tu sei, indiscutibilmente!

roberto

e io dico che il troll sei tu, indiscutibilmente.
Inoltre non mettti nemmeno il nome…..
Oltre al faqtto di non scrivere nulla di interessante ma solo di dare dei troll a chi non sai come controbattere

roberto

e dal momento che di aborto sono morti da quando è stato istutito corca un miliardo di persone, direi che è irrispettoso per l’aborto, sminuirlo al punto tale da paragonarlo con il più bonario olocausto.
IN CONFRONTO L’OLOCAUSTO ERA UNA GOLIARDATA.

Carlo

Sigh, la Tamaro!! Ma cosa abbiamo fatto di male per meritarci simili intellettuali. “…con lo stile limpido e il coraggio che le sono propri…”, e ridagli con il coraggio! Mi si spieghi adesso dove e’ stata coraggiosa Susanna Tamaro!

Ed ecco il fine ragionamento della coraggiosa e limpida intellettuale: “cosa sarei oggi se fossi stata tre anni in un freezer come embrione?” Disarmante. Non potevi che migliorare, cara Susanna…

Sentendo questi ragionamenti preferisco le tirate di Papa Ratzi, perlomeno la sua follia ha una coerenza e una logica, che e’ possibile attaccare e criticare.

Carlo

a cartman e tutti gli altri: per favore non rispondetegli adesso…

tiziana

bisogna ringraziare gli organizzatori di questo sito che ci consentono di approfondire notize che ci sono care e che, in qualche modo, ci permettono anche di scambiarci opinioni. alcune risposte a roberto , specie quelle che correggono i suoi errori di grammatica molto grossolani, seppur divertenti, credo che – ovviamente secondo me- saerebbe meglio evitarle. è fin troppo facile dirgli che la battuta sul virus l’ha fatta celine, che con quelle battute sull’olocausto potrebeb forse andare in vcarcere ecc. meglio ignorare le persone volgariche occupano lo spazio che ci viene offerto dall’uaar. ovviamente roberto si tenga la sua curiosità sui miei figli e sulle mie ecografie.

roberto

>è fin troppo facile dirgli che la battuta sul virus l’ha fatta celine

mai visto la “storia in diretta” su rai3 ? rai3 è celina?

>con quelle battute sull’olocausto potrebeb forse andare in vcarcere

Sicuramente non hai mai studiato penale.

>meglio ignorare le persone volgariche

si volgare c’è solo la tua saccenza e l’incapacita di controbattere sulla sostanza.
Ci rivediamo quando avrai migliorato la tua performance.

dani

Sono con Tiziana convinta che è meglio non parlare ai volgarissimi, ma come pretendi che una zappa simile conosca Celine?
Non dovevo rispondere ma è stato più forte di me. Sono contro ogni censura ma effettivamente farei qualcosa per togliere, se possibile, l’accesso ai maleducati.

Carlo

Tiziana,

concordo totalmente con te. Ignoriamolo, al massimo diamogli un contentino ogni tanto, tanto per essere democratici 🙂

Ciao

roberto

Comunque carlo, non ho ancora visto una risposta sulla sostanza. Si si, mi mandate al diavolo, ma questo non fuga il problema.
Sulla frase che l’aborto è un problema “sanitario”, io sostengo invece che è un problema grave ed umano. Un grosso trauma. Basta chiedere ad uno psicologo.
Quoalcuno invece la prende in un modo talmente superficiale da ridurlo a niente.
Come non ci fosse una pesante letteratura sull’argomento.
Al che voi mi dite che sono uno stronzo.
Mahh, per l’osservatore esterno che legge i commenti, sembra piuttosto che voi fuggiate.
Vedete, a mio modesto parere confondete un troll con chi può incrinare le vostre “convinzioni”.
Meglio isolare che mettere in dicussione le proprie “convinzioni”.
Fatelo, ma così rimarrete sempre la solita minoranza chiusa in se stessa.

Kaworu

ma tu pensi che una vada ad abortire così come va a comprare paio di scarpe?

Carlo

Caro roberto,

scrivi commenti sensati come il tuo ultimo e riceverai (leggi sotto) una risposta. Facendo accostamenti impropri, citazioni sbagliate, citando personaggi di dubbia reputazione e sparandole grosse, invece, non puoi pretendere altro che commenti ironici o accuse di essere un troll.

E ora rispondo al tuo ultimo commento: l’aborto e’ uno shock, d’accordo con te. Proprio per questo deve essere fatto in maniera controllata in ospedale laddove ce ne sia un reale bisogno. Per questo esiste una legislazione in materia. Tuttavia sono in disaccordo con la posizione della chiesa (e forse anche la tua) che esso sia comunque un omicidio. Secondo me se per esempio il feto non ha ancora sviluppato un sistema nervoso (funzionante in qualche modo), esso non puo’ certamente essere considerato un essere umano. E anche in seguito, non puo’ essere messo sullo stesso piano di un essere umano completo e formato. Di conseguenza considero l’aborto una possibilita’ accettabile sul piano morale.

Spero di essere stato chiaro. Come vedi usando un linguaggio appropriato si riceve una risposta.

Con rispetto

Carlo

Kaworu

“l’aborto, e anche la ricerca scientifica, non sono valori sono questioni sanitarie e che servono allo sviluppo e alla tranquillità della persona.”

questa parte, dici?

beh, vorresti dirmi quindi che una donna deve essere obbligata a portare avanti la gravidanza di un bambino malformato e/o affetto da menomazioni che lo faranno morire poco dopo la nascita o se è sfortunato qualche anno dopo? se una donna non se la sente, è inumano obbligarla.
ora, ci sono persone che fanno nascere anche bambini anencefalici (fai un giro su google, per capire di cosa parlo), ma io personalmente non metterei al mondo un bambino per vederlo crepare poche ore dopo aver tagliato il cordone ombelicale. tantomeno per vederlo morire dopo pochi anni o per vederlo vivere male e soffrire.
è una questione di scelte.

così come quando parliamo di gravidanze indesiderate. secondo te è umano costringere una ragazzina di toh, mettiamo 15 anni, a portare avanti una gravidanza? ok, poteva pensarci prima, mi dirai. ma a quell’età gli errori si fanno, e solitamente dai propri errori si impara (se poi anzichè religione nelle scuole si facesse educazione sessuale, magari certi errori non capiterebbero).
preferiresti che so, che per non abortire questa ragazzina nascondesse la gravidanza e partorisse buttando poi il bambino nel cesso? sono cose che sono successe. per paura e ignoranza non hanno abortito e hanno fatto peggio.
non dirmi “ma porta avanti la gravidanza e poi lo da’ in adozione”, perchè credimi, visto che parliamo di conseguenze psicologiche, sono molto ma molto più pesanti le conseguenze psicologiche di una gravidanza a 14 – 15 anni (o più in generale di una gravidanza indesiderata) che un aborto alla stessa età.

poi obiettivamente sei un uomo, e non puoi capire del tutto certe cose, non ce n’è (non lo dico con intento “discriminatorio”).

Kaworu

dimenticavo di dire che è sottointeso che un aborto debba avvenire in un ospedale e col supporto prima e dopo di uno psicologo, ma penso che questo sia scontato.

Quicho Sabater

“Vedete, a mio modesto parere confondete un troll con chi può incrinare le vostre “convinzioni”.”

“Meglio isolare che mettere in dicussione le proprie “convinzioni”.”

Sapete qual’è il problema di questo quì? è il fatto di essere gonfio di straripante autostima… Pensa veramente che, sparando banalità mostruose, possa in qualche modo metterci in crisi. A uno che dice “aborto=olocausto” senza dare spiegazioni gli si può solo rispondere ” no, non è vero” senza dargli spiegazioni.
A’ bbello guarda che l’aver letto i libri di Socci o di comprare “Libero” tutti i giorni non fa’ di te un acuto pensatore! Ne devi mangiare di pane e formaggio prima di metterci in crisi…

roberto

>Proprio per questo deve essere fatto in maniera controllata in ospedale laddove ce ne sia un reale bisogno

Completamente daccordo.

>beh, vorresti dirmi quindi che una donna deve essere obbligata a portare avanti la gravidanza di un bambino malformato e/o affetto da menomazioni che lo faranno morire poco dopo la nascita o se è sfortunato qualche anno dopo? se una donna non se la sente, è inumano obbligarla.

CI mancherebbe. Io stesso non terrei un bimbo in una tale situazione.

cartman666

In effetti non dovrei rispondere, ma visto che in molti l’hanno gia’ fatto, vorrei chiedere a Roberto, dove e’ andato a prendere quella stima di un miliardo di persone morte per l’aborto, mi sembra un tantinello esagerata. P.s. forse non sei abituato a frequentare forum, ma e’ comunissimo l’uso di nick, e visto che il mio mi piace molto lo continuero’ ad utilizzare!

raphael

X Roberto: se non ti frega un c. di essere battezzato e per di più ti scopro abortista mi dispiace dirti che non sei cattolico: al più un cristiano fai da te di quelli tanto in odio a paparaz. Ti stiamo mica portando sulla cattiva strada?

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