Aumentano i suicidi a Lumbini, la culla del Buddha

Emblema della non violenza, luogo di nascita del Buddha, Lumbini in Nepal è teatro di sempre più frequenti casi di suicidi. Il fenomeno preoccupa tutte le comunità religiose, che oltre alla povertà e all’analfabetismo individuano nella perdita dei valori spirituali una delle cause maggiori di questo malessere sociale. Secondo le statistiche ufficiali, nella terra del Buddha, in media ogni settimana una persona si uccide. In totale nel 2005 i dati parlavano di 28 suicidi. Ma le cifre sono in crescita: quest’anno solo fino alla prima settimana di settembre si è già arrivati a 40. Bhante Abhinav, un monaco buddista, spiega ad AsiaNews che la maggior parte dei suicidi riguarda persone di mezza età, comprese donne. “Mi colpisce molto – commenta – che qualcuno si voglia uccidere nel luogo dove è nato Buddha, il quale predicava e praticava la non violenza verso chiunque”. “La violenza – aggiunge – distrugge la bellezza della vita umana”. Abhinav ha la sensazione che “noi monaci insieme ai fedeli non riusciamo più a mettere in pratica i valori buddisti nella nostra esistenza quotidiana”. E invita ad “intervenire in modo efficace per frenare questa tendenza”. P. Gibbi, attivista sociale della confinante diocesi indiana di Gorakhpur, impegnato nel dialogo tra cristiani e buddisti, non è d’accordo con chi cita povertà e analfabetismo come cause principali dei suicidi nella regione. “Penso – dichiara il sacerdote – che la crescente propensione al suicidio tra la popolazione di Lumbini abbia origine anche nella perdita dei valori buddisti, che sono stati perno della vita e della cultura della zona”. Il sacerdote spiega che negli ultimi 10 anni Lumbini è diventata il “santuario della violenta ideologia maoista, che ha rotto le antiche tradizioni e la cultura buddista”. Secondo p. Gibbi, i leader buddisti “sono rimasti miopi di fronte al declino dei valori religiosi e l’ideologia maoista ha preso il sopravvento”. Il quadro è ancora più preoccupante se si aggiunge “l’anarchia economica e sociale che regna nella zona”. “Senza la fede e la spiritualità – sottolinea – queste persone non sono in grado di affrontare le difficoltà quotidiane e cadono nel vortice dei suicidi”. “Sono felice, però, che ora i monaci vogliono impegnarsi per risolvere questo problema – conclude – e la Chiesa cattolica è disponibile a sostenerli nella promozione di una cultura della vita”.

Fonte: AsiaNews 

4 commenti

Daniele Gallesio

Mhh… la perdita delle loro radici buddhiste, fa annichilire la loro società…

…mi ricorda qualcosa…

XD

pietro

Quando una persona non ha da mangiare, da vestire, da ripararsi può chiedersi perchè continuare a vivere. Il buddismo o altro non c’entrano niente, c’entra il grande disagio di essere ridotti senza niente. Chi ha fame ha già perso tutto.

Barbara Monea

Beh, AsiaNews è un sito cattolico. Lo leggo perchè le notizie sull’Asia che vengono pubblicate lì non si trovano da altre parte, ma spesso sottolineo anche nel link che il sito non è neutrale: i commenti, le riflessioni e le interviste che dovrebbero provarli sono sempre di parte.
Però offre spunti di riflessione interessanti..

Stefano

Ad un problema serio è stata attribuita una causa demente tanto per cambiare…

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